Vero è che non è ancora finita, ma si sa che quando rientri in città è come se lo fosse.
Siamo rientrati tutti in famiglia e posso permettermi di fare qualche riflessione sui giorni trascorsi “in vacanza”.
Allora, per ben due mesi sono stata in montagna. Per un mese ho avuto i nipoti e per tutto il periodo anche una delle due bisnonne.
Tutto bene, a parte…
- distorsione caviglia nipote Macro (pronto soccorso e fasciatura rigida)
- racchettata in fronte a nipote Micro
- ferite giornaliere su ginocchia, gomiti, faccia ecc.
- caduta della bisnonna con relativo pronto soccorso e punti di sutura
- sparizione improvvisa e purtroppo (pare) definitiva della gatta della bisnonna
Posso affermare che :
- il rapporto con i nipoti è stato idilliaco (salvo qualche inconveniente nei fine settimana!!)
- il rapporto con la bisnonna è stato buono (il solo fatto di avere vicino il suo amato e unico figlio la consolava)
- il rapporto con il marito è stato pressoché nullo!!
Sempre da fare!
Ogni giorno ero impegnata, oltre che a rassettare lo stretto indispensabile la casetta, lavare una miriade di magliette che mi pareva avessero il potere di moltiplicarsi autonomamente, a inventare qualcosa da mettere in tavola, a riempire le giornate dei due piccoli guerrieri.
Certo non mancavano i giochi, i palloni, le racchette (e chi più ne ha più ne metta) ma vuoi mettere inventare una cascata con legni e acqua vera, inventare infusi di erbe e terra, inventare una casetta fatta di sedie e teli….
I compiti delle vacanze (e non solo!)
Di primo pomeriggio poi c’era l’odiato incontro con i compiti delle vacanze di Macro. Una vera e propria battaglia senza vincitori. Oltre tutto, per lasciare al piccolo scolaro un minimo di concentrazione, occorreva distrarre e allontanare Micro che invece avrebbe voluto fare lui i compiti del fratello o quanto meno disturbarlo mentre li faceva.
Arrivavo a sera leggermente stravolta ma, mi dicevo, finalmente potrò leggere qualche pagina del mio libro.
Mi sbagliavo perché bisognava:
- partecipare all’animazione della pro-loco (tombola, marionette, clown, baby-dance…)
- fare una partita a carte oppure a jenga oppure al gioco dell’oca
- bere tutti insieme una camomilla
- vedere l’ultimo cartone
- litigare per chi aveva diritto ad addormentarsi vicino alla nonna.
Arrivano mamma e papà
E poi veniva il fine settimana……. e io diventavo invisibile. O meglio, per i nipoti diventavo invisibile!
Dal venerdì mattina cominciavano ad aspettare mamma e papà (addirittura Micro – che già aveva qualche difficoltà a capire quando il “domani” diventava “oggi” – si appostava alla finestrina sul parcheggio dalle 9 del mattino in attesa di vedere la macchina di papà.)
Finalmente arrivavano, spesso a tarda sera e – giustamente – nonna e nonno non contavano più niente. Se poi arrivava anche la cagnolina contavano poco anche i genitori!!
Nessuno voleva che gli leggessi il libro, nessuno voleva dormire vicino a me, nessuno mi cercava per giocare…. L’unica domanda che veniva rivolta a me era: “Nonna è pronto da mangiare?”
Vabbé avete capito che le mie vacanze sono state belle e piene di soddisfazione: sarei pronta a ripartire domani e ricominciare da capo!
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