shopping con mia figliaC’è poco da fare, per una donna fare shopping è una delle piccole grandi gioie della vita. Io sono una grande sostenitrice dell’arte di andar per negozi. Fare shopping è terapeutico, è un antistress, rilassa, aumenta l’autostima (quanta gioia ci invade quando troviamo un abito che ci valorizza?!).
Il destino poi mi ha graziata (?) e mi ha pure dato due figlie femmine e così le scuse per uscire per negozi si sono moltiplicate, per buona pace del marito ormai totalmente rassegnato.
Avere due bimbe da vestire da capo a piedi è semplicemente bellissimo (e qui Laura mi starà odiando ancora di più).  
Ma, perché ovviamente esiste un MA, fin tanto che non sono in grado di parlare, scegliere, DECIDERE.
Perché dico questo? Ve lo spiego subito raccontandovi un aneddoto.

 

 

Interno giorno, esterno fulmini e saette.
Una mamma giovane e discretamente affascinante (ovviamente io) è seduta sul divano con il portatile sulle gambe e tenta, mentre con un occhio guarda Verissimo, di lavorare.

 

Mamma: “Ary, ti va di venire ad aiutare la mamma per una cosa di lavoro?”

Ary: ”Certo mamma, stai facendo mammeacrobate?” (quanta intelligenza!!)

M: “Sì, amore, devo scegliere da questo sito di abbigliamento per bambini una serie di vestiti da bimba per metterli tutti insieme e farne una specie di quadretto” (n.d.r. un outfit ma mi pareva un po’ complicato spiegarglielo)

A: ”Sìììììììì arrivooooooo!! Allora, io scelgo: questo, questo, poi questo, poi pure quello che con quello di prima ci sta benissimo, poi devi per forza prendermi (ma cosa ha capito?????!!!) anche questo qui perché la mia amica Auri ne ha uno uguale, anzi no, il suo è celeste ma io lo voglio lilla perché si sa (chi lo sa??) che il lilla è il colore delle ‘ragassine’, no? Poi mi piacciono tantissimissimo questi stivali che poi sembrano quasi come quelli della zia e quindi li voglio anche io. Ma li voglio grigi perché neri non mi piacciono molto e poi stanno meglio con le ‘calzedoniac’ (n.d.r. le calzamaglie per le lei si chiamano così) a righe che ho appena scelto. Ma senti posso prendere anche questa gonnellina di jeans? E questo cappellino di lana? E il cerchietto con il fiocco che così non mi vanno i capelli davanti agli occhi e non divento cieca (uh signur ora la butta sul pietismo)? Papàààààààà guarda la mamma mi sta COMPRANDO su internet tutte queste cose e ora scelgo i vestitini anche per la Mic”

 

Tonfo.
Il marito è svenuto.

 

 

 

Inutile spiegarvi che dovevo creare gli outfit per questo post e ALL’INIZIO mi era sembrata un’idea carina coinvolgere Ary che vuole sempre aiutarmi nel mio lavoro.
Inutile aggiungere che il post l’ho riscritto totalmente e per creare gli outfit che vedete ci abbiamo messo 2 ore (e dico 2) e qualche euro… Non vi dico quanti però, perché il marito potrebbe leggere!
Inutile infine dirvi che Ary ha apprezzato direi pure TROPPO la nuova collezione autunno/inverno di Okaidi anche perché qualcosa mi dice che lo avete intuito.

 

 

 

Quindi, per concludere, posso ancora pensare che il destino dandomi 2 figlie femmine mi abbia graziata??!!
(Laura, questo post te lo dedico)

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