«Stamani il Consiglio dei ministri approva il decreto che contiene le nuove norme di contrasto al femminicidio. L’avevamo promesso. Lo facciamo». Con questo tweet il Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta ha annunciato la decisione del Governo.
Gli obiettivi di questo decreto, come ha spiegato Alfano, sono: «prevenire la violenza di genere, punirla in modo certo e proteggere le vittime».
Il decreto si compone di 12 articoli, per ora sappiamo che questi sono alcuni dei punti principali (aggiorneremo questo post non appena leggeremo il testo integrale):
– L’arresto in flagranza per casi di maltrattamenti e stalking.
– ‘Corsie preferenziali’ nei tribunali per l’esame delle cause riguardanti i maltrattamenti
– Gratuito patrocino legale per chi è vittima di stalking o maltrattamenti e non si può permettere un avvocato
– Allontanamento coatto da casa del coniuge violento, se c’è un rischio per l’integrità fisica della donna
– Permesso di soggiorno per motivi umanitari a quei soggetti che subiscono violenze e che sono stranieri
– La vittima di violenza dovrà essere informata costantemente sulla condizione giudiziaria in cui versa il denunciato
– Pene aumentate di un terzo se alla violenza assiste un minore di 18 anni
– Pene maggiorate se la violenza è commessa nei confronti di una donna in gravidanza o da parte del coniuge, anche se separato, e dal compagno, anche non convivente
– Irrevocabilità della querela per evitare intimidazioni alle vittime
Enrico Letta si è detto «molto orgoglioso che il nostro governo abbia deciso questo intervento». Noi non possiamo che concordare, finalmente la politica ha preso una chiara posizione nei confronti della violenza contro le donne emanando una serie di normative di cui, purtroppo, c’erano davvero necessità.
Non ho ancora avuto modo di visionare il testo di legge, ma ci tengo a dire che oltre a questi importanti provvedimenti fondamentale è però agire sulla cultura, partendo dall’educazione dei giovani, dalla scuola e dalla famiglia stessa. Servono corsi, incontri, eventi, condivisione di storie e racconti, testimonianze. Serve educare alla parità di genere ma soprattutto alla non violenza e al rispetto di ogni essere vivente. Dobbiamo ripartire dalle origini. Un compito questo che non spetta solo al Governo ma che in primis spetta a ognuno di noi, genitori che stanno crescendo gli adulti di domani.
Non dimentichiamocelo mai.
photo credit: dualdflipflop via photopin cc
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