Sarà attiva da domani, 1° agosto, quella che è stata considerata una delle riforme più importanti a livello sociale del governo Merkel: il diritto ad un posto in asilo nido per ogni bambino che vive in Germania.

Ma non senza qualche polemica.

Sempre domani infatti entra in vigore un altro dectreto che non ha è considerato da molti esattamente “innovativo”: l’assegno mensile per chi, invece di mandarle i figli all’asilo, sceglie di tenerli a casa.

 Personalmente, se le cose stanno effettivamente in questi termini, io la chiamerei libertà di scelta.

Il 45% delle donne tedesce infatti deve scegliere un lavoro part time proprio per poter gestire i figli anche se, dato ben più consolante, ben il 68% ha, già oggi, un lavoro.

Altro elemento che ha fatto decidere il governo di prendere delle misure su questo aspetto è il basso dato di natalità: 1,37% figli per donna.

È Christina Schröder, ministro della Famiglia, 35 anni e, guarda caso, madre di un bambino a porare avanti con decisione il progetto. Ad oggi ci sono 778.000 posti disponibili per le future richieste ma si stima che probabilmente sarà sufficiente l’aggiunta di 200.000 posti a meno che i tedeschi non decidano di rimettersi a fare più figli.

Se tutto questo, nel mondo ideale, avvenisse in Italia saremmo tutti pronti a dire “si vabbè in teoria poi vediamo…”. Bene in Germania, nel caso in cui il bambino poi non trovi effettivamente posto al nido, la legge prevede che i genitori possano fare causa al comune che dovrà provvedere a una sistemazione, tra pubblico e privato, entro tre mesi. Oppure il genitore, che dovesse restare a casa a prendersi cura del bambino, sarà risarcito.

Per fortuna – se no sentirei davvero un dovere morale a lasciare l’Italia domani – anche in Germania non manca qualche dissapore: un noto quotidiano tedesco scrive che le cose non starebbero proprio così e riporta che l’associazione delle città tedesche [la Deutscher Städtetag]e l’associazione tedesca per la protezione dell’infanzia hanno qualche dubbio sui numeri e sull’eventuale qualità servizio che verrebbe offerto con una crescita di domanda esponenziale…

Resta il fatto che a novembre 2012 un altro noto quotidiano, questa volta italiano, scriveva che in Germania solo 1 bimbo su 4 trovava posto all’asilo.

Questo per noi si chiama “darsi da fare”…

 

photo credit: megnut via photopin cc

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