“Voglio esserci anch’io”. Così ha esclamato la più piccola di casa, quasi tre anni, quando ha visto una foto (che poi ho deciso di mettere in cornice, sul mobile del salotto) che ritrae la sorellona e il fratello, in vasca da bagno, nella vecchia casa dove abbiamo abitato fino a un po’ di anni fa.
La sorellona avrà sette otto anni e lui un annetto. “Voglio esserci anch’io”, dice la petite, che ancora non era nata, non era in cantiere, e nemmeno immaginata. “Dove sono i bambini prima di entrare nella pancia della mamma?” mi chiede ancora il cinquenne. “Sulla Luna, in attesa della chiamata” dico io. Finché ci crede…
Ma il tema di oggi non sono le nascite, o le cicogne. Il tema di oggi sono le fotografie. Non ho mai visto in vita mia, anche se magari esiste, una casa senza fotografie in bella mostra. Non credo che neppure il digitale, con tutti i vantaggi che ha, abbia tolto l’emozione di guardarsi, e rimirarsi, incorniciati dentro casa. Sopra il letto, in salotto, in bagno. Le foto stanno bene dappertutto.
C’è il creativo che le stampa seppiate su supporto rigido e le espone finto pudicamente solo in camera da letto; c’è l’esibizionista che le stampa 40X 60, magari con cornice, su carta rigorosamente lucida e le appende in salotto sopra il divano, dove tutti gli occhi guardano. C’è chi si limita alle foto dei figli, altri ostentato tutto il book del matrimonio, qualcuno ha ancora gli ovalini con nonna o bisnonna passata a miglior vita, altri, i più tristi e coraggiosi, le foto di un bambino che è volato in cielo.
Le foto ci danno il senso del tempo che passa. Ci fanno accorgere delle nuove rughe e dei capelli bianchi. Le foto ricordano i momenti che non vogliamo dimenticare.
Anche una scena quotidiana come il bagnetto di due fratelli nella vecchia casa assume, una volta cristallizzata dentro una cornice, tutto un nuovo significato. Rievoca i tempi, ci riporta sentimenti e odori. Tutto in una foto.
E la piccola deve essersene accorta, con la sensibilità tipica di chi è bambino. Mi immagino la sua testolina che si interroga e dice: ma io? io dov’ero mentre MIO fratello e MIA sorella sorridono felici nella vasca?
I bambini vogliono esserci sempre, non accettano di non essere stati. Fosse per loro, dovrebbero esistere prima di noi. Sono loro il centro della vita dei genitori: come si permettono, mamma e papà, di avere foto da soli, magari mentre si baciano? Si può parlare di gelosia, ma credo sia qualcosa di più sottile.
Come sempre, nelle nostre care famiglie allargate, anche questi aspetti si amplificano. Nelle foto è importante dare il giusto spazio a tutti i membri della famiglia. Soprattutto a tutti i figli e in tutte le epoche. Così, per esempio, da noi ci sono foto della sorellona con me e il papà quando ancora non ero mamma. Foto dell’arrivo del primo fratellino, solo e assieme alla sorella, e infine foto con la più piccola. A ognuno la propria esclusività. A ognuno la propria storia.
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