genitori che si separano

Abbiamo già parlato di come la coppia coniugale si trasforma con la nascita di un figlio. Non sempre i (neo)genitori riescono a superare le difficoltà che nascono nel loro rapporto e finiscono col divorziare; capita anche che un padre o più spesso una madre si trovi a crescere un figlio da solo/a prima ancora che nasca. Un dilemma diffuso: restare insieme anche quando la coppia non funziona più “per il bene dei figli ” o separarsi? I bambini dovrebbero crescere in un clima sereno e amorevole, sentire l’affetto di mamma e papà e non essere messi in mezzo nei conflitti né assistere ai litigi.

I genitori dovrebbero cercare di tener sempre presente questo e avere rispetto l’uno dell’altro e dei propri figli sempre. Per quanto sia difficile accantonare rancori, rabbie, accuse, senso di fallimento e sofferenze personali che inevitabilmente circolano quando si arriva alla fine di un rapporto è da tener sempre in mente che quanto più si riesce a farlo tanto meno i bambini risentiranno della separazione.

I genitori in conflitto tra loro tendono spesso a mettere in mezzo i bambini cercando di “tirarli dalla loro parte”, “sparlando” dell’altro genitore (squalificandolo, elencando le sue colpe e mancanze etc) e tutto questo per i bambini è davvero dannoso e causa di grande sofferenza.

I più piccoli tendono a ritenersi responsabili e quindi colpevoli per quanto succede loro. Inoltre sentir dire cose negative del proprio papà o della loro mamma o percepire che si desidera che lui “scelga” l’uno o l’altro è per loro molto doloroso.

L’ideale sarebbe comunicare la notizia della separazione insieme, rassicurandolo sul fatto che lui non c’entra niente e che mamma e papà continueranno ad amarlo come prima, anche se non si amano più tra loro. Meglio anche specificare che la separazione non è reversibile poiché i piccoli tendono a sperare sempre che le cose si riaggiustino. Quando possibile sarebbe auspicabile che i bambini continuassero a vivere nella stessa casa di prima e frequentare la stessa scuola (non troppi cambiamenti insieme quindi, mantenere delle sicurezze), mantenendo rapporti di frequentazione con entrambi i genitori così da mitigare le ansie di abbandono.

Ai figli va sempre detta la verità e in positivo adeguandola all’età, rinunciando, se pur con comprensibile fatica, al proprio bisogno di vendetta o di “fargli capire quanto l’altro è colpevole/manchevole/disgraziato/in torto” e senza mai usare la prole come “arma” contro il coniuge. Il bambino deve essere lasciato libero di voler bene ad entrambi i genitori e poter esprimere quello che sente.

Ad un piccolo il cui padre è sparito mentre la mamma era incinta, ad esempio, si può raccontare che il papà è stato comunque molto importante perchè è anche merito suo se lui esiste. Dire che l’altro ha fatto/sta facendo tutto ciò che gli era possibile in quella circostanza.

Alcune mamme in consultazione obiettano “ma è giusto che lui sappia che io mi faccio in quattro mentre il padre se ne sta lavando le mani!” oppure “lui/lei deve sapere che cosa ci ha fatto il mio ex-marito”. Invece no, il bambino a sentire queste cose, tanto più dette in questo modo, sta male. E’ corretto dire la verità sul perché sta vivendo una certa situazione, ma valorizzando la parte “buona” di entrambi.

Può essere utile la lettura di fiabe con storie di genitori che si separano o ancora meglio scriverne una ad hoc per il proprio bambino, narrata in terza persona con protagonista il proprio figlio (o un animale che a lui piace e che lo rappresenterà) e la sua storia raccontata in positivo e con i punti di vista dei componenti della famiglia (C’erano una volta una mamma e un papà elefanti che si amavano e desideravano tanto un cucciolo. Nacque quindi Marco… Dopo tot anni la mamma e il papà di Marco iniziarono a non andare più d’accordo ma a lui continuavano a voler bene come sempre, anzi, sempre di più…).

Sia la narrazione ai figli in forma di fiaba che lo sforzo a raccontare le verità positivizzate sono terapeutiche anche per i genitori.

Spesso, anche se gestita nel migliore dei modi (cosa che comunque spesso non si riesce a fare) la separazione dei genitori è per i figli davvero traumatica e causa di disturbi di variabile entità. In questi casi è consigliabile non esitare a farsi aiutare da psicologi psicoterapeuti a gestire la situazione e risolvere le problematiche quanto prima.

 

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18 Comments

  1. NonnaMaria

    Io ritengo che la separazione dei genitori non sia SPESSO traumatica per i bambini ma lo sia SEMPRE! Come può un bambino credere ai genitori che gli dicono di non amarsi più tra loro ma che gli assicurano che lui sarà amato per sempre (anzi sempre di più)! Se sono riusciti a non amarsi più tra loro potranno anche non amare più lui stesso! Capisco perfettamente che talune situazioni di convivenza sono impossibili per tutti (bambini compresi) forse però qualche sforzo in più prima di arrivare a punti estremi potrebbe essere fatto.

  2. patrizia

    [quote name=”NonnaMaria”]Io ritengo che la separazione dei genitori non sia SPESSO traumatica per i bambini ma lo sia SEMPRE! Come può un bambino credere ai genitori che gli dicono di non amarsi più tra loro ma che gli assicurano che lui sarà amato per sempre (anzi sempre di più)! Se sono riusciti a non amarsi più tra loro potranno anche non amare più lui stesso! Capisco perfettamente che talune situazioni di convivenza sono impossibili per tutti (bambini compresi) forse però qualche sforzo in più prima di arrivare a punti estremi potrebbe essere fatto. [/quote]

    Cara NonnaMaria, per quanto sembri diffusa una sorta di superficialità nei matrimoni moderni, le garantisco che ci sono ancora persone che le provano proprio tutte, ma davvero tutte, prima di arrivare alla separazione. Il problema è che per sistemare le cose l’impegno e la volontà deve essere di entrambi i coniugi. E questo vale anche dopo la separazione! Soprattutto per il bene dei bambini.
    Sembra così ovvio, ma spesso è davvero difficile, specialmente per alcuni adulti…che tanto adulti non sembrano mai diventati…
    Se lo sforzo a tenere unita la famiglia non è bastato deve essere d’obbligo quello di rispettare i figli i loro sentimenti. SEMPRE.
    In tante famiglie “normali” con genitori non separati si vivono situazioni pesantissime e talvolta è davvero meglio avere 2 genitori separati ma sereni, che 2 genitori uniti per “il bene della famiglia” che non si parlano, liltigano e coinvolgono i figli in tensioni davvero dannose. Mi creda, so cosa vuol dire crescere col senso di colpa.

    Se posso, mi permetto di consigliare a chi fosse interessato 2 libri che ci hanno aiutato molto:

    Mi chiamo Nina e vivo in due case, Aut.i Marian De Smet, Nynke Talsma, Ed. Clavis (per bambini dai 4 ai 6 anni).

    Le fiabe per parlare di separazione. Un aiuto per grandi e piccini
    Aut. Anna Genni Miliotti, Ed. Francoangeli.

    Con la speranza che i nostri figli diventino adulti migliori di noi…

    • dr.ssa Irene Koulouris

      Grazie a Patrizia per l’utile segnalazione dei libri, oltre che per il contributo al tema.

      NonnaMaria: ho scritto che è “spesso davvero traumatica e causa di disturbi”, anche se è vero una separazione è comunque sempre traumatica, ma se gestita “bene” il bambino ne può comunque uscire senza troppi “danni”.

      A volte ai putni estremi ci si arriva, ma ci sono anche situazioni in cui non c’è mai stata una coppia funzionante nemmeno in partenza o anche in cui il figlio è “arrivato per caso” senza che vi fosse un’unione se non occasionale fra i genitori. O bambini arrivati per “cercare di salvare il matrimonio” (convinzione tanto sbagliata quanto diffusa)…. La panoramica è davvero ampia. Il bambino va tutelato in ogni caso, a prescindere dal perchè e come si è arrivati alla separazione

      Torno a rispondere a Patrizia: la situazione a cui lei accenna in cui uno dei genitori si impegna a mettere il rispetto per il figlio al primo posto mentre l’altro continua a guerreggiare mettendolo in mezzo o ancora è troppo coinvolto dalla propria disperazione per il fallimento del legame coniugale è molto comune. E rende ancora più difficile al genitore più “attento” resistere dal “rendere pan per focaccia” all’altro usando a sua volta il piccolo. Ma davvero vale la pena per tutti continuare a fare quanto detto sopra

  3. [quote name=”dr.ssa Irene Koulouris”]ci sono anche situazioni in cui non c’è mai stata una coppia funzionante nemmeno in partenza o anche in cui il figlio è "arrivato per caso[/quote]

    per esperienza personale, essendo figlia di una coppia simile, posso dire che per me la difficoltà ai tempi è stata quella di gestire mille finti parenti. i nuovi compagni, i nonni acquisiti… tutti questi estranei che volevano essere chiamati nonni, o sostituirsi ai genitori criticandoli… mentre non ho patito molto per non avere avuto una famiglia unita, forse perchè si sono separati che avevo poco più di due anni e di ricordi di quel tempo non ne ho!

  4. NonnaMaria

    Patrizia e Valeria, due esperienze vissute una dalla parte del genitore impegnato a salvaguardare la serenità del figlio e una dalla parte del figlio nato “per caso”. Entrambe siete ammirevoli per come state o avete in passato affrontato una situazione comunque dolorosa. Che dire? So che i casi sono infiniti e ognuno con mille sfaccettature. Quello che io auspico è che veramente due adulti che decidano di avere un figlio, prima di tutto DECIDANO e non “lascino capitare” e poi di questa decisione si assumano tutte ma proprio tutte le responsabilità. Quel bambino non ha chiesto niente ma ha il sacrosanto diritto di amore, rispetto ecc. Credetemi non voglio assolutamente giudicare nessuno anzi sono molto vicina a coloro che vivono una situazione matrimoniale difficile e so che è una delle cose più devastanti. Però di recente mi sono sentita dire da una mamma in procinto di dividersi “i ragazzi (età 7 e 9) non lo sanno ancora ma sono sicura che capiranno!” ed io mi sono chiesta “cosa capiranno?” Baci a tutte

    • NonnaMaria

      P.S. mi richiamo al disegno che è stato usato per accompagnare questo interessantissimo articolo: un cuore spezzato in mezzo a un bambino e a una bambina!!! E’ vero: forse si spezza qualcosa proprio nel cuore dei bambini oltre che degli adulti!

      • patrizia

        [quote name=”NonnaMaria”]P.S. mi richiamo al disegno che è stato usato per accompagnare questo interessantissimo articolo: un cuore spezzato in mezzo a un bambino e a una bambina!!! E’ vero: forse si spezza qualcosa proprio nel cuore dei bambini oltre che degli adulti![/quote]

        Pensi, cara NonnaMaria, io lo interpreto diversamente: non due bambini, ma un uomo e una donna e tra loro la famiglia, l’affetto, i figli, l’amore. Se i due continuano a camminare sulla stessa strada il cuore rimane unito, se si dividono, il cuore si spezza… Possono continuare a camminare su due strade seprate ma parallele, perchè ciò che di caro hanno creato non si spezzi irrimediabilmente…

        [quote name=”NonnaMaria”] Quello che io auspico è che veramente due adulti che decidano di avere un figlio, prima di tutto DECIDANO e non "lascino capitare" e poi di questa decisione si assumano tutte ma proprio tutte le responsabilità. Quel bambino non ha chiesto niente ma ha il sacrosanto diritto di amore, rispetto ecc. [/quote]

        …la pensavo anch’io così, anzi forse ho proprio fatto l’errore di darlo per scontato!!!
        Comprendo i suoi pensieri e fino a poco tempo fa li condividevo, ma come può immaginare non ragioniamo tutti nello stesso modo. Grazie al cielo la mia generazione ha molte risorse per poter affrontare certe situazioni miglior modo possibile (un lavoro proprio, il supporto di psicologi ecc.). Quello che più mi rattrista è sapere che molta gente, soprattutto gli uomini, non crede nella terapia di coppia, a mio avviso prima dell’avvocato tutte le coppie in difficoltà devono rivolgersi ad uno psicologo che li aiuti ad accompagnarli nel modo meno traumatico possibile verso una riconciliazione e o una separazione civile. Costa meno di un avvocato ed è meno traumatico per tutti 😉

        • NonnaMaria

          Hai ragione Patrizia. Anch’io ritengo che un aiuto psicologico sia da percorrere senza dubbio prima di arrivare all’ultima decisione. Fa sicuramente parte di quel “cercare di fare di tutto” prima di rompere definitivamente quel cuore!! Un abbraccio

  5. NonnaMaria

    Ho trovato questa citazione che mi sembra possa essere indicativa di quello che può succedere ad un bambino:
    (“Credo che nell’anima di in ogni bambino ci sia un buco a forma del padre, e quando i papà non vogliono – o non possono – colmare quel vuoto, rimane una ferita che non può facilmente guarire.”)

  6. patrizia

    [quote name=”NonnaMaria”]Ho trovato questa citazione che mi sembra possa essere indicativa di quello che può succedere ad un bambino:
    ("Credo che nell’anima di in ogni bambino ci sia un buco a forma del padre, e quando i papà non vogliono – o non possono – colmare quel vuoto, rimane una ferita che non può facilmente guarire."-)

    [/quote]

    Perchè si parla solo del padre in questa citazione?

  7. NonnaMaria

    Sul Corriere di ieri è stata pubblicata questa lettera :

    I miei genitori si stanno separando. Papà è un uomo gentile e pacifico. E’ stata la mamma a lasciarlo, il perchè non lo so. Mi basterebbe chiederlo. Ma ho paura della risposta. Forse non lo amava più. Ma se vuoi fare una promessa seria devi dire io rimango con te anche se non ti amo più. Questo significa davvero per sempre. Nella buona e nella cattiva sorte. E questa sì è cattiva sorte, se uno non ama più l’altro. Quando hai dei figli non basta rimanere insieme solo finchè dura l’amore.

    Io non mi sento di fare commenti. Quello che scrive questa bambina (o bambino) si commenta da solo.

  8. lauracrobata

    io ho avuto la fortuna di provare da figlia questa cosa tremenda e mi auguro davvero di non farla mai provare ai miei figli ma capisco anche che i genitori sono comunque esseri umani. Certo i figli diventano la prima ragione di vita ma questo non credo possa andare contro alla loro dignità. Io credo che ci sia oggi troppa facilità a “far scoppiare” coppie che forse non sono nemmeno mai state tali, ma anche situazioni limite inaccettabili.

  9. Volevo dire un grazie a Nonna Maria che, secondo me, ha centrato il punto: le separazioni, anche quelle in cui tutto va “bene”, in cui i genitori continuano a rispettarsi e a fare i genitori, sono un disastro per i figli (sono insegnante e lo vedo nei ragazzi). Perchè l’amore, i figli, lo imparano dai genitori e lo imparano dal rapporto d’amore TRA i genitori. Se quello finisce, tutto può finire, e questa condizione di precarietà è disastrosa nello sviluppo di una persona.
    Quel bambino citato da nonna Maria, ha capito benissimo: “cattiva sorte” è quando l’altro non ti ama più; ma la promessa è per sempre, questo un bambino lo sa! Il nostro cuore ha bisogno del “per sempre”, tutto il resto non serve.
    Questo lo dico con tutto il rispetto e la comprensione per i genitori che non ce l’hanno fatta. Siamo tutti “a rischio”, io per prima.

    • gabribis

      Non sono d’accordo che tutte le separazioni sono comunque un disastro per i figli; certo c’è sofferenza da parte di tutti, come c’è sofferenza in situazioni familiari conflittuali ma “unite”, spesso anche di più, ma si può anche imparare che le relazioni si trasformano e la vita stessa ci dice che tutto può finire o appunto trasformarsi. La precarietà fa parte della vita, è un dato di fatto che ci invita ad essere flessibili e ad accettare i cambiamenti. Tanti auguri di felicità a tutti!

  10. giovanni

    la separazione per i bambini è traumatica e non esistono parole per colmare il loro dolore.
    Mettere al monodo dei figli non è un gioco.
    La famiglia non è piu un valore.. per alcuni/e, oggi per qualsiasi difficoltà ci si separa, troppo semplice.
    Mia figlia di 4 anni mi chiede di tornare a casa, cerco di spigarle che papà e mamma le vogliono bene, ma non lo capisce, abbiamo problemi noi grandi, figuriamoci una bambina di 4 anni capire, accettare. buona fortuna e serenità a tutti

  11. ManuAcrobata

    ciao Giovanni, hai ragione, i problemi li abbiamo noi grandi purtroppo…
    un abbraccio alla tua bimba e un caro saluto a te!

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