La cameretta dei bambini è un ambiente della casa multifunzione: non è adibita solo al momento del sonno e del cambio (come di solito avviene per la camera dei genitori) ma condensa in sé tutta una serie di attività. Negli anni diviene un vero e proprio microcosmo dove convogliano molteplici attività ,e assume i più svariati connotati: parco giochi, atelier, biblioteca, laboratorio, caffetteria, studio, ostello per amici, internet point, centro estetico, discoteca, palestra, sala prove e chi più ne ha più ne metta.
Gli spazi e le funzioni della cameretta dei bambini sono quelli che noi decidiamo di assegnargli.
Andare in negozio e comprare “la cameretta preconfezionata” non significa offrire automaticamente al bambino un ambiente davvero adatto e pensato per lui.
I blocchi strutturati e precostituiti delle “camerette per bebè” e delle “camerette per ragazzi” non sempre soddisfano le esigenze di accessibilità e fruibilità degli spazi rapportati all’età del bambino e alle sue effettive esigenze.
E’ evidente che una composizione di arredamento adatta a un bambino di due anni, che si aggrappa ai mobili e che cade dal letto di notte, non può essere ugualmente adatta ad un bambino di dieci anni, che va a scuola e che autogestisce i pomeriggi trascorsi in camera.
L’arredo-corredo “camera del bebè” che viene proposto per la primissima infanzia, consiste in varianti della combinazione lettino-fasciatoio-cassettiera-armadio. Questi mobili sono parzialmente funzionali per noi adulti, ma salvo il letto sono arredi e spazi coi quali i lattanti non interagiscono.
Un bambino non ancora in grado di muoversi necessita invece di un altro spazio (che generalmente non compare nei cataloghi) che sia raccolto, accogliente, che gli infonda sicurezza dandogli la possibilità di sdraiarsi, rilassarsi e farsi coccolare: l’ANGOLO MORBIDO.
In questo spazio si possono svolgere diverse attività tranquille, dall’allattamento alla lettura dei primi libricini, dal gioco con la palestrina ai primi esercizi per mettersi seduti.
L’angolo morbido va organizzato mettendo sul pavimento un tappetone o un materasso a cui aggiungere a piacimento cuscini, stoffe, coperte e oggetti soffici e riconoscibili, meglio se cromaticamente attraenti per stimolare la curiosità dei bambini.
Si possono appendere soggetti colorati al soffitto e attaccare disegni o quadretti o pannelli multisensoriali alle pareti per sviluppare la percezione di profondità e di altezza nel bambino, oltre che stimolare un interesse e una curiosità visiva che lo incoraggino a fare i primi tentativi di deambulazione.
I bambini che iniziano a gattonare e camminare cominciano poco alla volta ad esplorare gli ambienti della casa. Molto prima di quanto ci aspetteremmo ci troveremo in situazioni in cui il bambino inizia a fare “cose spericolate” arrampicandosi, sporgendosi, strisciando, salendo, scendendo. Questo genere di attività fa parte della normale evoluzione e sperimentazione dei bambini, e sono fondamentali per il loro sviluppo motorio.
Se però vogliamo evitare che utilizzino il lettone dei genitori come tappeto elastico e il divano come trampolino, dovremo organizzare uno spazio adeguato dove convogliare le loro sperimentazioni con la gravità: l’ANGOLO DEL MOVIMENTO.
L’angolo del movimento è uno spazio in cui il bambino può essere libero di giocare senza pericolo, dove sviluppare una motricità globale, l’equilibrio, l’agilità e dove soddisfare il suo bisogno di moto.
Per realizzare questo spazio si possono disporre un materassino, piccoli scalini, una spalliera, discese e salite, pouf, e tutto ciò che favorisca l’approccio e l’esperienza motoria del bambino in libertà e sicurezza.
Nel normale corso degli eventi i bambini acquisiscono gradualmente un completo senso di separazione e d’individuazione, per raggiungere una piena consapevolezza di se stessi come individui, separati dagli altri. Iniziano a muoversi con sempre maggiore indipendenza, cominciando a fare le prime scoperte e i primi esperimenti nello spazio che li circonda.
Un gioco amato e che permette loro una grande esperienza conoscitiva è, nonostante la sua apparente semplicità, il gioco del cucù.
Lo SPAZIO DEL CUCU’ sviluppa le capacità percettive e visive del bambino, la comprensione dell’apparire e dello scomparire, dell’allontanamento temporaneo, dell’esserci senza essere visti, del nascondere per poi ritrovare.
Questo luogo è percepito dai bambini anche come un rifugio personale, una tana che li accoglie, dove sentirsi contenuti e protetti.
Nonostante questo spazio sia assente nella maggior parte delle case, i bambini provvedono da soli a esternare i propri bisogni e a vivere le proprie esperienze: nascondendosi dietro le tende del soggiorno per fare “cucù settete”, rintanandosi sotto il letto per rifugiarsi e stare al sicuro, raggomitolandosi sotto al tavolo da pranzo, nascosti dalla tovaglia che pende di lato.
Per predisporre un angolo del cucù potete allora inventare tanti modi per realizzare un cantuccio circoscritto nello spazio: coprendo con un telo una nicchia tra i mobili, fissando un baldacchino di stoffa al soffitto creando una “capannina indiana”, delimitando un angolo con una tenda come fosse un “angolo doccia”, coprendo un tavolino con un telo, collocando un separé e tante altre soluzioni. Per realizzare quest’angolo è meglio utilizzare tessuti leggeri, semitrasparenti e con qualche finestrella o feritoia (ad altezza di bambino, mi raccomando!) attraverso le quali il bimbo possa sempre sorvegliare l’ambiente circostante stando nascosto.
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