figli legittimi e naturali hanno gli stessi dirittiIeri 27 novembre 2012 la Camera ha approvato il testo di legge che equipara i figli naturali ai figli legittimi. Il testo è dunque diventato legge e rappresenta un’importante novità nel panorama legislativo del diritto di famiglia.
In base alle nuove norme sparirà quindi dal Codice Civile la distinzione tra figli legittimi e figli naturali e sarà sostituita da una dicitura unica: figli.

COSA CAMBIA

Con la nuova legge i figli naturali, cioè nati fuori dal matrimonio, avranno un vincolo di parentela non solo con i genitori, ma anche con le famiglie di questi (nonni, zii, cugini). In caso di morte dei genitori, il bambino può essere affidato ai nonni e non dato in adozione come accade oggi. Questa parificazione ha inoltre conseguenze anche ai fini ereditari.

 

Il figlio nato fuori del matrimonio può essere riconosciuto dalla madre e dal padre anche se già uniti in matrimonio con altra persona all’epoca del concepimento e il riconoscimento può avvenire tanto congiuntamente quanto separatamente.

Come il figlio legittimo, anche quello naturale ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni.

 

Abbiamo inoltre chiesto qualche ulteriore chiarimento all’avvocato Camilla Cozzi che ci spiega più nel dettaglio cosa cambierà da oggi in poi.

 

Questo intervento legislativo ha conseguenze anche sotto il profilo successorio.

Prima se una persona moriva senza lasciare coniuge, figli o ascendenti e senza aver fatto testamento, suo fratello (legittimo) avrebbe ereditato tutto il suo patrimonio ai sensi dell’art. 570 del codice civile.

Nello stesso caso invece il fratello (naturale e non legittimo) avrebbe ereditato l’intero patrimonio solo se non ci fossero stati parenti entro il sesto grado (ossia cugini, nipoti ecc.).

E ancora se un genitore fosse morto lasciando un figlio legittimo e uno naturale (riconosciuto), il figlio legittimo avrebbe avuto il diritto di commutazione ossia il diritto di tenere per sé l’intero bene del genitore, dando al fratello l’equivalente in denaro della sua porzione di eredità.

Ora non è più così. I diritti successori saranno gli stessi sia per colui che è nato da genitori sposati sia per colui che è nato da genitori non sposati.

Il nuovo testo di legge approvato ieri all’art. 2 punto 1 lettera L, delega il Governo ad adeguare la disciplina delle successioni al principio di unicità dello stato di figlio, “prevedendo una disciplina che assicuri la produzione degli effetti successori riguardo ai parenti anche per gli aventi causa del figlio”.

Rimaniamo quindi in attesa dell’intervento del Governo sul punto.

 

La legge interviene poi sul rapporto tra nonni e nipoti.

All’art. 2. punto 1.lettera p infatti è prevista la delega al Governo per la previsione della legittimazione degli ascendenti (i nonni) a far valere il diritto di mantenere rapporti significativi con i nipoti minori.

Con l’introduzione della Legge 54 del 2006, che riguarda l’affido condiviso dei figli ai genitori che si separano, si era già riconosciuto il diritto dei bambini di mantenere un rapporto significativo con i nonni anche quando la famiglia (di genitori sposati o conviventi) si scioglie.

Si legge nell’art. 155 c.c. che “anche in caso di separazione personale dei genitori, il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e i parenti di ciascun ramo genitoriale”.

 

I figli minori in caso di separazione dei propri genitori (di fatto o di diritto) hanno, pertanto, il diritto di mantenere e coltivare i rapporti con i nonni e tutti i parenti di ciascun ramo genitoriale e ciò per favorire il loro equilibrato e sereno sviluppo psicofisico.

Ora anche i nonni sono legittimati a far valere il loro diritto di mantenere rapporti significativi con i nipoti minori ossia a rivolgersi al Tribunale competente in tutti i casi in cui i genitori ostacolino questo rapporto nonno-nipote, ovviamente nell’esclusivo interesse dei bambini.

Anche in questo caso dovremo attendere però l’adozione dei decreti legislativi opportuni da parte del Governo.

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