Multitasking, impegnate, alla perenne ricerca di un equilibrio tra lavoro e vita privata…con tutta la fatica che ciò comporta. Se dovessimo fare una fotografia, questa sarebbe l’immagine di noi MammeAcrobate.
Quante volte ci siamo chieste come riuscire a far tutto? Quante volte abbiamo pensato che i nostri ritmi sono davvero troppo serrati e avremmo bisogno di cambiare modo di vivere e lavorare, di rallentare e gestire spazi e tempi in modo diverso?
Un pensiero questo non solo nostro, ma di tante donne che provano a immaginare nuove realtà che vanno proprio in questa direzione. Nel corso di questi anni ne abbiamo conosciute molte, vi abbiamo raccontato le loro storie, perché siamo convinte che è proprio dalla condivisione e dall’incontro che possono nascere grandi cose.
È il caso di Sloworking, un’associazione di Vimercate, in provincia di Milano, che abbiamo avuto modo di conoscere in rete, che ci è piaciuta proprio per gli obiettivi che si pone in ambito “donne e lavoro” e che oggi vorremmo far conoscere anche a voi.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Silvana Loffredo, responsabile comunicazione dell’Associazione, ecco cosa ci ha raccontato…
Sloworking nasce dall’idea di 5 amiche, mamme e libere professioniste, ci raccontate qualcosa in più di voi?
Ci siamo conosciute all’interno di un’altra associazione, il Gas Pane e Rose di Concorezzo e Vimercate (gruppo di acquisto solidale) di cui tutte facciamo parte. Valori quali solidarietà e sostenibilità erano già nelle nostre corde e, confrontandoci fra di noi, con le nostre esigenze e le nostre difficoltà di madri e professioniste, osservando le trasformazioni che stanno avvenendo nel mondo del lavoro a causa, ma anche grazie, alla crisi economica abbiamo pensato che potevamo provare a ripensare il modo di lavorare di noi donne in una modalità che fosse in armonia con i ritmi della vita. Così è nata l’idea di Sloworking – coworking a ritmo di vita
Qual è l’obiettivo? Quali attività proponete?
L’idea è appunto quello di creare un coworking, quindi uno spazio di lavoro condiviso che, oltre all’affitto di una postazione attrezzata, offra servizi concreti a supporto della conciliazione dei tempi di vita e lavoro (work-life balance).
Questi alcuni dei servizi a cui abbiamo pensato:
- spazio slow-baby (fascia 0-3 anni) al quale le sloworkers possono affidare i propri piccoli durante l’orario di lavoro con la possibilità, ad esempio, di protrarre l’allattamento al seno o di consumare il pasto insieme durante la pausa pranzo (lo spazio è provvisto di cucina);
- servizio di post-scuola/laboratori (fascia 4-10 anni);
- servizi di time saving ed in particolare: stireria, piccole riparazioni sartoriali, disbrigo pratiche, consegna spesa e convenzioni con negozi di vicinato;
- corsi di formazione in pausa pranzo e a ridosso dell’orario di lavoro;
- servizi per il lavoro, attraverso la presenza di consulenti legali, commercialisti, consulenti del lavoro, coach;
- l’iniziativa “Tempo per sé”, che prevede la presenza a rotazione di servizi orientati al benessere psico-fisico delle mamme/donne/lavoratrici (consulente allattamento, psicologa infantile, coach, osteopata, per citarne alcuni).
Il nostro target sono i lavoratori atipici e partite IVA, target molto poco presente nelle politiche pubbliche di conciliazione e nel quale noi stesse ci riconosciamo.
Recentemente avete lanciato una serie di iniziative rivolte specificatamente alle donne, di cosa si tratta? Prevedete di ripetere questa esperienza?
Esatto, abbiamo organizzato tre eventi dal titolo “Slowomen – buone pratiche e strumenti per donne alla ricerca di un lavoro a ritmo di vita”.
Ogni incontro prevedeva due momenti distinti: uno informale che abbiamo definito “Confronto, buone pratiche e storie di equilibrismi tra vita e lavoro”, e uno formativo con seminari legati al tema della auto-imprenditorialità, dello femminilità e del bisogno di cambiamento.
L’idea è stata quella di creare delle occasioni di incontro in cui le donne potessero confrontarsi sulle loro esperienze di donne, madri e lavoratrici divertendosi e imparando qualcosa. Oltre al patrocinio del Comune di Vimercate, abbiamo avuto anche quello del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Monza e Brianza che, ai primi due incontri, ha fatto partecipare una delle sue imprenditrici, fra cui Mina Pirovano presidente del Comitato stesso.
Gli incontri sono stati molto partecipati, circa 40 donne ogni volta. Andremo avanti con i nostri incontri, non appena avremo concretizzato il nostro progetto di coworking e quello diventerà lo spazio giusto per ospitare la community delle Slowomen.
Da dove bisogna partire secondo voi, per rispondere davvero al bisogno di noi donne di riuscire a vivere pienamente la propria identità di madri, compagne e professioniste?
Sicuramente bisogna partire dal fattore culturale. Il percorso è ancora lungo ma l’obiettivo è arrivare alla totale condivisione in famiglia dei carichi di cura. Ancora oggi sono per lo più le donne ad occuparsi della cura dei soggetti più deboli in famiglia (i bambini, gli anziani) e questo le penalizza automaticamente anche sul lavoro. È la donna ad assentarsi ogni volta che un bambino è malato e non può andare a scuola oppure quando c’è un anziano che ha bisogno di assistenza.
Se i carichi di cura, fossero equamente divisi, anche le distinzioni di genere nel mondo del lavoro, non avrebbero ragione di esistere. Siccome così non è, allora noi cerchiamo di cambiare almeno il modo di lavorare, provando ad incentivare le donne che hanno perso il lavoro a ripartire, magari dalla libera professione che consente maggiore flessibilità dei tempi, ma soprattutto cerchiamo di fare rete. Condividere i bisogni e mettere a fattor comune le proprie competenze è un punto di inizio. Molte donne hanno bisogno di lavorare per sentirsi pienamente appagate e realizzate perché non si accontentano di essere solamente mogli e madri, che è già una bella impresa!
Come può ciascuna di noi contribuire a raggiungere questo obiettivo?
Tutte le Slowomen che abbiamo incontrato hanno una spinta dentro, una voglia di cambiare, ma anche di divertirsi, di raccontarsi. Con il termine Sloworking noi intendiamo un modo di lavorare consapevolmente lento e in armonia con i tempi della vita; vita che non è ostacolo alla crescita professionale, ma fonte primaria di entusiasmo e ispirazione.
Chi condivide questa visione e ne prende consapevolezza, ha già iniziato la sua piccola lenta rivoluzione interiore. Noi in realtà non lo sappiamo come raggiungere questo obiettivo, ma ci stiamo lavorando e dal confronto e dalla condivisione scaturiscono un sacco di idee interessanti.
Una rivoluzione a cui noi siamo pronte a partecipare!
photo credit: Time Stops For No One via photopin (license)
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