Figli legittimi e figli naturali: due aggettivi che hanno segnato per molto tempo il diritto di famiglia del nostro paese, due termini che però, spariranno presto dal nostro ordinamento. Finalmente…aggiungeremmo.
Il Consiglio dei Ministri, infatti, su proposta del Presidente del Consiglio, dei ministri dell’Interno, della Giustizia, del Lavoro e delle Politiche Sociali in accordo con il Ministero dell’Economia, approverà ha approvato (aggiornamento del 12 luglio ore 15) un decreto legislativo, già passato alla Camera lo scorso novembre, che equiparerà giuridicamente lo status dei figli nati fuori dal matrimonio o adottati a quelli nati da coppie sposate.
Le modifiche rappresentano un importante cambiamento per la normativa in vigore, eliminando quelle differenze che hanno a lungo determinato lo status dei figli e, di conseguenza, dei loro diritti.
Vediamo quali saranno le novità più importanti:
> definizione unica di “figlio”, eliminazione della differenziazione in “legittimi” e “naturali”.
> anche i bambini nati da genitori non sposati godranno dei diritti di eredità nei confronti di tutti i parenti, non solo dei genitori – finora garantiti solo alla prole legittima.
> la definizione di potestà genitoriale sarà sostituita da quella di responsabilità genitoriale.
Molti degli articoli del testo governativo inoltre, introdurranno importanti modifiche al nostro Codice Civile, come l’articolo 18 – stabilisce che l’azione di disconoscimento di un figlio da parte del padre o della madre non può avvenire oltre i cinque anni di età del bambino – e l’articolo 53, particolarmente significativo poiché introduce e regola le procedure d’ascolto dei minori nelle azioni che li riguardano direttamente, come nel caso di separazioni e divorzi. Un bel passo avanti verso la garanzia del diritto alla partecipazione, sancito anche dall’articolo 12 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza.
Noi speriamo che sia solo uno dei primi verso la costruzione di un paese che metta davvero al centro dell’interesse i bisogni dei bambini, di tutti.
Perché i figli sono figli, punto.
photo credit: pinomoscato via photopin cc
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