L’accessibilità delle scuole non può essere considerata come qualcosa di aggiuntivo, come una concessione da offrire all’alunno con difficoltà motoria ma è un vero e proprio dovere sancito dalla legge. La possibilità di andare a scuola è un diritto che bisogna garantire in partenza a tutti i bambini e ragazzi. Soltanto attraverso la piena accessibilità fisica degli edifici e degli spazi scolastici da parte delle persone con disabilità motoria si può permettere loro di avere una vita piena ed indipendente, di garantirgli gli stessi diritti di autodeterminazione e di cittadinanza attiva assicurati agli altri e consentirgli un autentico e completo processo di inclusione nella società.
Come deve essere una scuola davvero accessibile?
Gli edifici scolastici pubblici e privati, sia che siano elementari, medie, superiori o atenei universitari, per essere considerati accessibili, devono prevedere quantomeno un percorso esterno che metta in collegamento la viabilità pubblica con l’accesso all’edificio.
Oltre a questo, le scuole devono essere dotate di rampe per poter permettere l’accesso in sedia a rotelle o in aggiunta o in alternativa, anche una pedana montascale, sia da interno che da esterno, per garantire l’accesso alle persone in sedia a rotelle o con disabilità motorie di diverso tipo, e lo spostamento tra i vari piani dell’edificio nel caso di edifici scolastici a più piani, come spesso accade, soprattutto nelle grandi città.
Occorre pensare all’accessibilità dei ragazzi anche all’esterno, in prossimità dell’edificio scolastico, nei parcheggi delle scuole deve esserci almeno un posto riservato alle persone con disabilità, solitamente quello più vicino all’ingresso, per poter permettere ai genitori dei bambini o ragazzi con qualsiasi tipo di disabilità, di accompagnarli fino all’ingresso dell’edificio tramite anche l’uso di rampe o pedane mobili.
Potrebbe interessarti anche: Disabilità: come spiegarla ai bambini
Per quanto riguarda l’interno degli edifici scolastici, oltre alle pedane o poltroncine da installare sulle rampe di scale, occorre garantire almeno un servizio igienico che sia accessibile. Ciò vuol dire che deve essere abbastanza ampio da poter permettere a chi è in sedia a rotelle di poter entrare comodamente. Oltre a ciò, i sanitari devono essere rialzati, sia il wc che il lavandino, per poter permettere di potersi posizionare ben sotto al lavandino con la carrozzina, e infine, devono essere presenti anche dei maniglioni e corrimano, posizionati in modo tale da fungere da supporto, cosicché i ragazzi con disabilità possano appoggiarvisi o aggrapparsi per sedersi e sollevarsi senza fatica.
Nello specifico, per quanto riguarda le singole aule o gli spazi comuni in cui si muovono gli studenti, questi devono avere anche arredi, attrezzature didattiche come banchi e sedie con caratteristiche tali da potersi adattare ad ogni caso di invalidità.
Inoltre, non solo le aule ma anche i bagni, la palestra, le mense, le biblioteche e i laboratori devono avere spazio sufficiente da poter consentire i ragazzi in sedia a rotelle di muoversi comodamente, questi spazi poi devono essere privati il più possibile di elementi inutili e di ingombro che possono costituire ostacoli o pericoli alla mobilità.
Scuola e disabilità: la situazione in Italia
Nonostante l’abbattimento delle barriere architettoniche e la totale accessibilità degli edifici scolastici siano ritenuti diritti inalienabili, come espressamente dichiarato nell’art. 9 della Convenzione ONU sui Diritti delle persone disabili, in Italia la strada da percorre in questo senso è ancora lunga, anche se, rispetto a un po’ di anni fa, le cose si stanno muovendo più rapidamente e in modo positivo in questo senso.
Solo dopo aver garantito la piena accessibilità fisica agli edifici scolastici ci si può dedicare alla piena inclusione sociale e culturale dei bambini e ragazzi con disabilità. In questo campo la scuola ha un ruolo cruciale nell’educare i ragazzi alla comprensione, al rispetto e all’accettazione positiva della diversità.
Favorire l’accessibilità significa favorire l’inclusione sociale
È principalmente compito della scuola e dei suoi insegnanti promuovere una percezione positiva della disabilità e favorire una più profonda consapevolezza sociale nei confronti delle persone con diverse tipologie di disabilità.
Gli insegnanti, in collaborazione con i genitori che devono essere anche loro informati e consapevoli, devono poter insegnare a bambini e ragazzi ad evitare atteggiamenti sociali sbagliati o controproducenti come la pietà o la compassione, che hanno come conseguenza soltanto quella di stigmatizzare la diversità e quindi impedire una reale inclusione tra i ragazzi.
La scuola deve essere punto focale di diffusione di una corretta e profonda consapevolezza della complessità della disabilità, deve poter insegnare che tutte le persone con disabilità hanno una intrinseca dignità nei confronti della quale bisogna incoraggiare ad avere un atteggiamento di pieno rispetto ed accettazione.
Soltanto così si può sperare di arrivare all’eliminazione non soltanto delle barriere architettoniche fisiche ma anche e soprattutto di quelle sociali e culturali, quindi la discriminazione ed emarginazione. Soltanto attraverso l’azione congiunta ed integrata di sensibilizzazione della società, a partire dalla scuola, da una parte, e di impegno per rendere tutti gli edifici pubblici e privati accessibili, si potrà arrivare ad una vera e completa integrazione ed inclusione.
photo credits: 123rf
Comments are closed.