famigliaL’arrivo di un figlio inevitabilmente modifica il rapporto pre-esistente tra l’uomo e la donna che lo hanno generato (o accolto in famiglia, nel caso si tratti di un’adozione). Da coppia coniugale o comunque fondata su una relazione a due si diventa coppia genitoriale, con progettualità, responsabilità e orizzonti diversi da prima.

Descrivere e analizzare tutte le trasformazioni che possono avvenire è difficile e complesso anche perché i fattori che contribuiscono alla modificazione del sistema familiare sono numerosi ed eterogenei (molto dipende da quanto il piccolo è stato desiderato e voluto da entrambi o meno, da come funzionava la coppia in precedenza, etc…). Ogni famiglia dovrà fare i conti con una nuova situazione in cui si inserisce un “terzo” in un rapporto duale, una piccola persona la cui sopravvivenza fisica e psichica dipende dai genitori e inevitabilmente va ad occupare un posto di primo piano nella mente e nell’organizzazione familiare. Prima ci si innamora, si sta insieme, si coltivano interessi comuni, si è liberi di uscire e fantasticare su una famiglia. Poi il progetto si concretizza e tutto cambia: il futuro terrà conto del bambino e il presente ne è fortemente influenzato. Uscire, muoversi e trovare spazi per sé e per la coppia talvolta diventa un obiettivo non facile da raggiungere. Il piccolo assorbe moltissime energie, le cose da fare aumentano e spesso la sera si ha solo voglia di dormire!

Durante i primi tempi la mamma si trova in quella che Winnicott chiama “preoccupazione materna primaria“: è istintivamente occupata ad accudire il suo piccolo con sollecitudine e si trova col bimbo in uno stato simbiotico, di dipendenza reciproca, che in qualche modo continua la fusionalità (l’essere un tutt’uno) della gravidanza. In questo periodo le attenzioni sono tutte o quasi dirette al neonato e il compagno deve riuscire ad accettare e comprendere la nuova situazione per poi pian piano riottenere il suo “posto” nell’equilibrio familiare. Al neo-papà insomma è richiesta una certa dose di comprensione e pazienza e capacità di mettersi al servizio di moglie e bambino aiutando il più possibile in casa e facendosi un po’ da parte. Non troppo però, la sua funzione sarà poi presto proprio quella di favorire la separazione tra mamma e bambino ristabilendo i giusti ruoli!

Anche il corpo della neo-mamma è “dedicato” alla piccola creatura (nel seno che allatta o comunque nei segni recenti del parto o ancora nella stanchezza dei nuovi ritmi) ed è quindi diverso dal corpo sessuato che il partner conosceva. Spesso la ripresa della sessualità tarda di qualche mese dopo il parto, anche oltre il periodo del puerperio e “l’ok” del ginecologo, e di frequente sono gli uomini a soffrirne di più: è comprensibile che si sentano un po’ “messi da parte” e che desiderino riavere la propria compagna come prima ed è compito loro far sentire la compagna ancora attraente e desiderata.

famiglia sagome

Le identità di ruolo di donna/uomo e moglie/marito si arricchiscono delle nuove vesti di mamma/papà che non sempre e non subito “calzano” alla perfezione e si integrano le une con le altre: le abitudini di vita si adeguano alle necessità dei figli da conciliare con quelle della coppia che inoltre si troverà ad avere progetti di vita comunque diversi da prima e nuovi spazi di confronto che coinvolgono l’educazione dei bambini.

Un ulteriore fattore di cambiamento deriva dal rapporto coi propri genitori e con quelli del partner ora diventati nonni: da una parte l’esperienza della maternità e della paternità porta con sè l’identificarsi o scontrarsi con le proprie esperienze di figli e coi modelli genitoriali acquisiti (“quando io ero piccola…” o “mia madre con me era/ha fatto…”), inoltre i neo-nonni assumono a loro volta nuovi ruoli e partecipazioni alla vita familiare che di frequente hanno un’influenza anche sulla relazione coniugale (se per esempio prima si poteva evitare di frequentare spesso i suoceri, una volta che questi sono nonni la loro presenza assidua diventa se non inevitabile forse anche desiderata).

Superato il primo periodo di “assestamento”, di durata variabile per ogni coppia, diventa però indispensabile per il benessere familiare che marito e moglie ritrovino un affiatamento tra loro e degli spazi esclusivi per ravvivare il rapporto e questo anche a beneficio dei figli!

coppia

I bambini infatti hanno bisogno di percepire gli adulti come figure stabili che sanno difendere i proprio spazi e non vengono “distrutti” dai più piccoli: mamma e papà amano lui ma amano e rispettano anche sé stessi e le proprie esigenze di donna/uomo e di coppia. Il bambino ha bisogno di sentire che non è un “tiranno” che ottiene tutte le attenzioni e le energie bensì che i genitori lo sanno accogliere e “contenere” sapendo difendere se stessi e lasciandosi quindi dei tempi individuali. Avrà un modello di un matrimonio d’amore e di persone che si rispettano e lo rispettano.

Per quanto possa essere difficile barcamenarsi tra le “acrobazie” quotidiane che lasciano poco spazio per tutti è comunque importante che tra gli obiettivi ci sia anche quello di coltivare il rapporto di coppia, ritrovando nel partner spunti creativi e di amore e divertendosi insieme ricorrendo ogni tanto a nonni o baby-sitter o a un permesso di lavoro mentre i figli sono al nido/scuola per stare insieme. E questo non solo per sé e per la coppia (oltretutto i figli crescono in fretta e prima o poi si tornerà ad essere più coppia coniugale che coppia genitoriale, con diverso tempo a disposizione e situazioni difficili da gestire se trascurate in precedenza!) ma anche per i figli che hanno estrema necessità di sentire che i genitori si amano e sono felici come coppia.

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4 Comments

  1. E’ il tempo esclusivo per il marito/compagno che scarseggia il più delle volte…non è facile gestire tutto e poi avanzare anche del tempo da dedicare piacevolmente alla coppia. E’ un errore ma ci sono giorni che dopo aver messo a letto mia figlia non ho nemmeno più la forza di parlare :no-comments:

  2. ti capisco Luce..
    non è facile dopo la pappa, il ruttino, il cambio del pannolino, la messa a nanna con canzoncine e tanta calma e amore e tutto il senso materno possibile…dicevo..non è facile trasformarsi in donna pantera, in 5 minuti mettere da parte l’atmosfera creata con il bimbo e presentarsi donna/amante dal marito e sfruttare i momenti in cui il bimbo non si sveglia (la mia adorabile bimba ad esempio ogni ora si sveglia e quindi si deve interrompere qualsiasi approccio o velocizzarlo!!!) …
    insomma..mariti…compagni…mentre siamo in camera con i bimbi voi aiutateci creando l’atmosfera in casa..luci basse, musica adatta, coccolateci , rilassateci (cullare stanca) e vedrete che ci risveglierete anche il ruolo di donna amante! :love:

  3. bimbaballerina

    Purtroppo per noi ogni figlio ha comportato un momento di “crisi” nel rapporto coniugale.
    L’essere genitori (di bambini molto richiestivi!) ci ha assorbiti totalmente entrambi, facendoci allontanare come coppia 🙁
    Per fortuna abbiamo entrambi tanta voglia di ESSERE FELICI INSIEME, e lavorando sodo sul nostro rapporto, l’abbiamo sempre recuperato e, credo, migliorato :love:

    • bimbaballerina come hai fatto??!! Help me please…