Ricevere un regalo è sempre una bella cosa, riceverne uno che permetta un accrescimento personale e culturale lo è ancora di più. Se poi il regalo in questione è per i tuoi figli e lo puoi ricevere parlando di loro, è il massimo!

Con questo spirito ho deciso di partecipare all’iniziativa della bravissime MammeAcrobate, raccontando un po’ di noi e sperando che il mio racconto, che trovate qui, fosse scelto per poter così testare uno dei giochi interattivi I-Wow di Imaginarium.

Sono stata ovviamente orgogliosa e contentissima di essere stata scelta e non vedevo l’ora di poter proporre ai miei figli, soprattutto al grande, il nuovo gioco.

Veniamo alla mia esperienza di mamma.

Partiamo dal fatto che conosco bene il brand Imaginarium e che quindi ero certa che mi sarei ritrovata tra le mani un prodotto di qualità e con risvolti educativi interessanti, ma, abitando all’estero per 9 mesi l’anno, ammetto che mi ero persa questa nuova serie di giochi interattivi e di conseguenza sono rimasta piacevolmente stupita e incuriosita io per prima.

L’idea di base di veicolare contenuti educativi attraverso l’uso congiunto di un tablet e di oggetti fisici, mi è piaciuta moltissimo fin da subito poiché dà un’immediata corrispondenza tra il contenuto multimediale e l’oggetto e rende i concetti molto più facili agli occhi dei bambini.

Il gioco che ho ricevuto da testare è questo. Avevo sperato ardentemente di essere scelta perché sia Patato Grande (7 anni) che Patato Piccolo (5 anni) erano rimasti entusiasti da alcuni documentari sull’universo e sul sistema solare che avevano visto nei mesi scorsi. Speravo, attraverso il gioco, che le cose viste in TV diventassero più “tangibili” e più alla loro portata. E non sono rimasta delusa.

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Iniziare a giocare ad Atlas Universe è facilissimo: basta scaricare la App apposita! Mentre il tablet scaricava la App, noi iniziavamo la nostra avventura collocando i pianeti al loro posto sul tabellone e prendendo confidenza con le varie parti.

I miei figli non erano digiuni sui concetti di universo e pianeti, ma il primo impatto (quello del “modellino fisico”) li ha incuriositi molto e li ha spinti a “volerne sapere di più”, cosa che, da mamma, ho valutato molto positivamente.

Una delle cose che ho apprezzato maggiormente, inoltre, è stata l’immissione, nel gioco, di specifiche interessanti (nelle schede dei pianeti, per esempio), espresse con poche parole e in termini molto chiari. Questa scelta rende capaci i bambini di assimilare un concetto senza annoiarsi o avere cali di attenzione!

Una cosa da non sottovalutare è la possibilità di scegliere la lingua in maniera semplice anche per i bambini: i miei figli parlano e comprendono ovviamente sia l’italiano che il francese, ma allo stato attuale, il grande (che è l’unico che sa leggere) legge solo in francese. La possibilità di scelta della lingua lo rende autonomo nell’uso del gioco, cosa decisamente apprezzata da un bambino di 7 anni!

Ora, parliamo invece dell’esperienza di gioco dei miei figli.

Il gioco li ha incuriositi fin da subito grazie alle riproduzioni dei pianeti da posizionare sul tabellone multimediale (di cui però non avevano ancora capito lo scopo) così, come prima cosa, abbiamo collocato i pianeti al loro posto, notando le differenze di colore e di grandezza. Poi abbiamo preso in mano il tablet, noi abbiamo un I-pad, e abbiamo iniziato la nostra avventura.

I Patati hanno approcciato per prima cosa la mappa del sistema solare e quindi attraverso l’apposita funzione, siamo andati alla ricerca, sul tabellone multimediale, dei pianeti. Sono rimasti stupitissimi di come, passando la fotocamera sul tabellone, comparissero delle immagini “nuove”, visualizzabili solo in quel modo. Capito il concetto, la caccia ai pianeti è diventata un gioco entusiasmante!

Individuato un pianeta, il gioco apre una scheda descrittiva sulle caratteristiche salienti con un breve menù di approfondimento con concetti interessanti e comprensibili a bambini della loro età. Una volta “scoperto”, il pianeta può essere richiamato direttamente, senza la funzione di “ricerca”, e anche questo è stato molto apprezzato dai Patati.

Dopo questa esperienza ci siamo dedicati alla scoperta delle stelle: posizionando la riproduzione dell’antenna direttamente sul tablet e girandola, abbiamo scoperto varie costellazioni. Il collegamento tra l’orientare l’antenna e la visione di diversi gruppi di stelle non è sfuggito ai miei figli, aggiungendo una nozione indiretta ma di immediata comprensione.

Dopo aver scoperto le costellazioni ci siamo anche divertiti a disegnarle con la funzione touch: quando si uniscono le stelle in maniera corretta viene visualizzato il disegno che dà origine al nome della costellazione stessa. Questa cosa, in particolare, ha dato modo ai Patati di incuriosirsi anche riguardo le figure mitologiche e ci ha aperto nuovi orizzonti.

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Per quanto riguarda gli approfondimenti disponibili in ogni schermata e su ogni argomento trattato, ho notato che la brevità delle nozioni trasmesse abbia permesso ai Patati di fare a me altre domande più pertinenti e precise, con reciproca soddisfazione.

La funzione “quiz”, per ora, non l’abbiamo approfondita: preferiamo prima acculturarci giocando e scoprire cose nuove… poi verificheremo cosa, di tutta l’esperienza, ci è rimasto!

Concludendo: I-Wow Atlas Universe ci è piaciuto veramente tantissimo!

Nel primo approccio secondo me necessita della vicinanza di un adulto, più che altro per rispondere alle domande e alle curiosità che il gioco stesso stimola.

Una volta presa confidenza col mezzo e coi concetti, i bambini possono essere assolutamente lasciati soli e liberi di scoprire ed entusiasmarsi delle nuove scoperte!

Noi lo consigliamo sia come gioco per i propri figli, sia come regalo per i loro amichetti e abbiamo deciso di acquistarne per noi anche un altro della serie, quello del corpo umano.

Direi un’esperienza più che positiva!!!

di Francesca Romana Mazzuca

Author

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