Il giorno del rientro a casa dopo la nascita delle mie figlie lo ricordo bene, entrambe le volte.
Penso che nella classifica delle giornate più emotivamente struggenti della vita di una mamma si piazzi con successo ad un 5° posto dopo: quel giorno che ho scoperto di essere incinta, la prima ecografia, la prima volta che l’ho sentito muoversi dentro di me, il giorno della sua nascita…. e quel giorno in cui l’ho portato a casa dall’ospedale.
Ve ne vengono in mente altri? Ditemeli nei commenti!
Il rientro a casa con la prima figlia
Prima, eravamo solo io e lui. Dopo, eravamo una famiglia.
Solo 3 giorni prima avevo richiuso la porta di casa alle mie spalle consapevole che l’avrei riaperta con mia figlia tra le braccia. E così è stato.
Non avevo voluto genitori o parenti vicino in quel momento, sentivo che dovevamo essere solo “noi”, il momento che decretava la nascita della nostra nuova famiglia a tre.
Ricordo di essere entrata in casa con Arianna tra le braccia, accanto Lui, carico di borse e della culletta.
La prima sensazione? Felicità.
La seconda? Ansia.
La terza? Paura.
La casa era stata accuratamente preparata per accogliere quella piccola creatura: una sdraietta in soggiorno, il fasciatoio per il cambio in bagno, nella cassettiera body e tutine dalle tinte pastello, una culla sistemata accanto al mio letto.
Tutto in casa era pronto. Ma io lo ero?
Il momento di massimo sconforto e paura fu la prima sera, quando scese il buio, e io mi sentii sola al mondo, anche se sola non ero.
Trascorsero diverse giornate, e diverse notti, prima di vincere quella paura, prima di sentirmi forte e sicura nel prendermi cura di mia figlia.
Il rientro a casa con la seconda figlia
Prima, eravamo in 3. Dopo, eravamo nel subbuglio più totale!
Sì, perché del rientro a casa con la mia seconda figlia ricordo molto bene alcuni dettagli:
– la casa sembrava fosse esplosa nel mentre che ero stata in ospedale (invece era stata “solamente” abitata da Lui e quella piccola),
– arrivata in bagno mi sono guardata intorno e ho avuto la mia prima crisi di pianto, non per lo sbalzo ormonale, no, ma per lo stato dei lavandini,
– la casa era stata preparata adeguatamente ad accogliere anche questa seconda bimba ma ad un primo sguardo nessuno lo avrebbe mai detto, mistero!
Poi, c’è da dire, ansia e paure le ho provate anche con la seconda figlia ma è stata più forte la consapevolezza di dovermi prendere cura non solo di una neonata ma di un’altra figlia (allora quattrenne), di una casa, di un lavoro (in proprio), di me stessa, perché se fossi crollata io, sarebbe stato davvero un gran delirio!
5 cose molto utili nel giorno del rientro a casa dall’ospedale
- Trovare la casa in ordine e pulita!
- Trovare il frigorifero pieno e magari la cena da scaldare in forno.
- Trovare qualcuno – marito o compagno, per dirne uno – che ti tiene il neonato quei 15 minuti necessari per farti una doccia come si deve!
- Circondarti di persone davvero interessate a darti una mano (magari prendendosi in carico il cesto della biancheria sporca o disposte a fare un salto al supermercato)
- Circondarti di persone pronte ad ascoltarti senza giudizi, senza buttar lì frasi del tipo “ma guarda che se non fai così non succede cosà” oppure “ai miei tempi si faceva così, non ascoltare quello che ti hanno detto in ospedale/l’ostetrica/la puericultrice”
La vera avventura inizia quel giorno lì, il giorno che rientrerete a casa con vostro figlio tra le braccia. Quel giorno, che sia con il primo bimbo o il secondo o il terzo, state sicure che la vostra vita subirà un cambiamento, non sarà più uguale a prima.
Arriveranno i dubbi, le ansie, le paure ma anche quelle sensazioni di felicità e onnipotenza che vivono le neomamme quando capiscono che possono farcela, che ce la stanno facendo.
Certo, avere fin da subito accanto qualcuno che te lo ricorda, che ce la farai anche tu, non è per niente male!
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