Parlare di sesso con gli adolescenti è fondamentale per garantire loro l’accesso a una corretta informazione, che li aiuti a compiere scelte consapevoli e responsabili verso loro stessi e gli altri.
Proprio partendo da queste necessità Durex ha pensato a SafeBook un progetto di educazione sessuale rivolto a pre-adolescenti e adolescenti, pensato per aiutarli a crescere, anche nei confronti del sesso, partendo dai banchi di scuola e dalla rete, accompagnati da esperti e dagli insegnanti.
Un progetto davvero molto importante, se consideriamo che la scuola è il luogo in cui i ragazzi passano la maggior parte del loro tempo, in cui si incontrano, stanno insieme, che conosciamo meglio insieme a Gemma Romano di Durex Italia e il Professor Maurizio Bini dell’Ospedale Niguarda di Milano.
Il rapporto tra adolescenti e sessualità secondo voi è cambiato rispetto al passato? In che modo?
La rivoluzione informatica ha molto cambiato il rapporto con la sessualità. La facile accessibilità, in apparente anonimato, al vastissimo mondo della sessualità online – non solo pornografia ma anche ai siti informativi dei quali è impossibile graduare la credibilità – ha incrementato i flussi informativi e ridotto i sistemi di integrazione delle informazioni. Le leggi di mercato hanno da tempo chiarito che un eccesso di disponibilità cambia il valore della merce. Una variazione non necessariamente negativa, ma con la quale dobbiamo fare i conti.
Dalla vostra esperienza quanto gli adolescenti italiani sono informati sul sesso?
I giovani di oggi ne sanno molto di più e altrettanto male degli adulti. Proprio l’eccesso di informazioni è un problema perché è più difficile distinguere la fisiologia dall’eccentricità, il “corso base” da quello avanzato. Una lineare progressione della scoperta sessuale è spesso sostituita da percorsi più discontinui. La distanza fra desiderato e possibile si è ridotta almeno per la soddisfazione virtuale. Il trasferimento nella vita reale è un po’ più difficile. Non tutti desiderano farla questa cosa difficile.
Il sito dedicato al progetto, vuole infatti diventare un punto di riferimento per quanti, navigando in rete, cercano informazioni e dunque accreditarsi tra i più giovani quale fonte autorevole e fidata.
Quale deve essere secondo voi il ruolo dei genitori nell’educazione sessuale? Come rompere i tabù?
Per la prima volta nella storia dell’umanità ci sono settori in cui l’educato ne sa infinitamente di più dell’educatore. Fra ND (nativi digitali) e NAMD (nati analogici morti digitali) i sistemi di comunicazione sono solo parziali. Da sempre i genitori hanno interpretato i comportamenti adolescenziali (sessuali e non) come lievi discostamenti dai propri atteggiamenti alla stessa età. Oggi lo scarto è aumentato. Ai due rischi classici quali gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmesse si è aggiunto oggi anche il rischio dell’inappropriatezza dei comportamenti via web. Non solo adescamenti, false identità o sexting, ma anche pericolo di assorbimento totale della sessualità virtuale. Poco possono fare i genitori se non segnalare in modo generico le pericolosità e, come per ogni altra, fare del proprio meglio per miscelare fiducia e tutela. E poi perdonarsi.
Com’è strutturato SafeBook by Durex? Quali gli interventi previsti?
SafeBook by Durex è un progetto scolastico attraverso cui coinvolgeremo oltre 11.000 istituti tra scuole medie inferiori e scuole medie superiori di tutta Italia, per promuovere tra i giovani una corretta educazione all’affettività e alla sessualità.
Grazie alla preziosa collaborazione del Professor Maurizio Bini – ginecologo dell’Ospedale Niguarda di Milano e sessuologo specializzato sui giovanissimi – e di Giovanni Ziccardi – Professore di Informatica giuridica nonché Fondatore e Direttore del Corso di perfezionamento in Computer Forensics e Investigazioni digitali presso l’Università degli studi di Milano – abbiamo prodotto delle videolesson sui temi del progetto da trasmettere in classe, alla presenza degli insegnanti, attraverso gli strumenti interattivi oggi a disposizione delle scuole, come le lavagne multimediali. Per proseguire il percorso educativo anche a casa, direttamente con i genitori, abbiamo inoltre ritenuto importante produrre un libretto informativo a cui hanno collaborato gli esperti di Anlaids Onlus. È infine disponibile una live chat attraverso cui ogni mese diamo l’opportunità ai ragazzi di dialogare nell’anonimato direttamente con il Professor Bini per chiarire dubbi o ricevere rassicurazioni.
Gigi Buffon, in qualità di testimonial del progetto, è un’altro grande protagonista. Abbiamo fortemente voluto il capitano della Nazionale perché crediamo possa essere un esempio d’eccellenza per i ragazzi che, seguendo il suo cammino, speriamo imparino a condurre una vita sana e responsabile.
Quali sono gli obiettivi?
Con questo ambizioso progetto ci auguriamo di fornire gli strumenti corretti che possano aiutare i più giovani a diventare adulti coscienziosi, socialmente attivi e consapevoli delle regole alla base del rispetto verso se stessi e gli altri.
Durex, proprio perché leader mondiale nel mercato della contraccezione, con questo progetto porta avanti un vero e proprio impegno sociale, volto a promuovere tra i più giovani una cultura sessuale, fatta di rispetto e responsabilità, verso se stessi e dunque verso gli altri. Ma non solo. I recenti fatti di cronaca hanno inoltre reso indispensabile un intervento didattico mirato su due nuove aree come l’affettività e i rischi della rete, per diffondere conoscenza e consapevolezza sull’importanza e sui possibili rischi di certi comportamenti adottati dai più giovani.
Affettività e Sessualità nel rispetto tra Uomo&Donna e Protezione dell’identità digitale (sexting) sono due temi centrali del progetto. Ci raccontate qualcosa in più a riguardo?
Consapevoli dell’evoluzione delle tecnologie e soprattutto dello uno sviluppo di dinamiche giovanili sempre più complesse, abbiamo deciso di introdurre questi due temi che è bene affrontare fin dai banchi di scuola per aiutare i ragazzi a sviluppare rispetto reciproco e contemporaneamente a proteggersi dai rischi che l’utilizzo del web può comportare.
L’elemento che accomuna i due temi è quello dell’ “altro”. I comportamenti violenti nel rapporto uomo donna, da quelli più sottili a quelli più estremi, derivano dalla mancata percezione dell’ “altro” come persona nella sua completezza con tutta la sua concretezza, complessità e anche differenza. Il sexting – neologismo unione delle parole sex (sesso) e texting (testo) che indica l’invio di frasi e foto sessualmente esplicite – è un comportamento possibile perché l’altro non è presente lì fisicamente e concretamente e questa mancanza diminuisce la percezione di pericolosità dell’azione. L’anno scorso abbiamo puntato sul singolo, sulla conoscenza e sulla possibilità di ottenere il meglio dalla propria sessualità senza perdere in sicurezza. Quest’anno abbiamo fatto un passo in più appunto aggiungendo “l’altro”.
Per approfondimenti e per partecipare al concorso: www.safe-book.it
photo credit: Www.CourtneyCarmody.com/ via photopin cc
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