Dopo aver parlato in questo post di multiculturalità e di come affrontare con i nostri bimbi questo importante argomento, ora passiamo invece al lato pratico, come vi avevo anticipato, e vediamo insieme alcune attività che possiamo proporre ai nostri figli sul tema della multiculturalità e della conoscenza di sé e degli altri.

Un’attività da fare con i bambini che ho sperimentato più volte nel corso delle attività di formazione e che amo molto, poiché non necessita di spazi particolari e può essere svolta ovunque, è quella della Carta d’identità.

La carta d’identità

Dopo aver chiesto ai bambini, muniti di un foglio precedentemente piegato a metà e di matite colorate o pennarelli, di disporsi in cerchio, si chiederà loro di realizzare nella metà destra del foglio un autoritratto; terminata la fase del disegno, l’adulto-facilitatore aiuterà il bambino a compilare la parte sinistra del foglio con i classici dati riportati all’interno di una normale carta d’identità, apportando però alcune modifiche: oltre ai soliti nome, cognome, data di nascita, capelli, occhi, si può giocare con una serie di variabili quali colore, gioco, cibo, cartone animato, amico preferito… e chi più ne ha più ne metta, a patto che i dati siano gli stessi per tutti i componenti del gruppo.

Una volta che la carta d’identità sarà pronta, si procederà con la condivisione; uno ad uno i bambini saranno invitati a presentasi agli altri e, ascoltati i racconti di tutti, compito del facilitatore sarà quello di rimarcare le differenze e le somiglianze emerse: “Tutti abbiamo una faccia e un corpo diversi dagli altri, ma in alcune cose siamo uguali, Pablo ad esempio ha i capelli scuri e gli occhi scuri, Lisa ha i capelli biondi e gli occhi azzurri; anche Luca ha i capelli biondi ma i suoi sono ricci e poi ha gli occhi verdi. Lucia ha la pelle chiarissima, mentre quella di Ronald è più scura. Allo stesso tempo abbiamo gusti uguali ma anche diversi, a Clara piace il gelato alla menta e a Nelson quello alla fragola, a Liu non piacciono gli spinaci però le piacciono tanto le patatine fritte come a Susanna” e così via.

Questa attività nella sua semplicità vede i bambini coinvolti in modo attivo, un approccio partecipativo che, stimolando l’ascolto, insegna ai bambini anche il rispetto dello spazio dell’altro; l’obiettivo finale è quello di arrivare insieme alla conclusione che anche se siamo tutti diversi, abbiamo caratteristiche, gusti e proviamo delle emozioni che ci accomunano… insomma, come sono solita far dire in coro ai bambini a fine attività… “siamo diversi ma uguali!”.

Sicuramente questo è un gioco che si presta alla dimensione classe, con più voci che si confrontano; tuttavia può anche essere riprodotto nell’ambito familiare, coinvolgendo i genitori nella realizzazione di una propria carta d’identità dalla cui condivisione si farà partire l’interazione e il confronto.

Milly e Molly

Anche la lettura condivisa può essere utilissima: fiabe e racconti che affrontano in modo chiaro e semplice le tematiche che si desiderano affrontare, si possono rivelare ottimi strumenti.

In una delle mie recenti gite nelle sezioni infanzia delle biblioteche comunali di Milano, ho scoperto una grande varietà di pubblicazioni sui temi dell’identità e della multiculturalità di facile comprensione e divertenti, tra cui la collana Milly e Molly dell’autrice neozelandese Gill Pittar edita da EDT.

Ciascun libro presenta episodi della vita di Milly e Molly, due bambine diverse tra loro ma che hanno qualcosa che le lega… l’amicizia!

Attraverso le avventure che vivranno a scuola, in famiglia e in molti altri luoghi conosceranno loro stesse, si relazioneranno con il mondo che le circonda, scoprendo somiglianze e differenze e imparando sempre qualcosa. Grazie a un linguaggio semplice e coinvolgente le storie di Milly e Molly sono adatte già a partire dai tre anni.

La conoscenza, quindi, diventa un elemento fondamentale per la crescita di ciascun bambino, una fonte importante di arricchimento reciproco!

Author

Acrobata per vocazione, una laurea in Lingue e Comunicazione, da oltre 10 anni mi divido tra le mie due grandi passioni: educazione e comunicazione, convinta che le due cose insieme possano fare la differenza. Da sempre in prima linea accanto ai bambini, agli adolescenti, alle mamme e ai papà, a scuola e in famiglia, ho lavorato e lavoro per diverse realtà del terzo settore occupandomi di diritti dei minori, cittadinanza attiva, intercultura, disabilità e fragilità sociale con l’obiettivo di contribuire a diffondere una cultura dell’infanzia e dell’adolescenza. Il mio sogno? Mettere al servizio dei genitori le mie competenze e professionalità, per supportarli nel loro ruolo educativo.

1 Comment

  1. Nonna Maria

    Straordinario questo gioco della carta d’identità. E’ proprio vero che bastano pochi piccoli accorgimenti per cercare di far capire grandi cose! Brava Elisa. Propongo alle mamme di far conoscere questo “gioco” alle insegnanti dei loro bambini che a volte scarseggiano di buone idee.