COME SI SPIEGANO I LEGAMI DI PARENTELA

Tutti sanno che le persone che discendono da uno stesso stipite sono parenti fra loro, ma a volte, succede di non riuscire a ricostruire esattamente i legami di parentela nella propria famiglia, soprattutto in quelle particolarmente numerose.

Spesso anche i nostri figli ci chiedono di spiegar loro la differenza tra i propri fratelli, i cugini e gli altri parenti, a me è capitato… ed ho aiutato la mia bambina a capire i vari gradi di parentela contando con le dita delle mani, per  comprendere ad esempio  il legame con mia nipote Emma – figlia di mia sorella – e con le figlie di mio cugino.

Gradi di parentela: cosa dice la Legge?

La recente riforma ha ampliato le definizioni del codice civile stabilendo che la parentela sorge sia nel caso in cui il figlio sia nato da matrimonio o da una coppia di fatto, sia nel caso in cui il figlio sia adottivo.

Questa novità legislativa ha eliminato residuali discriminazioni e ciò assume maggiore importanza per la equiparazione ai fini dell’eredità, del diritto al mantenimento dei figli ecc.

La nostra legislazione prevede:

  • parenti in linea retta, quando uno discende dall’altro (come nonno e nipote);
  • parenti in linea collaterale, quando hanno un ascendente comune, ma non discendono l’uno dall’altro (come i fratelli e i cugini).

Nel caso di parenti in linea retta si contano le generazioni, escluso lo stipite (il nonno).

Nel caso di parenti in linea collaterale, si contano le generazioni sino allo stipite in salita, poi in discesa sino al parente, sempre escluso lo stipite.

Quali e quanti sono i gradi di parentela?

  • I grado: linea retta ascendente di I grado (genitori) e linea retta discendente di I grado (figli);
  • II grado: linea retta ascendente di II grado (nonni), linea retta discendente di II grado (nipoti), linea collaterale di I grado (fratelli);
  • III grado: linea retta ascendente di III grado (bisnonni), linea retta discendente di III grado (bisnipoti), linea collaterale ascendente di II grado (zii paterni e materni), linea collaterale discendente di II grado (nipoti figli di fratello);
  • IV grado: linea retta ascendente di IV grado (trisnonni), linea retta discendente di IV grado (trisnipoti), linea collaterale ascendente di III grado (prozii), linea collaterale discendente di III grado (pronipoti e cugini);
  • V grado: linea retta ascendente di V grado (quadrisavoli), linea retta discendente di V grado (quadrisnipoti), linea collaterale ascendente di IV grado (pro-prozii e cugini dei genitori), linea collaterale discendente di IV grado (pro-pronipoti e figli dei cugini);
  • VI grado: linea ascendente di VI grado (quintisavi), linea discendente di VI grado (quintisnipoti), linea collaterale ascendente di V grado (pro-pro-prozii e cugini dei nonni), linea collaterale discendente di V grado (nipoti dei pronipoti, e nipoti dei cugini).

Per essere più pratici, tra padre e figlio vi è un rapporto di primo grado perché c’è solo un passaggio tra i due. Invece tra nonno e nipote si ha un terzo grado di parentela (dal nonno al padre: 1^ grado; dal padre al nipote:  2^ grado).
Ad esempio, tra zia e nipote vi è un rapporto di terzo grado (dal nipote al genitore di questi: 1^ grado; dal genitore ai nonni: 2^ grado; dai nonni all’altro figlio, ossia lo zio: 3^ grado).

gradi-parentela

Cosa regolano i gradi di parentela?

Di norma la parentela (se la legge non stabilisce diversamente) si ferma al sesto grado, ed è importante in diverse situazioni:

  • per le successioni in mancanza di testamento possono diventare eredi i parenti sino al sesto grado e non quelli di grado più elevato. Solo in alcuni casi il Codice Civile parla di linea retta all’infinito (per il caso di incesto e di rappresentazione), ma è la natura umana a non consentire l’esistenza in vita contemporaneamente di infinite generazioni.
  • per gli impedimenti al matrimonio
  • per le prestazioni di alimenti a chi si trovi in stato di bisogno
  • in relazione a persone incapaci e meritevoli di protezione (ad esempio per promuovere la domanda di interdizione, inabilitazione e amministrazione di sostegno)
  • in riferimento ai diritti dei minori, compreso il loro affidamento nel caso in cui i genitori non siano in grado di tenerli con sé

Tra un coniuge e i parenti dell’altro coniuge si costituisce invece il rapporto giuridico dell’affinità (nello stesso grado della parentela del coniuge). Normalmente l’affinità non cessa con la morte del coniuge da cui deriva, ma cessa con l’annullamento del matrimonio: gli impedimenti matrimoniali permangono, ma il tribunale può autorizzare il nuovo matrimonio fra affini nel caso in cui il precedente matrimonio sia stato dichiarato nullo. Nessun rapporto giuridico lega i parenti di un coniuge ai parenti dell’altro.

Non è poi così difficile spiegare ai propri bimbi, i legami “non solo affettivi” che ci circondano, vero? E questo può tornare utile  anche nelle situazioni più delicate, per comprendere quali sono i nostri diritti di genitori, figli o nipoti.

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Pubblicato Luglio 2016 / Aggiornato Marzo 2019

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Mamma&avvocato civilista, laureata alla Federico II di Napoli, esperta di diritto di famiglia e dei minori...innamorata della vita, di mia figlia e del mio lavoro...sempre di corsa tra Tribunali-uffici-studio-casa seguendo istinto, desideri ed i valori in cui credo...su tacco 12 of course...

1 Comment

  1. Se faccio un figlio con mio padre lui che parentela ha lui nei confronti di loro? Ovvero è il padre o il nonno?