La mamma non sempre vive lo svezzamento in modo positivo, perché spesso lo vede come il primo vero allontanamento dal proprio figlio. Sia che sia il primo figlio a dover essere svezzato sia che sia il secondo, è facile commettere degli errori durante lo svezzamento: di quantità, di qualità e di tempistica che possono condizionare lo sviluppo di un armonico rapporto tra il bambino e il cibo.

Svezzamento: errore di quantità

È facile non incappare in questo tipo di errore; ricordate che lo stomaco di un bambino di 6 mesi è grande quanto il pugno di una persona adulta, dunque la quantità di cibo che è in grado di assumere non può superare quella grandezza. Nessun allarmismo se a un pasto il bambino mangia meno.

I bambini sono in grado di autoregolarsi. L’insistere perché svuoti il piatto, il forzare il bambino a mangiare controvoglia è controproducente. Il pasto deve essere un momento di piacere. Se al contrario diventa un momento di tensione tra genitori e figli, si rischia di creare le basi per lo sviluppo di uno sbagliato rapporto con il cibo.

Svezzamento: errore di tempistica

Il dover rientrare sul posto di lavoro o il fratello più grande che propone alimenti solidi potrebbero portare  a un anticipo dell’inizio dello svezzamento. La comodità di poter preparare un solo piatto per tutta la famiglia potrebbe invece indurre a anticipare l’introduzione dei nuovi alimenti.

Lo svezzamento non è una corsa, ma una tranquilla passeggiata con anche qualche sosta lungo il percorso e perché no, anche dei ritorni su strade già percorse.

Quindi accantonate la fretta e sarete poi ripagate.

Spesso accade che durante lo svezzamento il bambino mangi da solo, la mamma mangi velocemente prima di tutti e il resto della famiglia poi con comodo. Quando è possibile, almeno nel fine settimana, è importante evitare di mangiare in tempi separati da lui. Stare insieme allo stesso tavolo, possibilmente senza la televisione accesa o altre distrazioni, è un ottimo modo per cominciare a svezzare il bambino.

Svezzamento: errore di qualità

Pensate se vi proponessero ogni giorno le stesse pietanze…. Non vi stufereste in fretta? Così è per bambini.

È importante variare i sapori perché il lattante è abituato ad un unico gusto e solo variando i sapori il più spesso possibile si favorisce lo sviluppo della capacità di apprezzare gusti diversi.

Il bambino allattato al seno in particolare, è più predisposto ai nuovi sapori; il latte materno cambia sapore in base a quello che mangia la mamma, quindi il bimbo ancora nell’utero della mamma ha già assaggiato la maggior parte dei nuovi sapori proposti. L’aver già conosciuto un alimento ne favorisce il gradimento.

Quindi quando preparate le pappe cercate di cambiare:

  • la consistenza: usando cereali diversi o diverse quantità di brodo;
  • il sapore: con diversi abbinamenti;
  • il colore: con diverse verdure.

E di seguire questi accorgimenti:

  • variare il tipo di verdure presente nel brodo vegetale;
  • arricchire le pappe con l’uso di erbette aromatiche;
  • introdurre fonti di cereali e proteine nel rispetto delle indicazioni fornite dal pediatra;
  • quando viene introdotto un alimento nuovo, aspettare almeno un paio di giorni prima di introdurne un altro.

Se il bambino sembra non gradire un alimento, non serve forzarlo con aria severa, ma permettergli di conoscere l’alimento, continuando ad insistere con 2-3 cucchiaini del cibo che non gradisce in modo tale che vi si abitui.

Un piccolo trucco che può aiutare è quello di offrire il nuovo alimento o quello sgradito all’inizio del pasto quando il bambino ha più appetito, poiché un leggero stato di fame aumenta la capacità delle papille gustative di apprezzare positivamente i sapori.

Non cercate di mascherare il sapore poco gradito aggiungendo sale o zucchero, non è questo il modo per educare il gusto del piccolo!

Svezzamento, qualche utile consiglio

Infine ancora qualche punto importante:

  • il cibo non deve essere visto come un premio. Se un dolce diventa una ricompensa, nella mente del bambino si crea l’idea che il dolce è auspicabile mentre il cibo sano non lo è, contribuendo cosi a creare uno sbagliato rapporto con l’alimentazione;
  • attenzione agli zuccheri nascosti! Usare spesso infusi, succhi di frutta e bibite significa dare al bambino molti e inutili zuccheri. Se il bambino si abitua al sapore dolciastro di bevande ed infusi, difficilmente tornerà a bere volentieri la semplice acqua. Bisogna allora fare molta attenzione a non esagerare, cercando di ricorrere a bevande diverse dall’acqua solo in poche occasioni e preferibilmente non durante i pasti. Lo zucchero è un nutriente, quindi dosi eccessive delle bevande che lo contengono possono addirittura diminuire il senso di fame del bambino, che inevitabilmente al pasto successivo mangerà meno;
  • il cibo non è un qualcosa di prezioso, fragile e delicato; diamo la possibilità al nostro bambino di entrare in rapporto con il cibo con tutti i sensi: il gusto, l’olfatto, la vista, il tatto!

 

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Author

Roberta Cattaneo, mamma di Giacomo e Matilde. Professione: DIETISTA. Possiamo imparare molto dai nostri figli, ed è per questo tra i vari settori che la mia professione abbraccia ho un debole per l'educazione alimentare dei più piccoli: quella giocosa dei laboratori del gusto, quella divertente delle storielle e indovinelli, quella gustosa dei mille assaggi.