Che la scuola è ricominciata in quasi tutta Italia ce ne siamo accorti, non è vero? Segnali inequivocabili ci ricordano ogni mattina che un nuovo anno scolastico è iniziato: il traffico è aumentato e per strada sono riapparsi assonnati genitori e figli acrobati, ripiombati nel gioco d’incastri quotidiani.
Basta poi andare nel reparto cancelleria di un qualsiasi supermercato o nella cartoleria sotto casa per togliersi ogni dubbio, l’orda di genitori alle prese con infiniti elenchi di materiale da acquistare ne è la conferma.
Un grande dispendio di tempo, di energie, ma soprattutto di denaro per le famiglie italiane, oltretutto alle prese con nuovi rincari. Secondo Federconsumatori, infatti, i prezzi dei materiali scolastici nel 2013 sono aumentati di circa il 2,4% rispetto al 2012. E questo solo per quanto riguarda libri e materiali vari, cui vanno aggiunti eventuali rette e tasse.
Spese non indifferenti, ma per consolarci la buona notizia è che parte del denaro speso per l’istruzione dei figli potrà essere recuperato in sede di dichiarazione dei redditi attraverso le detrazioni fiscali previste per le spese scolastiche.
È importante però ricordare che vi sono alcune limitazioni e che non per tutte le spese sostenute possono essere prese in considerazione:
>>È prevista una detrazione d’imposta per le spese sostenute per le rette relative alla frequenza di asili nido da parte dei figli d’età compresa tra i tre mesi e i tre anni, con un tetto massimo di spesa di 632 euro.
>>Una detrazione della stessa misura è prevista anche sulle spese sostenute per la frequenza di corsi d’istruzione secondaria, corsi universitari, di perfezionamento post-universitario (Master) o di specializzazione, tenuti presso istituti o università italiane o straniere, pubbliche o private (anche se quest’ultime sono accettate se non superano l’importo di quelli pagati agli istituti statali).
>>Per le scuole materne e primarie non è prevista nessuna detrazione, tuttavia è possibile recuperare una parte dei contributi che molte scuole chiedono alle famiglie in sede d’iscrizione, finalizzate all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica, all’ampliamento dell’offerta formativa. Esse si differenziano dalle “spese d’istruzione” e vengono definite “erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, statali e paritari senza scopo di lucro appartenenti al sistema nazionale d’istruzione” possono essere presentate a condizione che il versamento sia eseguito tramite banca o ufficio postale e che la causale ne riporti la finalità.
>> Per le attività sportive è prevista una detrazione per importi non superiori a 210 euro per ogni figlio dai 5 ai 18 anni.
La cattiva notizia è che non sono detraibili le spese sostenute per l’acquisto dei testi scolastici, degli strumenti musicali, del materiale di cancelleria, né quelle sostenute per eventuali viaggi, vitto e alloggio.
Da non dimenticare poi, è che per richiedere le detrazioni è necessario allegare alla dichiarazione tutti i documenti che attestano i pagamenti.
Attenzione quindi a quietanze, bollettini, fatture e ricevute, da conservare con cura!
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Fonti:
http://www.caf.acli.it
https://www.mycaf.it/it
http://www.agenziaentrate.gov.it
3 Comments
settembre segna anche la ripresa delle attività sportive. altro salasso! anche in questo caso si può detrarre la spesa (la detrazione è pari al 19% da calcolare su un importo non superiore a 210 euro) per ogni figlio dai 5 ai 18 anni.
Grazie, lo aggiungiamo al post!! 🙂
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