10 milioni. È questo il numero di donne che potrebbero ancora lavorare in Italia a fronte dei 9,3 milioni di lavoratrici presenti oggi nel nostro Paese, pari a solo il 46% del totale. Numeri che ci danno da pensare e che ci ricordano che la piena occupazione, purtroppo, è ancora lontana.
Il numero di donne italiane che lavora, infatti, è tra i più bassi in Europa, senza poi considerare il quadro mondiale, che ci vede tra gli ultimi posti relativamente alla partecipazione socio-economica femminile.
Potremmo continuare con altri dati decisamente poco incoraggianti ma, quando parliamo di donne e lavoro, piuttosto che lamentarci di quello che manca, di sottolineare quanto ancora resta da fare, preferiamo condividere le storie, i progetti di chi non si accontenta di aspettare che quello che non va miracolosamente si risolva, ma che sceglie di impegnarsi e attivarsi per rivoluzionare le cose.
È il caso di WorkHer, un progetto nato da un’idea di Piano C, il coworking che propone modelli organizzativi innovativi, e Network Comunicazione, un’agenzia milanese specializzata in contenuti e format multimediali, che anche grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo – supportati anche da Monster, Assolombarda, Women for Expo, Professional Women Association, Acta dal blog del Corriere della Sera La27esimaOra – hanno dato avvio a un progetto ambizioso che si prefigge di dare un importante contributo al raggiungimento della piena occupazione femminile.
A poco più di una settimana dal lancio, il portale della campagna ha già raggiunto tantissime donne, pronte a fare rete e a mettersi in gioco in prima persona. Una rete per trovare contatti e progetti reali, un innovativo formativo a misura di donna, che parte da uno strumento esclusivo di autovalutazione professionale.
Si tratta dell’EST (esplora-scegli-trasforma), un test sviluppato da un team di psicologhe del lavoro e sociologhe dell’Università Cattolica di Milano, utile per aiutarci a capire chi siamo e quali obiettivi vogliamo raggiungere nel lavoro, quali sono i nostri punti di forza e le debolezze su cui agire.
Sì, perché quello che ci manca spesso non è né la voglia né la capacità, quanto piuttosto – come sottolineato anche da Silvia Brena, Ceo di Network Comunicazione – le informazioni e gli strumenti necessari per far fronte alle logiche del mercato del lavoro odierno, la visibilità e i contatti che servono e soprattutto la possibilità contare su una rete di supporto.
Cosa offre WorhHer alle donne?
- un percorso formativo e informativo ricco di strumenti utili (notizie, tutorial, sportelli professionali);
- un network di professionisti, manager, associazioni imprenditoriali a disposizione delle utenti, con cui interagire e ricevere consigli e supporto;
- una vetrina virtuale utile sia per chi cerca occupazione, ma anche per le professioniste che vogliono offrire servizi e prodotti e far conoscere il proprio lavoro.
Un progetto che ci piace moltissimo e che ancora una volta ci convince del fatto che “l’unione fa la forza”…non è solo un proverbio!
photo credit: Portrait of a female executive via photopin (license) & WorkHer.it
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