Alla luce delle recenti modifiche apportate al Regime dei Minimi dalla Manovra estiva (Decreto Legge n. 98/2011), riassumiamo brevemente le novità introdotte a rettifica parziale dell’articolo pubblicato lo scorso 7 luglio 2011.
In primo luogo il regime minimi sarà riservato esclusivamente alle nuove attività economiche d’impresa o professionali, sono pertanto escluse dall’agevolazione tutte le attività che di fatto sono mera prosecuzione di altre attività svolte in precedenza. Lo scopo della norma è infatti quello di favorire i giovani e la costituzione di nuove imprese.
A partire dal 1° gennaio 2012, il regime dei minimi, si applica per una durata limitata e vale per il primo periodo d’imposta e per i successivi quattro, non è quindi più possibile permanere in tale regime fiscale senza limiti temporali finché se ne possiedono i requisiti.
Sono state inoltre introdotte tre nuove condizioni di accesso, che vanno a sommarsi a quelle già previste dalla norma ante Manovra estiva:
- nei 3 anni precedenti l’inizio dell’attività il contribuente non deve aver esercitato attività artistica, professionale o d’impresa, anche in forma associata o familiare;
- l’attività da esercitare non deve costituire in nessun modo mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, ad esclusione del caso in cui l’attività precedentemente svolta consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni;
- se si prosegue un’attività d’impresa in precedenza svolta da un altro soggetto, l’ammontare dei ricavi realizzati nel periodo d’imposta precedente quello di riconoscimento del beneficio fiscale, non deve essere superiore a 30.000 euro.
La misura dell’imposta sostituiva (Irpef e relative addizionali regionali e comunali, ed Irap) prevista per i
soggetti che possono fruire di tale regime è fissata al 5%, in luogo del 20%.
Infine, tutti i soggetti già aderenti al regime minimi in quanto rispettavano le condizioni originarie d’accesso al regime, ma non quelle nuove, passeranno naturalmente al nuovo regime degli “ex minimi” e per espressa previsione normativa manterranno del regime originario solamente le seguenti caratteristiche:
- esonero dagli obblighi di registrazione e di tenuta delle scritture contabili rilevanti ai fini delle imposte dirette e dell’Iva;
- esonero dalle liquidazioni e dai versamenti periodici Iva;
- esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive (Irap).
Ne deriva che ai fini Irpef resta fermo l’obbligo di pagamento in misura ordinaria, senza possibilità di
poter fruire di alcuna imposta sostitutiva.
Poiché la norma non prevede l’esclusione dagli studi di settore, si ritiene che questi siano applicabili a tutti gli effetti.
Su tali aspetti tuttavia, si attendono ulteriori chiarimenti da parte dell’Amministrazione Finanziaria.
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174 Comments
Domandona: quindi il regime degli “ex minimi” si può applicare solo per 4 anni? e l’imposta da pagare è solo per il 5% più la previdenza?
Ciao e grazie!
Attenzione: il regime degli “ex minimi” riguarda solo i soggetti che avevano i requisiti per accedervi prima dell’entrata in vigore della manovra ma non più alla luce delle nuove condizioni aggiunte. Tali soggetti non potranno beneficiare di nessuna imposta sostitutiva (né del 20% come in prcedenza, né del 5%) ma determineranno la stessa con le ordinarie aliquote Irpef.
Per chi invece mantiene tutti i requisiti di accesso (requisiti vecchi + requisiti nuovi), può usufruire del regime minimi sol o per i primi 5 anni di attività e dal 2012 con aliquota del 5%.
Salve! Mia moglie fa parte dal settembre 2010 del regime dei minimi ed ha 39 anni. Con le nuove norme, può continuare a farne parte oppure ne è eslcusa? E se esclusa: fino a quale giorno ne potrà far parte; 31 dicembre 2011?
Grazie!
Può continuare se rispetta i requisiti di accesso della vecchia normativa unitamente ai nuovi introdotti con la manovra. Il regime si applica nel suo caso per i primi 5 anni di inizio dell’attività, quindi scade il 31.12.2014 non potendo usufruire di un periodo maggiore avendo superato i 35 anni di età.
Salve! Ho aperto la partita iva a gennaio del 2011 per la prima volta come artigiana, ho 40 anni, che fine farò?
Grazie
Se mantiene i requisiti per il nuovo regime minimi, potrà fruire dell’ agevolazione fino al 31.12.2015, dopodiché non potrà più prorogare l’agevolazione in quanto di età superiore a 35 anni e quindi dal 2016 dovrà optare per il regime ordinario.
Buongiorno. Sono una neomamma, dimessa entro l’anno di vita della mia bimba, attualmente in disoccupazione ed interessata ad aparire p.iva a regime dei minimi. Lavoravo in una litografia, INQUADRTA COME OPERAIA con mansioni di fotocompositrice grafica. Insomma, sono una computer grafica. Ora vorrei lavorare da casa e incanalare in una professione le basi che mi sono fatta là da mezza-schiava. Non ho un grand spirito imprenditoriale, ma il mio attuale impegno non può più essere full time e fuoricasa contemporaneamente.
Vorrei capire come e chi stabilisce se nel mio caso si tratterebbe di ‘mera prosecuzione’ del lavoro precedente, e quindi esclusa dall’agevolazione dei nuovi minimi, o se può considerarsi una ‘nuova attività’ dato che là ero operaia (= eseguivo lavori concettualizzati da altri) e qui avvierei un’attività professionale gestita in maniera concettuale oltre che pratica. Una commercialista interpellata dice che dovrei provare, ma non è in grado di indicarmi come capire prima se sarei perseguibile in caso di controlli… e’ un po’ vago! Ne sapete di più? Grazie
Le nuove condizioni di applicabilità e di acceso al regime dei minimi prevedono che l’attività intrapresa non costituisca una mera prosecuzione di un’attività già esercitata dallo stesso soggetto anche sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, con esplicita esclusione per quanto attiene il periodo di pratica professionale obbligatoria. E’ inoltre possibile fruire del nuovo regime agevolato nel caso di precedente attività di lavoro autonomo svolta in forma occasionale.
Per quanto riguarda il concetto di prosecuzione dell’attività, in assenza di nuovi chiarimenti da parte dell’Amministrazione Finanziaria, dovrebbero valere le risposte fornite dalla stessa con la Circolare Ministeriale 1/2001, secondo cui la sola apertura della partita Iva non costituisce di per sé un inizio di attività e che un’attività è prosecuzione di un’altra quando presenta lo stesso contenuto economico e si fonda sulla medesima organizzazione di mezzi, come ad esempio se viene effettuata negli stessi luoghi, con gli stessi beni ed è rivolta ai medesimi clienti della prima attività.
Ora, nel suo caso, poco rileva il fatto che precedentemente era inquadrata come operaia mentre adesso sarebbe una libera professionista, ma piuttosto la modalità con cui andrà a svolgere l’attività. Escludendo l’utilizzo degli stessi mezzi e dello stesso luogo di svolgimento del lavoro, dal momento che pare che l’attività verrà svolta da casa, l’unico elemento in comune potrebbe essere la clientela.
Tenga presente che nel momento in cui apre l’attività di fatto non avviene nessun controllo dei requisiti da parte dell’Agenzia delle Entrate, tuttavia un eventuale rilievo potrebbe essere sollevato solo in caso di accertamento vero e proprio e mediante controllo incrociato tra il codice Ateco utilizzato per la sua attività professionale e lo stesso della ditta per cui lavorava oltre al contenuto del contratto di assunzione all’epoca sottoscritto.
Le consiglio infine, di valutare bene se effettivamente il regime minimi può esserle conveniente poiché non sempre é così e vale la pena fare qualche simulazione sulla base della situazione reddituale personale.
Grazie molte per la risposta. Scelta una commercialista, valuterò come consiglia la convenienza dell’operazione. Di certo so che nel mio campo non si può restare fermi due-tre anni e ‘passarla liscia’: o cambio settore o questa è l’unca al momento…
Grazie ancora,
Cristina
il mio dubbio riguarda l’essere stato “professionista” nei precedenti 3 anni. avendo qualche fattura per lavoro occasionale dovrei considerarmi professionista ed essere escluso dal regime?
Se nei tre anni precedenti ha svolto l’attività solo come occasionale, può accedere al regime minimi, la norma infatti esclude dal concetto di mera prosecuzione le attività svolte occasionalemete proprio perchè per loro natua non dovrebbero avere caratterre di continuità e prevalenza.
Dal 2008 aderisco al regime dei minimi. Nel 2007 ho avuto solo ricevute di prestazione occasionale (stesso settore di oggi) e volevo chiedere se anche queste possono essere interpretate come “mera prosecuzione” di altra attività precedente.
Posso continuare col regime dei minimi secondo lei?
Ho 27 anni.
Le prestazioni occasionali sono escluse dal concetto di “mera prosecuzione” per espressa disposizione normativa. Recentemente l’Amministrazione Finanziaria ha ribadito questo punto confermando che il precedente svolgimento occasionale della stessa attività per la quale si é aperta la p.Iva non preclude l’accesso al regime; pertanto nel suo caso può continuare ad aderire al regime minimi.
la ringrazio infinitamente per la delucidazione. Esiste un articolo/link ufficiale dell’amministrazione finanziaria che posso portare a documentazione di quanto detto al mio commercialista?
Lo chiedo perchè è stato proprio lui a sollevare questo dubbio e a prospettarmi il rischio della non applicabilità della prosecuzione del regime dei minimi in quanto avendo incassato nel 2007 ricevute per prestazioni occasionali, facendo lo stesso lavoro di oggi, queste potevano essere intese come mera prosecuzione.
La ringrazio ancora
Può fare riferimento alla Risoluzione Ministeriale 239/E del 26/8/2009.
Recentemente sulla stampa specializzata sono usciti alcuni commenti proprio sull’argomenti (vedi Sole 24 Ore del 19 ottobre 2011 pag. 7
Lei è veramente preparata, gentile e professionale. Complimenti e grazie di tutto. Immagino sia una commercialista, posso chiederle se lavora in abruzzo?
Mi spiace ma lavoro a Milano, come può vedere dal mio profilo pubblicato sempre sul sito.
Ho lo stesso caso della persona precedente.. ho appena aperto p.iva il 9 gennaio 2012 e il mio commercialista non era sicuro dell possibilità di aderire al regime dei minimi in quanto ho avuto nel 2011 due prestazioni occasionali con due committenti diversi (superando i 5000 euro). Dalla sua risposta leggo che quindi la sua preoccupazione è infondata, trattandosi di prestazioni occasionali, giusto?nel 2012 se avrò altri committenti, potrei avere tra questi anche quei due con i quali ho avuto la prestazione occasionale nel 2011?Glielo chiedo in quanto avendo appena aperta p.iva posso organizzarmi…in quanto non ho emesso, ovvoamente, ancora nessuna fattura.
E’ stato chiarito anche dalle disposizioni ministiarli che le prestazioni occasionali precedenti non ostacolano l’adesione al regime minimi.
[quote name=”Francesca”]Le prestazioni occasionali sono escluse dal concetto di “mera prosecuzione” per espressa disposizione normativa. Recentemente l’Amministrazione Finanziaria ha ribadito questo punto confermando che il precedente svolgimento occasionale della stessa attività per la quale si é aperta la p.Iva non preclude l’accesso al regime; pertanto nel suo caso può continuare ad aderire al regime minimi.[/quote]
A tal proposito volevo aggiungere che io, oltre ad avere aderito come Sandro al regime dei minimi nel 2008 e avendo svolto solamente piccole collaborazioni occasionali nel 2007, per quanto tempo posso beneficiare di questa legge? Dicevano fino al 35esimo anno di età. Io ne ho 31. Inoltre volevo sapere se eseguire il seguente calcolo in fattura: Lordo -9,19% = Netto … Il 5% non dovrebbe essere specificato in fattura ma conservato per le tasse successive?
Grazie mille!
SIMONA
Resterà nel regime fino al 31.12.2012, se a quella data avrà meno di 35 anni potrà prorogarlo fino al compimento di detta età.
Non é chiaro il conteggio che ha illustrato. Il 5% di imposte le verserà con la dichiarazione dei redditi.
sono entrata a far parte del regime dei minimi nella’aprile del 2010 ed ho 55 anni. fino a quando potrò usufruire di questo regime e cosa è cambiato rispetto al precedente: intendo che aliquota di tassazione verrà applicata per il prossimo anno? e quando non potrò più rientrare come cambierà la situazione? grazie Angela
Se mantiene i requisiti per il nuovo regime minimi, potrà fruire dell’ agevolazione fino al 31.12.2014, dopodiché non potrà più prorogare l’agevolazione in quanto di età superiore a 35 anni e quindi dal 2015 dovrà optare per il regime ordinario.
Il regime ordinario comporta la tassazione del reddito per scaglioni e non più in via forfettaria, inoltre sarà tenuta agli adempimenti Iva (contabilità, liquidazioni periodiche e versamento); sarà inoltre soggetta agli studi di settore.
Con le nuove norme per il regime minimi dal 2012 l’aliquota di tassazione passa dall’attuale 20% al 5%.
Salve ho aderito al regime dei minimi nell’ottobre 2010. Svolgo attività di professionista esterno per alcuni enti pubblici, ho 27 anni. Posso usufruire anche io del 5% o continuando la stessa attività nn sarò agevolato?
Grazie
Avendo aderito nel 2010 può mantenere il regime minimi fino al 31.12.2014 purché nel quinquiennio mantenga i requisiti (vecchi e nuovi) di accesso.
La tassazione al 5% avverrà con decorrenza 2012, fino al 2011 l’imposta sostitutiva rimane al 20%.
Salve, attualmente lavoro sotto contratto in una concessionaria e sono assunto come impiegato di quarto livello. Vendo macchine! Vorrei cambiare posto di lavoro, l’ho trovato, ma devo aprire la partita iva! Posso far parte del regime dei minimI o sarebbe mera prosecuzione? Poi, i 30.000€ max fatturabili sono al netto dell’iva? Grazie mille.
Se il nuovo lavoro consiste nella vendita di auto, ovvero si tratta del medesimo lavoro che svolgeva come dipendente non può aderire al regime minimi in quanto sarebbe considerata prosecuzione.
Il limite di fatturato di 30.000 euro s’intende al netto dell’Iva, in ogni caso tale regime per sua caratteristica non prevede l’applicazione dell’Iva in fattura.
Quindi non potendo entrare sotto regime dei minimi quale sarebbe la soluzione migliore? Con un fatturato di circa 40.000€ senza regime dei minimi, rischio di guadagnare meno di uno che di fatto guadagna meno ma è sotto regime dei minimi! La mia busta paga è da impiegato, secondo lei chi fa questi tipi di controlli? Cioe io potrei essere un semplice impiegato! No?Solo per capire.. Grazie mille per le delucidazioni
[quote name=”Stefano”]Quindi non potendo entrare sotto regime dei minimi quale sarebbe la soluzione migliore? Con un fatturato di circa 40.000€ senza regime dei minimi, rischio di guadagnare meno di uno che di fatto guadagna meno ma è sotto regime dei minimi! La mia busta paga è da impiegato, secondo lei chi fa questi tipi di controlli? Cioe io potrei essere un semplice impiegato! No?Solo per capire.. Grazie mille per le delucidazioni[/quote]
[quote name=”Stefano”]Quindi non potendo entrare sotto regime dei minimi quale sarebbe la soluzione migliore? Con un fatturato di circa 40.000€ senza regime dei minimi, rischio di guadagnare meno di uno che di fatto guadagna meno ma è sotto regime dei minimi! La mia busta paga è da impiegato, secondo lei chi fa questi tipi di controlli? Cioe io potrei essere un semplice impiegato! No?Solo per capire.. Grazie mille per le delucidazioni[/quote]
Mi spiego meglio, se io provassi ad aprire la partita iva e chiedere di entrare sotto il regime dei minimi, chi fa dei controlli legati alla situazione passata? io sulla busta ho scritto “impiegato 4 livello”, potrei svolgere altre mansioni. sul mio contratto c’è scritto mansione di venditore, ma se dovessi far rifare il contratto togliendo la parola venditore, se il mio capo attuale fosse d’accordo, potrebbe funzionare?
Sul concetto di mera prosecuzione vedere quanto risposto al quesito della sig.ra Cristina il 3-11-2011. Non esiste un controllo al momento dell’apertura della partita Iva, ma é sempre passibile di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate durante lo svolgimento dell’attività. L’Agenzia potrebbe rilevare che in passato é stato dipendente presso una concessionaria e che adesso in proprio svolge lo stesso lavoro, magari nello stesso luogo e per gli stessi clienti. Ovviamente é un’ipotesi ma questo é quanto ha previsto la recente normativa che ha voluto restringere la possibilità di accedere al regime agevolato alle sole “nuove attività” imprenditoriali.
Le consiglio inoltre di valutare l’effettivo vantaggio di adesione al regime minimi, perché non sempre é così conveniente come sembra e la valutaizone va fatta in ragione della propria situazione reddituale pesonale e anche familiare.
Buongiorno,
io tra poco aprirò la partita iva, nei post precedenti abbiamo capito che non potrò far parte del regime dei minimi.
gli esclusi potranno comunque aderire ad un regime agevolato? c’è sempre un limite di fatturazione tipo 30.000€?io ho 24 anni, quale potrebbe essere la soluzione migliore tenedo conto che non ho casa ne figli.
tutti mi dicono che se fatturi 40.000 ne rimangono puliti 20.000, sinceramnete questa cosa un pò mi spaventa.
Secondo i miei calcoli dovrei riuscire a fatturare circa 38.000/39.000€ è giusto pensare che me ne rimarranno in tasca 19.000€ se pago IVA commercialista INPS ed IRPEF?
gRAZIE mille
Sul reddito dei lavoratori autonomi quello che incide di più é la previdenza, cioé i contributi versati alla gestione separata Inps totalmente a carico del professionista; oggi l’aliquota é pari al 26,72%. Questo anche nel caso di eventuale adesione a regimi fiscali agevolati in quanto l’Inps si paga comunque e sempre al 26,72% indipendentemente dalla tassazione forfettaria o meno.
Ipotizzando un fatturato annuo di circa 38.000 euro, l’aliquota marginale Irpef é del 38% a cui si aggiunge l’inps come descritto e addizionali regionali/comunali, alla fine il netto é di circa 22.000 euro. Naturalemnmte nel calcolo non sono state considerate deduzioni e detrazioni che potrebbero variare le cifre non di poco ed eventuali costi scaricabili.
Infine, l’Iva non è un costo ma una partita di giro in quanto i clienti sulle fatture emesse la pagano al professionista e viceversa lo stesso la paga sugli acquisti.
ok perfetto!
quindi bisogna iniziare a parlare di lordo senza calcolare l’IVA.
Per un totale di fatture di 32.000€ + IVA quindi quanti ne rimarrebbero netti? i 22 di cui mi ha accennato prima?
sbaglio o devo sommare irpef 38%+ inps 26% e toglierli dal totale senza iva, – il costo di un commercialista e infine ho il mio netto? più o meno naturalmente.
per un venditore di macchine credo che quello che si può scaricare sia la benzina e poche altre cose no?
grazie mille per i consigli
Sì più o meno il suo calcolo é corretto.
I costi scaricabili sono tutti quelli inerenti all’attività e purché siano documentati con giustificativi di spesa (fattura/ricevuta fiscale, ecc…). Se nel suo caso vi sono costi di struttura (ufficio, collaboratori, ecc….), anche questi costi, purché inerenti, sono deducibili.
Mi scusi, ma se calcolo 32.000€+IVA – tutte le spese di cui abbiamo parlato mi rimarebbe meno della metà! o sbaglio? quindi 15.000€netti no?
grazie mille!
Le spese inerenti riducono l’imponibile fiscale, di conseguenza la tassazione non sarebbe più del 38% ma l’aliquota scenderebbe, così come anche la base imponibile a cui si applica il 26,72% di Inps scenderebbe.
La prima ipotesi era di considerare 32.000 euro di fatturato diciamo in assenza di costi, in modo da far capire il meccanismo di calcolo.
Quindi se in un anno fatturo 32.000€(iva esclusa), quant’è il minimo netto che potrebbe rimanermi in tasca? Io penso al caso peggiore che mi si potrebbe presentare! Se poi con le detraziono migliora è roba in piu ed é meglio.
Grazie della pazienza!!
mi potresti consigliare il regime a cui dovrei aderire?
ho 24 non ho casa ne figli.
il mio reddito sicuramente sforerà i 30.000.
in ogni caso non posso far parte del regime dei minimi, quindi la aprirei anche subito nel giro di una decina di giorni.
grazie
Sforando i 30.000 euro e non potendo aderire al regime minimi, non esistono altri regimi fiscali agevolati alternativi, quindi regime ordinario.
Per quanto riguarda l’Inps occorre capire se l’attività che intraprende é professionale e quindi iscrivibile alla gestione separtata oppure attività commerciale e quindi inquadrabile all’interno della gestione commercianti con conseguente iscrizione presso la Camera di Commercio.
Le consiglio di affidarsi comunque ad un professionista che possa seguire anche la pratica di avvio dell’attività e che potrebbe consigliarle la soluzione migliore.
Salve io ho un impresa di pulizie. L’anno prox a marzo scadranno i 5 anni diattivita’ ed a agosto compiro’ 35 anni.
Come mu dovro’ comportare x i minimi?
Grazie in anticipo
Se l’attività é stata avviata dopo il 1° gennaio 2008, come mi sembra di intuire, il regime agevolato scade il 31.12.2012 e avendo già 35 anni non potrà più prorogarlo per gli anni successivi.
Viceversa, se l’attività é iniziata prima del 1° gennaio 2008, deve necessariamente abbandonare il regime minimi a partire dal 2012.
[quote name=”Francesca”]Le nuove condizioni di applicabilità e di acceso al regime dei minimi prevedono che l’attività intrapresa non costituisca una mera prosecuzione di un’attività già esercitata dallo stesso soggetto anche sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, con esplicita esclusione per quanto attiene il periodo di pratica professionale obbligatoria. E’ inoltre possibile fruire del nuovo regime agevolato nel caso di precedente attività di lavoro autonomo svolta in forma occasionale.
Per quanto riguarda il concetto di prosecuzione dell’attività, in assenza di nuovi chiarimenti da parte dell’Amministrazione Finanziaria, dovrebbero valere le risposte fornite dalla stessa con la Circolare Ministeriale 1/2001, secondo cui la sola apertura della partita Iva non costituisce di per sé un inizio di attività e che un’attività è prosecuzione di un’altra quando presenta lo stesso contenuto economico e si fonda sulla medesima organizzazione di mezzi, come ad esempio se viene effettuata negli stessi luoghi, con gli stessi beni ed è rivolta ai medesimi clienti della prima attività.quote]
Buongiorno, scrivo in quanto ho un dubbio sulla mia situazione:
p.iva aperta a gennaio 2008, ma nel dicembre 2007 ho fatto un’unica prestazione occasionale (periodo “di prova”-non tirocinio- presso studio professionale, lo stesso per cui ora collaboro come libera professionista). nella prestaz. occasionale il datore di lavoro e lo studio sono gli stessi delle fatture dal 2008 ad oggi, pero’ si e’ trattato di un’unica prestaz. occasionale.
ho meno di 35 anni. sono esclusa dal 2012 dal nuovo regime dei minimi? la cosa mi angoscia in quanto non vorrei essere esclusa per un solo mese “di prova”!!! grazie
Poiché la p.Iva é stata aperta nel 2008 e nel 2007 ha svolto una sola collaborazione occasionale, non ci sono ostacoli al regime minimi, che durerà fino al 31.12.2012. Se a quella data avrà ancora meno di 35 anni potrà prorogarlo.
Grazie!!!
Salve, ho aperto partita iva nel 2010 e ho aderito al regime dei minimi, al momento ho 39 anni. Mantenendo il limite del reddito, potrò restare nel regime dei minimi anche nei prossimi anni? Eventualmente per quanto tempo?
Grazie
Valeria
Purché mantenga anche gli altri requisiti richiesti (attività nuova e non prosecuzione di altra precedente come dipendente/collaboratore, non avere dipendenti, non aver svolto in precedenza un’attività autonoma) potrà mantenere il regime fino al 31.12.2014.
Da febbraio 2011 sono in pensione (ex dip.te) e ho aperto la partita IVA aderendo al regime dei minimi per dare consulenza di supporto (attività diversa da quella da dip.te) alle Direzioni aziendali sia pubbliche che private per progettazione nell’ambito di partecipazione di Gare.Tale scelta è stata fatta per non avere il cumulo del redditto di pensione con quello della partita iva. Da gennaio 2012 cosa cambia per il cumulo pensione e PI? Potrò mantenere il regime dei minimi e per quanto tempo?
Potrà mantenere il regime minimi fino al 31.12.2015.
Quanto al cumulo tra reddito da pensione e p.Iva non cambia nulla, il reddito da partita Iva continua ad essere tassato con aliquota forfettaria, che dal 2012 sarà pari al 5%.
Grazie!!!!!
Mario
Buongiorno ho iniziato la mia attività con apertura di Partita IVA il 31-03-2008, ho 46 anni, potrò continuare ad usufruire del regime fiscale minimo o ex minimo?
Grazie AnnaMaria
Dimenticavo di scrivere che sono iscritta alla gestione separata INPS
Grazie AnnaMaria
Purché mantenga anche gli altri requisiti richiesti (attività nuova e non prosecuzione di altra precedente come dipendente/collaboratore, non avere dipendenti, non aver svolto in precedenza un’attività autonoma,ricavi annui non superiori a 30.000 euro) potrà mantenere il regime fino al 31.12.2012.
Buonasera, sono una insegnante di ruolo in congedo per dottorato di ricerca (iscritta alla gestione separata). Sto per diventare Counsellor e scrivo (per ora gratuitamente) articoli per il web. Potrei aprire una p. IVA con regime dei minimi (per svolgere attivita’ di counselling e web writing) pur essendo dipendente statale? Potrei inserire più codici di attività? Ho 33 anni. Grazie infinite!
Dovrebbe verificare il contratto applicato come dipendente per capire se é possibile esercitare l’attività anche come autonomo.
Quanto al regime minimi é applicabile, sempre se rientra nei requisiti richiesti; é possibile anche prevedere più codici attività purché ci sia sempre un’attività prevalente sulle altre.
Buongiorno sono Annalisa,
volevo sapere se è obbligatorio essere iscritte ad un ente (ad esempio CNA, ASCOM o qual si voglia) quando si è nel regime dei minimi, come nel mio caso che ho aperto la p.iva a gennaio 2011 come artigiana e sono iscritta ad un ente il quale non mi ha dato alcuna soddisfazione.
– A chi mi devo rivolgere per fare richiesta di maternità se non mi affido ad un ente come sopra citato?
Grazie
Può rivolgersi direttamente all’Inps.
Il regime minimi non comporta alcun obbligo di iscrizione ad enti di categoria, é solo un regime fiscale agevolato.
Grazie molte 😆
Ringrazio per la qualità del sito e per l’eventuale risposta.
Sono un lavoratore dipendente assunto presso uno studio tecnico in qualità di disegnatore.
Vorrei per l’anno 2012 continuare attività da dipendente e aprire p.iva regime dei contribuentiminimi < 30000 € per nuova attività di docenza presso enti di formazione. L’attività da dipendente non ha legami di nessun tipo con l’attività autonoma che andrei a svolgere (docenza) Data la premessa, l’aver svolto prestazione occasionale di docenza (€2000) nei confronti di un committente nel 2011 inibisce l’accesso al regime dei contribuenti minimi (mera prosecuzione dell’attività) qualora decidessi di collaborare anche con detto committente ? Si consideri che non vi è da parte mia nessuna intenzione elusiva ma al contrario la necessità di creare una nuova attività volta alla consulenza e formazione professionale. Spero che la domanda sia stata formulata in maniera corretta Guardando gli altri post del forum l’accesso dovrebbe essere possibile gradirei però sua rassicurante conferma in relazione al fatto che oltre all’attività di dipendente andrei a svolgere
attività autonoma.
Grazie
saluti
Fabrizio
L’aver svolto la stessa attività per la quale s’intende aprire la p.Iva con il regime minimi, ma in forma occasionale, non é considerata una causa di preclusione.
Ringrazio per la chiarezza della risposta.
Saluto.
Fabrizio
Buon Giorno, Buon anno,
Sono in penssione del 1^ luglio 2011, ora mi viene proposto un lavoro e mi hanno parlato del “regime dei minimi”. Cortesemente mi può aiutare a capire di cosa si tratta e soprattutto come si applica nella mia situazione di “pensionata”, per quanto tempo potrei beneficiare di questa eventuale situazione.
Si tratterebbe di attività di vendita.
Come andrebbe ad impattare con la pensione che attualmente percepisco.
Grazie della cortese risposta
Zaira
Per le caratterristiche del regime minimi può leggere i due articoli pubblicati su questo sito all’interno della rubrica “diritto e questioni fiscali”.
Nel suo caso, se posssiede tutti i requisiti richiesti, può beneficiarne per 5 anni. Il regime consente una tassazione ridotta (pari al 5%) e no si cumula ocn gi altri redditi.
Poichè mi parla di attività di vendita probabilmente dovrebbe iscriversi alla gestione Inps commercianti, con il conseguente obbligo di versamento dei contributi oltre all’iscrizione presso la Camera di Commercio.
Ho un po’ di confusione in testa. Sono nei minimi dal 3/3/2011. Avendone i requisiti. Ancora oggi nel 2012 ho i requisiti salvo appurare se avendo, un contratto co.co.co a tempo determinato come educatrice (io invece sono psicologo) , perdo le agevolazioni? Non crederei…
A parte questo fatto mi sembra che ci sia un po’ di confusione nella modalità di applicazione del regime contabile agevolato di cui all’articolo 27 comma 3 del DL 6/7/2011 n. 98 convertito con modificazioni dalla legge 15/7/2011 n. 111.
Perchè : io sapevo che non si applicano gli studi di settore e qui invece si si dice di si….almeno a a me sembra…versamento annuale dell’imposta sul valore aggiunto….ed anche qui …fino ad ora ….versamento annuale richiesto e prima esonero dagli adempimenti ai fini iva . insomma sembra che alcune cose siano cambiate ma non si capisce bene come e quali e per chi…se solo per quelle partite iva nuove dal 1/1/2012 e quelle vecchie no…oppure per entrambe.
Grazie.
Il regime contabile agevolato (art. 27 DL 98/2011) si riferisce ai soggetti cosiddetti “ex minimi”, cioè quei soggetti che pur avendo i requisiti per l’applicazione del regime con la vecchia normativa, non ne hanno i requisiti con le nuove norme introdotte con la Manovra Estiva, ovvero non aver esercitato nei 3 anni precedenti l’inizio dell’attività altra attività artistica o professionale e l’attività non deve costituire mera prosecuzione di una già svolta in prescedenza anche come dipendente e /o collaboratore.
Nel suo caso quindi, se mantiene i requisiti per la vecchia e nuova normativa, continua ad applicare le stesse regole di determinazione del reddito e le semplificazioni contabili.
Buongiorno,
ho 26 anni e ho aperto la partita Iva nel settembre 2009. Da allora ho sempre avuto il regime dei minimi, guadagnando lorde dai 23.000 (2010) ai 20.000 (2011).
Nel 2012 molto probabilmente guadagnerò 25.000,00.
Calcolando 5.000 euro di spese, quanto guadagnerò netto all’incirca? Da quanto ho capito per me la situazione migliorerà con il nuovo regime!
Grazie in anticipo per la risposta.
Nel caso in oggetto, nel 2012 il reddito netto sarà di 20.000 euro (25.000 ricavi – 5.000 costi) sul quale verrà applicata l’aliquota del 5% al posto del 20% in vigore fino al 2011. Attenzione: dal 1° gennaio 2012 non si applica più la ritenuta d’acconto sulle fatture emesse da professionisti che aderiscono al regime minimi, di conseguenza la tassazione avviene unicamente in sede di dichiarazione dei redditi e non anche attraverso il sostituto d’imposta che preleva e versa la ritenuta.
La tassazione dal 2012 é ridotta poiché si passa dal 20% di aliquota al 5%, quindi a parità di redditi dal 2012 in poi la pressione fiscale é minore.
Nulla cambia invece per quanto riguarda i contributi previdenziali che non hanno subito riduzioni.
Buongiorno e complimenti per la competenza con cui affronta tutte le nostre perplessità.
Sono un avvocato di 31 anni, abiitato nel 2010 e che ha aperto la partita nello stesso anno.
Posto che sono al di sotto delle soglie di reddito previste potrò aderire al nuovo regime con imposta sostitutiva del 5%.
Grazie per l’attenzione.
Con le nuove regole, il regime minimi va applicato al momento dell’inizio dell’attività, pertanto nel suo caso già dal 2010 avrebbe dovuto aderirvi.
perdoni l’imprecisione, nel 2010 ho aperto partita iva con adesione al regime dei minimi in vigore all’epoca
In tal caso, se possiede ancora tutti i requisiti (vecchi e nuovi) mantiene il regime minimi fino al 31.12.2014 e dal 2012 con tassazioen al 5%.
La ringrazio infinitamente
Buongiorno,
sono amministratore, senza emolumenti, e socio volontario di una cooperativa sociale da vari anni. Sono in pensione dal 2011 quale docente statale, posso aderire ai nuovi minimi se la nuova attività non riguarda direttamente il campo educativo?
E qualora fosse collaterale all’oggetto sociale della cooperativa di cui sono amministratore?
Grazie per l’eventuale risposta e per la cortesia
Giovanni
Lo svolgimento di attività gestionale in quanto amministratore potrebbe creare ostacolo all’adesione al regime minimi, poiché é richiesta l’assenza di esercizio di attività gestionale nei tre anni precedenti l’apertura della p.Iva.
La ringrazio per la cortese risposta e per il generoso servizio reso alla collettività.
Buona sera, volevo sapere se dal 2012 cambia il modo di fatturare…..mi spiego….
Sovente collaboro con professionisti nel campo dell’artigianato dove a fine lavoro emetto fattura con marca da bollo da 1,81 euro; continuo così?
Nel caso di lavori per privati invece, devo mettere ugualmente la marca da bollo o è sufficiente numerare la fattura in progressione?
Che differenza c’è tra fattura e ricevuta?
Premetto che non ho un blocchetto di fatture prestampate ma le ho personalizzate stampandole in doppia copia.
La ringrazio per tutti i suoi chiarimenti.
Annalisa
Per quanto riguarda la marca da bollo da € 1,81 non é cambiato nulla, pertanto va applicata sempre per le fatture di importo pari o superiore ad € 77,47.
Dal 2012 per i professionisti aderenti al regime minimi, non viene più applicata in fattura la ritenuta d’acconto del 20% poiché la tassazione avverrà esclusivamente in sede di dichiarazione dei redditi e con aliquota pari al 5%.
Ai clienti privati può emettere la ricevuta fiscale, fermo restando l’obbligo di emissione della fattura se é il cliente stesso a richiederla, ai clienti imprese o profesisonisti emette la fattura.
IN PENSIONE DAL 01/01/2004, DOPO CINQUE ANNI, DAL 01/014/2009 HO APERTO PARTITA IVA SVOLGENDO SOSTANZIALMENTE LO STESSO LAVORO CHE FACEVO DA DIPENDENTE AVENDO COME COMMITTENTE UNA SRL RICEVE LAVORO DA VARIE SOCIETA’ TRA CUI LA MIA EX DATRICE DI LAVORO CHE ORA HA APPALTATO IL SERVIZIO A SOCIETA’ ESTERNA DEL GRUPPO.
PUO’ ESSERE CONSIDERATA MERA PROSECUZIONE?
Non é chiaro nel quesito se la p.Iva che apewrto nel 2009 é stata aperta aderendo al regime minimi e se l’attività di fatto é la stessa svolta come dipendente, con stessi clienti e stessa struttura.
Salve, ho lavorato fino all’anno scorso poi mi sono dimessa come aiuto estetista, precedentemente da altro datore di lavoro ero apprendista. Vorrei aprire la p.iva ho 26 anni come estetista, considerando che la mia attività non è paragonabile a quello in cui ero assunta, era un solarium con diverse apparecchiature, società con più soci e un giro di clientela ben diversa dalla mia. Ho intenzione solo di impiegare una doccia solare, il resto è tutto frutto delle mie mani, posso rientrare in questo regime? Mera prosecuzione ma di cosa? io non avrò tutti i macchinari e i servizi del mio ex datore di lavoro, ringrazio, Maria
Rispondo riportando il testo della C.M. 1° giugno 2001, n. 59/E e della C.M. 26 gennaio 2001, n. 8/E, in merito al concetto di “mera prosecuzione”.
…”la stessa si realizza quando l’attività presenta il carattere della novità unicamente sotto l’aspettoformale continuando ad essere svolta nello stesso luogo con l’impiego degli stessi
beni preesistenti nell’attività precedente e nei confronti degli medesimi clienti. La disposizione, la cui concreta applicazione va verificata caso per caso, ha carattere antielusivo ed è finalizzata ad evitare gli abusi dei contribuenti, i quali, al solo fine di godere delle agevolazioni tributarie previste dal nuovo regime, potrebbero di fatto
continuare ad esercitare l’attività in precedenza svolta, modificando solamente la veste giuridica di impresa o lavoro autonomo”.
ciao ho 22 anni e da tre anni lavoro presso uno studio, e mi sono stati fatti contratti a progetto per la sistemazione dell’archivio in quanto non può essere fatto per l’assunzione di impiegati (lavorando in realtà come segretaria), ora mi hanno proposto o di aprire una P.IVA con il regime dei minimi, lavorando sempre con questo studio, come consulenza diversa d’impresa, o di fare un quinto contratto a progetto, in quanto non hanno la possibilità di assumermi come apprendista.
lei cosa ne pensa? grazie mille per la sua disponibilità!
In linea di massima a parità di compenso, un contratto a progetto rispetto alla p.Iva come autonomo conviene di più, non tanto a livello di tassazione quanto piuttosto per gli oneri previdenziali che con un contratto a progetto in parte sono a carico del datore di lavoro, mentre come autonomo sarebbero totalmente a carico del professoinista.
Prima di tutto volevo ringraziare anticipatamente l’eventuale delucidazione. volevo porre all’attenzione il seguente quesito:
Negli ultimi due anni ho effettuato prestazioni occasionali nel campo delle assicurazioni. quest’anno vorrei aprire la partita iva per la medesima attività svolta occasionalmente negli ultimi anni,il dubbio che mi sorge riguarda la possibilità di lavorare con gli stessi clienti con cui ho operato occasionalmente in precedenza. volevo sapere se l’occasionalità di per sé mi permette di aprire la partita iva con il nuovo regime dei minimi? e volevo chiedere gentilmente tutti i riferimenti normativi a conoscenza di chi risponde. grazie mille per la cortesia
L’esercizio in forma occasionale della medesima attività per la quale s’intende aprire la p.Iva con il regime minimi, non costituisce causa di esclusione.
Il riferimento va ricercato nella Risoluzione Ministeriale del 26.8.2009, n. 239/E.
Di recente inoltre, sull’argomento sono stati pubbicati diversi commenti ed articoli sulla stampa specializzata.
A completamento delle fonti normative, vorrei inoltre precisare che il Provvedimento direttoriale del 22 dicembre 2011 (prot. 185820/2011- § 2.2) contiene un’importante precisazione, allorché, riferendosi al requisito di cui alla lett. b) del comma 2 dell’art. 27, secondo cui l’attività da esercitare non deve costituire mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente, dispone che tale preclusione “non opera laddove il contribuente dia prova di aver perso il lavoro o di essere in mobilità per cause indipendenti dalla propria volontà”. Tale precisazione, oltre ad essere condivisibile, risolve diverse situazioni riferite a lavoratori dipendenti che, a causa della crisi, hanno perso il posto di lavoro, ma che hanno continuato a svolgere la stessa attività aprendosi (forzatamente) una partita Iva.
Salve.
Restando in quest’ambito, vorrei porre alla sua cortese attenzione alcuni quesiti sui compensi derivanti da prestazioni occasionali all’interno del nuovo regime dei minimi 2012.
L’ammontare massimo delle ricevute, pari a 5.000 €, va aggiunto a quello delle fatture?
E se sì, bisogna sempre rientrare nei 30.000 € previsti dalla soglia? Oppure si tratta di un reddito extra che non fa testo, essendoci già le ritenute d’acconto?
Se si sfora il tetto dei 5.000 €, come ci si deve comportare?
La ringrazio per la sua eventuale risposta
Le prestazioni occasionali sono redditi diversi e pertanto non rientrano nei redditi da professioni o d’impresa; quindi le prime saranno tassate secondo i normali scaglioni d’imposta, mentre i redditi con regime minimi sono soggetti ad imposta sostitutiva. Il limite di 30.000 attiene solo i redditi da p.Iva e non quindi gli altri redditi posseduti.
Quanto al limite dei 5000 euro delle prestazioni occasionali é un limite entro il quale non sono dovuti i contributi previdenziali, la tassazione invece avviene appunto per scaglioni.
Quindi se non supero i 5.000€ annui non è necessario presentare dichiarazione dei redditi per tali prestazioni, fermo restando il pagamento delle ritenute d’acconto da parte dei clienti.
Grazie mille,
Se supera il 4.800 euro é obbligato a presentare comunque la dichiarazione dei redditi, anche con le sole collaborazioni occasionali.
salve a tutti in particolare ai dottori commercialista :
volevo chiedere all’attenzione di chi tratta il caso grazie anticipatamente .
sono titolare di p.iva da 5 anni con iscrizione al’alboautotrasportatore ;
la cui volevo sapere ,siccome ho fatturato solo il pimo
anno e poi praticamente lavorato come dipendente cosa vado incontro ? posso chiudere la p.iva e lasciare attiva la
camera di commercio è l’albo fino al 2013 per aprire di nuovo la p.iva ? perche ho sentito dire le p.iva inattive dovranno essere chiuse ,ma! se io fatturerei nel 2012 mi chiuderanno lo stesso la p.iva ? grazie moltissimo anticipatamente di cuore
La chiusura delle p.Iva inattive é una possibilità che é stata introdotta dal DL 98 del 6 luglio 2011 per poter consentire ai soggetti titolari di p.Iva di sanare l’omissione di presentazione di dichiarazioni e altri adempimenti connessi al tributo, pagando una sanzione minima. Tale possibilità in principio scadeva il 31.12.2011 ora é stata prorogata fino al 31 marzo 2012.
Nel suo caso però se non ha omesso la presentazione delle dichiarazioni e nel 2012 fatturerà ancora, conviene lasciare aperta la posizione ed eventualmente chiuderla una volta cessata definitivamente l’attività.
Buona sera,
ho cessato la mia attività di commerciante a giugno 2010 ed ho usufruito del regime dei minimi per il 2008,2009 e 2010. In più essendo anche fisioterapista ho emesso qualche ricevuta per prestazione occasionale. Ora vorrei aprire p.Iva come fisioterapista e vorrei sapere se rientro nel regime dei minimi e per quanto tempo posso restarci. Io ho 45 anni.
Grazie
Non può accedere al regime minimi in quanto con i nuovi requisiti é necessario nei tre anni precedenti l’apertura dell’attività, non aver svolto attività d’impresa o professionale.
Buongiorno volevo un informazione in merto al caso di mio marito. Ha aperto la p.IVA nel 2007 come architetto con l’agevoalzione “NUOVE INIZIAIVE PRODUTTIVE” per 3 anni 2007/2008/2009. Nel 2010 è passato al regime dei minimi e cosi anche per il 2011. Il 18 gennaio compirà 35 anni…e il mio commercialista mi ha detto che potrà restare ancora nel regime dei vecchi minimi per tutto il 2012 pagando l’imposta vecchia del 20% è cosi?? Grazie !
A mio avviso poiché ha aperto l’attività nel 2007, escluderei il regime minimi poiché la norma palra di attività avviate dopo il 31.12.2007.
La ringrazio per la risposta….mi era venuto questo dubbio infatti!! L’apertura prima del 2007 è motivo di esculsione glielo avevo detto io al m io commercialista!! grazie ancora!!
Buonasera, sono un praticante avvocato che intende chiedere a breve l’abilitazione al patrocinio per cui è necessaria l’apertura di p.iva. Posto che nel 2010 ho fatto parte di una società cooperativa in qualità di socio lavoratore senza alcun potere gestionale (in pratica ci era stato chiesto di entrare nella coop per poter svolgere attività promozionale e di merchandising di cui all’epoca mi occupavo), posso aderire al regime dei minimi?
Grazie!
Direi di sì dal momento che non ha avuto una precedente posizione Iva e che l’attività svolta in precedenza quale socio di cooperativa non é la stessa dell’attività forense.
Va bene.
La ringrazio tantissimo.
Buongiorno
nel farvi i complimenti sono a porre un quesito.
Ho lavorato come agente di commercio dal 2000 al luglio 2008 per vendita spazi pubblicitari, nel luglio 2008 sono stato assunto com dipendente assicurativo ed ho chiuso la p.iva.
Per arrotondare nel giugno del 2010 ho riaperto una partita iva regime dei minimi sempre come agente di commercio per trattare con alcuni dei vecchi clienti.
Conisderando la sua competenza sono a chiederle se posso continuare ad usufruire dei vantaggi oppure no
Grazie mille
Avendo esercitato entro i 3 anni precedenti l’inizio dell’attività (aperta nel 2010) un’altra attività imprenditoriale, con i nuovi requisiti “aggiunti” introdotti dal DL 98/2011 non può continuare ad usufruire del regime agevolato.
Nel suo caso però potrà aderire al cosiddetto regime degli “ex minimi” (art. 27, co.3 del DL 98/2011), cioé quel regime per i soggetti che come lei possiedonoi i requisiti dei “vecchi minimi”, ma non quelli aggiunti.
Per quest’ultima opzione valuti la convenienza con l’aiuto di un prfessionista del settore che possa consigliarla al meglio.
Sono in regime dei minimi dal 2010. Ho emesso fatture per compensi sindacali nel 2011 con ritenuta 20% e regolarmente riscosse nel 2011. Nel 2012 ho già emesso fatture nella prima decade di gennaio con ritenuta del 20% e mi sono state già pagate, cosa mi resta da fare a questo punto?
Dovrebbe riemttere le fatture corrette, cioé senza applicaizione della ritenuta e regolare con il suo cliente la differenza che le é dovuta.
Poiché la scadenza per il versamento delle ritenute dei compensi pagati nel mese di gennaio scade il 16 febbraio, c’é tempo per correggere la situazione con i suoi clienti.
Le prossime fatture dovrà emetterle senza indicazione della ritenuta.
Salve, lavoro come docente presso una scuola, ho superato i 35 anni di età ed ho aperto la partita iva prima del 2007. Il mio codice attività riguarda prestazioni professionali che ho svolto al di fuori della scuola, ma lo stesso è stato utilizzato per emettere fattura in relazione alle ore di insegnamento. Cambiando codice attività eventualmente chiudendo la vecchia partita iva e aprendone una nuova specifica per l’istruzione posso rientrare nel concetto di nuova attività? o il fatto di aver utilizzato il vecchio numero di partita iva nella medesima scuola è considerata mera prosecuzione??? spero di essermi spiegata e ringrazio per gli eventuali suggerimenti
Non può aderire al regime minimi perché ha già esercitato attività professionale o d’impresa nel triennio precedente.
Salve,
quest’oggi emetterò la prima fattura dell’anno.
Nel 2011 fatturavo con la postilla:
iva esente- operazione effettuata ai sensi dell’Art.1, Comma 100, Legge Finanziaria per il 2008, con marca da bollo 1,81.
Continuo così?
Non avendo più un commercialista e non avendone l’obbligo mi chiedevo se queste informazioni possono darmele anche all’Agenzia delle Entrate, Inps o altro in modo da avere un confronto umano al quale sono ancora legata.
Grazie per i preziosi chiarimenti
Annalisa
In calce alla fattura può indicare la seguente dicitura:
“Prestazione svolta in regime fiscale di vantaggio ex articolo 1, commi 96-117, Legge 244/2007 come modificato da articolo 27, DL 98/2011 e, pertanto, non soggetta ad Iva
né a ritenuta ai sensi provvedimento Direttore Agenzia Entrate n.185820″.
Quindi niente ritenuta e marca da bollo come prima.
L’Agenzia delle Entrate fornisce assistenza ai contribuenti, quindi recandosi presso gli uffici potrà avere informazioni e inoltre prenotare il servizio di assistenza per la compilazione e trasmissione telematica del modello Unico.
Pongo un altro quesito : sempre mio marito nel 2011 regime di minimi nel 2012 dovra tonare nel regime normale…..se emette una ft.a dicembre 2011 quidi nel regime dei minimi senza iva ma il pagamento avviene adesso devo fare qulacosa per l’iva o è tutto ok?? e la tassazione di quel reddito andrà con l’aliquiquota vecchia del 20% Grazie
Ai fini del reddito, poiché vale il principio di cassa, la fattura emessa a dicembre 2011 ed incassata nel 2012 andrà tassata nell’anno di percezione del compenso e quindi nel 2012. Quanto all’Iva non é necessario integrare la fattura poiché é stata emessa nel 2011 quando ancora era in regime minimi. Le nuove fatture del 2012 invece dovranno essere compilate secondo i criteri ordinari e quindi con l’Iva.
Salve.
Ho aperto la mia attività nel dicembre 2009 e ho più di 35 anni.
Anche se dicembre vale come anno 2009?
Se così continuo ad aderire fino al 31/12/2013 con tassazione dei redditi del 5%?
Il 2009 vale al fine del computo del quinquiennio, quindi se mantiene tutti i requisiti di legge potrà beneficiare del regime minimi fino al 31.12.2013 e con tassazione al 5%.
Salve.
Sono un dipendente di una società di servizi, inquadrato come quinto livello metalmeccanico e dò assistenza alle aziende su tematiche energetiche.Negli anni precedenti non ho mai svolto lavoro autonomo nè altro, ma nel 2011 ho avuto due prestazioni occasionali (superando i 5000 euro ).Posso aderire al regime dei minimi? l’attività che svolgerei è un’attività di consulenza, mentre quella da lavoro dipendente è di assistenza alle aziende, e le due prestazioni di lavoro autonomo del 2011 sono state assolutamente occasionali. Infine, qualora rientrassi ( nei minimi come penso), i due committenti delle prestazioni occasionali del 2011 potrebbero essere miei clienti anche nel 2012 come consulente?
Aggiungo che nel mio attuale lavoro da dipendente, nel contratto di assunzione, non fu specificato il settore di cui mi sarei dovuto occupare…
Come più volte già illustrato le prestazioni occasionali pregresse, anche per lo stesso committente, non costituiscono un vincolo all’esercizio di attività con il regime minimi.
Se l’attività che intende svolgere é comunque differente da quella svolta come dipendente non dovrebbero esserci ostacoli all’adesione al regime minimi, verifichi comunque il contratto con il datore per accertarsi che non ci siano altri vincoli di altr anatura per la coesistenza di attività autonoma e lavoro dipendente.
Buonasera, dal 1 gennaio sono in pensione, ma molto bassa.Vorrei fare un lavoro di collaborazione commerciale da agente per una azienda, con un limitato fatturato,pari al max a 10/11 mila euro annui.Posso abbinare pensione e lavoro e come fiscalmente (pensione 11000 euro anno)ma mi dicono che la ra e’ del 20 %contro il 5% previsto dal nuovo regime.Inoltre c’e’ da pagare comunque l’inps?Che succede con il cumulo dei redditi pensione/lavoro? grazie mille!
Può avere entambi i redditi, che cumulati andranno tassati secondo gli scaglioni Irpef in vigore.
Esercitando attività di agente deve versare anche i contributi previdenziali.
Buonasera
ringrazio anticipatamente per la qualità del sito e la competenza della Dott.ssa Francesca.
Attualmente lavoro come dipendente presso uno studio di progettazione la mia qualifica è di disegnatore e nello studio
mi occupo esclusivamente di disegno grafico e non progettazione tecnica.
Vorrei aprire per il 2012 partita iva contribuenti minimi come attività di docenza che svolgo presso ente di formazione.
La domanda è la seguente:
Devo limitarmi alla docenza o posso svolgere anche attività di progettazione presso committenti che non hanno alcun legame con lo studio dove lavoro?
Ciò che vorrei capire sè il limite di concorrenza è uno dei requisiti per accedere al regime dei minimi oppure sè il problema riguarda esclusivamente i rapporti di lavoro tra
me e lo studio?
Si tratta di trovare un accordo tra me e lo studio?
in tal caso vi sarebbe la possibilità di mettere per iscritto
un patto di non-concorrenza nel quale potrei dichiarare di
non lavorare per committenti che sono stati che sono o che hanno legami con i committenti dello studio dove lavoro.
Ringrazio anticipatamente per l’eventuale risposta.
Saluti
Fabrizio.
Il patto di non concorrenza é un accordo tra lei e lo studio e non é un requisito imposto dalla nuova normativa del regime minimi; nel suo caso svolgendo solo l’attività di docenza non ci sono problemi, per l’attività di progettazione potrebbe sorgere il dubbio che si tratti di “mera prosecuzione” di attività svolta già come dipendente.
Salve. Sto decidendo in qst periodo se attivare una part. iva o meno. Ho 31 anni, sono un’educatrice professionale e credo di rientrare nei requisiti necessari per aderire al nuovo regime dei minimi con imposta sost. al 5%. Vorrei capire se ci sono altre spese che devo sostenere oltre a tale imposta e cosa significa “imposta fissata al 5%, in luogo del 20%” grazie mille.
L’imposta al 5% decorre dal 1° gennaio 2012, per i periodi d’imposta precedenti l’imposta era del 20%.
Deve valutare anche le spese di gestione e i contributi previdenziali ovviamente.
Buongiorno, ringrazio la Sign, A Francesca per la risposta, che pero’ e’ solo parziale al quesito.Infatti avrei bisogno di sapere quali saranno i contributi previdenziali essendo gia’ in pensione e avendo 62 anni, e come comportarsi con la ra del 20 % nprevista sulle fatture visto che l’imposta e’ mi pare del 5%…verserei molto di piu’ del dovuto…rischio di guadagnare meno della meta’ reale di quello che fatturerei, e con 10,000 euro ne resterebbero, tolte le spese forse 4000 netti..grazie ancora
Forse non sono stata chiara, la ritenuta del 20% non viene più applicata dal 1° gennaio 2012 proprio per evitare situazini di credito d’imposta perenne.
Quanto ai contributi previdenziali, dipende se si iscrive alla gestione separata Inps, essendo già in pensione, li versa con aliquota del 17%; se invece si iscrive alla gestione commercianti tenga conto che ci sono dei versamenti fissi annui che ammontano circa a 3200 euro oltre al conguaglio in sede di dichiarazione dei redditi.
Dipende da come viene inquadrata l’attività, se come attività professionale o attività d’impresa. In quest’ultimo caso dovrà iscriversi anche alla camera di commercio.
Signora Francesca grazie,la Sua risposta e’ stata esaustiva.Se la previdenzaq e’ il 17% e’ affrontabile (10mila euro,1700 e)ma se fosse 3200 E e’ meglio rinunciare Con 10,000 e di fatturato,tolti 3200+almeno 1500 per andare in giro+il 5% di tasse e i costi vari di attivita’ (commercialista)non ci si puo’proprio stare,perche’ resterebbero (forse)3000 euro netti su 10,000 una vera follia! grazie ancora Lucio
Salve Dott.ssa, ho 38 anni e mi è stato proposto un lavoro di mera segreteria per il quale mi si chiede di aprire partita Iva. Non rientro in alcun caso di mera prosecuzione dell’attività precedente. Domanda: Posso entrare nel regime agevolato al 5%? Devo iscrivermi alla Gestione separata dell’Inps? Ma soprattutto secondo Lei, sulla base dei costi fiscali che dovrei sopportare, a quanto dovrebbe ammontare orientativamente il mio stipendio mensile per ottenere 400 euro puliti al mese? Non sono ferrato in materia fiscale, per cui chiedo venia qualora mi fossi espresso male nei miei quesiti. Grazie. Luca
Per verificare le condizioni di accesso al regime può fare riferimento all’articolo pubblicato nel sito. Con una posizione di lavoro autonomo (professionale o imprenditoriale) é sempre obbligatorio avere anche un posizione previdenziale (Inps o altre casse di categoria).
Per calcolare il compenso lordo mensile é necessario stimare anche i costi di gestione dell’attività.
Le consiglio di rivolgersi ad un professionista che possa effettuare una simulazione anche in ragione di eventuali altri redditi percepiti.
Gent.ma Dott.ssa, ho capito dalle sue risposte precedenti che le prestazioni occasionali non rientrano nei casi di “mera prosecuzione” per i nuovi minimi. ma questo vale anche se si continueranno ad avere gli stesso clienti? io ho sempre e solo fatto collaborazioni occasionali lo scorso anno, nessun tipo di contratto, con le persone con cui presumibilmente collaborerò per la maggior parte anche quest’anno con le stesse mansioni. posso aprire la partita iva nel regime agevolato senza problemi? grazie in anticipo per la sua gentilezza.
Da quanto emerge dalla prassi ministeriale, non sussiste impedimento.
A tale proposito segnalo un articolo apparso sul Sole 24 Ore del 12 gennaio 2012 a pagina 34, che tratta proprio il suo caso.
avevo già letto l’articolo a cui lei fa riferimento ma mi rimaneva un dubbio riguardante non tanto il proseguimento della professione quanto appunto l’avere gli stessi clienti. evidentemente le prestazioni occasionali sono “salve” in generale, sia dalla mera prosecuzione che dal resto. in ogni caso grazie per la risposta e, a meno di ulteriori sorprese, sono più tranquilla!
buonasera, ho 50 anni e lavoro in una agenzia di comunicazione nel settore salute con la qualifica di account executive (in pratica venditore). dal primo gennaio, ho dovuto trasformare il mio contratto da tempo pieno a part.time (20 ore).
ho aperto piva a gennaio 2012 con il regime dei minimi indicando dietro consiglio del funzionario dell’agenzia delle entrate la categoria ATECO 63.99.00 in quanto coerente con l’attività che andrei a svolgere.
all’atto dell’iscrizione online alla gestione separata dell’ INPS tale categoria non è compresa tra quelle selezionabili.devo tornare all’agenzia delle entrate e richiedere il cambio di categoria? (ad esempio 70.22.09, anch’essa coerente con la mia prossima attività e, mi sembra, non in continuità con la mia occupazione part-time)
mi scuso per la lunghezza della richiesta
grazie in anticipo
marco
Nel modulo d’iscrizione alla gestione separata Inps oltre alle categorie professonalii elencate, c’è quella residuale indicata con codice 26 (attività diversa dalle precedenti) in cui deve scrivere lei l’attività professionale svolta.
grazie per la risposta. purtroppo ho fatto l’accesso nuovamente al sito INPS e non rieso a trovare il cod 26
marco
Buongiorno,e’ vero che il nuovo regime dei minimi 2012 e’ soggetto agli studi di settore? grazie
Sono soggetti agli studi di settore i contribuenti cosiddetti “ex minimi” cioé quelli che avevano i requisiti della vecchia normativa, ma non quelli della nuova.
Per chi invece mantiene tutti i requisiti richiesti (vecchi+nuovi) non si applicano gli studi di settore.
Gent.le dott.ssa ho aperto la partita iva (reg.minimi)nel novembre 2009 per poter lavorare presso una struttura convenzionata come psicologo.Il rapporto di lavoro è terminato nel 2010 .Nel 2011 ho lavorato solo con contratti di coll. occasionale (compenso inf.5000 Euro), e quest’anno prevedo lo stesso, quindi non ho emesso fatture.Pensavo di chiudere la partita IVA , lei cosa mi consiglia?ho 39 anni.Questo regime che durata avrebbe nel mio caso?
Grazie
Se l’attività che ha svolto nel 2011 e che andrà a svolgere nel 2012 é quella per cui ha aperto la p.iva avrebbe dovuto emettere fattura e non fare note di prestazioni occasionali.
L’attività svolta non è assimilabile a quella per cui ho aperto la p.iva…
In tal caso i cinque anni di regime agevolato scadono il 31.12.2013.
CANCELLAZIONE ISCRIZIONE
Buongiorno, volevo chiedere se per fare ill procacciatore di affari nel regime dei minimi e’ obbligatorio iscriversi alla camera di commercio e pagare contributi e a quale cassa,e se il 5% di tasse sara’ sul lordo o sul netto dalle spese grazie
La figura del procacciatore d’affari richiede l’iscrizione presso la Camera di Commercio e l’apertura della posizione previdenziale Inps presso la gestione commercianti.
La tassazione del 5% é sul reddito netto, quindi nicassi meno spese deducibili.
Grazie signA Francesca,sono un po confuso…un commercialista presso il quale mi sono recato per ipotizzare l’apertura di attivita’ con i minimi mi ha detto che come pensionato non posso aderire al regime dei minimi…ho una grande confusione..ed ho l’impressione che il commercialista non abbia le idee chiare..puo’ riaffermarmi che posso aderire a questa opportunita’? grazie davvero
Buongiorno Dottoressa,
nel farLe i complimenti per il suo sito di sicuro interesse Le Porgo un mio dubbio che spero gentilmente saprà risolvermi! Ho aperto partita Iva nel luglio del 2011, possiedo di fatto tutti i requisiti per l’accesso ai minimi 2012 con un unico “grande dubbio” : la circostanza di essermi iscritto all’albo (sono un professionista) da marzo 2009 può essere considerata “attività in prosecuzione della precedente”? Dal 2009 fino alla data di apertura della P.I. infatti non ho avuto necessità di fatturare (reddito Zero) e quindi non ho aperto la P.I. Ho cominciato di fatto a produrre reddito solo dopo l’apertura della P.IVA. Il requisito per rimanere dei minimi è comunque rispettato? Grazie in anticipo per l’eventuale risposta.
Ai fini della verifica della prosecuzione di attività precedente non rileva il tirocinio professionale per l’abilitaizone e l’iscrizione nell’albo.
Il regime dei minimi può benissimo essere applicato anche a soggetti “non giovani”, come pensionati o lavoratori che hanno perso l’impiego. Quello che cambia è la permanenza: infatti, con le nuove regole, si potrà sfruttare la tassazione di favore per un massimo di cinque anni (a patto, ovviamente, di mantenere per tutto questo periodo i requisiti). I giovani al di sotto dei 35 anni, invece, avranno più tempo, perché a prescindere dalla data di ingresso nell’agevolazione, potranno restarvi fino al periodo d’imposta in cui compiono il 35° anno di età.
Buongiorno, ho un grande dubbio riguardo la combinazione minimi/pensione.La pensione e’ gia’ tassata.Aggiungendo il reddito dai minimi, che succede,i due redditi viaggiano paralleli e si paga il 5% sul reddito dei minimi,separatamente .o si cumulano, ma allora l’imposta sarebbe almeno del 23 o 27 %,con il cumulo…e’ cosi’ o faccio confusione? grazie mille
Con il regime minimi non c’é cumulo ai fini della tassazione proprio perché avviene il modo forfettario con aliquota del 5%.
Buongiorno, volevo chiedere se un lavoratore dipendente partime(tre ore gg) puo’ aderire ai minimi,altra attivita’ grazie
La verifica non va fatta tanto sull’orario di attività, quanto sulla tipologia.
Buongiorno Sign. Francesca, lavoro partime pizzaiolo, lavoro (ipotesi) partime agente commerciale grazie
La figura dell’agente di commercio é incompatibile con un rapporto di lavoro dipendente.
SAlve, io ho aperto una partita iva con i regimi minimi nel 2009.
Poi nel 2011 sono diventato socio di una cooperativa.
La mia domanda è: dall’anno 2012 posso rimanere con la stessa partita iva e fatturare alla coperativa quando sarà il momento di farmi pagare?
Salve, ho 25 anni, nell’ottobre 2011 ho aperto partita iva come minimo, ora superminimo, come consulente, ma a fine dicembre ho chiuso il contratto come consulente con il mio cliente. Ora ho un co.co.pro di 11 mesi con altra gente. Vorrei tenere aperta la p.va con questo regime agevolatissimo per facilitarmi nella ricerca del prossimo lavoro(non accetterei di riaprirne una ordinaria perchè non guadagno quanto un dentista). Posso o rischio qualcosa? per adesso ho fatto solo una fattura nel 2012, nessuna nel 2011 e non so se ne farò altre nel corso dell’anno.
Grazie mille, cordiali saluti
Se é socio con attività gestionale no, inoltre se fattura solo alla cooperativa potrebbe figurarsi come una sorta di lavoro dipendente.
di certo non sono l’amministratore della coopertiva e fatturo anche ad altre aziende. Cosa mi consiglia di fare? Posso continuare a fatturare?
Buongiorno,
sono passata dal regime dei minimi a quello dei “super-minimi”; a dicembre 2011 ho emesso una fattura con ritenuta del 20%, ma il bonifico mi è stato fatto a gennaio 2012 con l’importo al netto della ritenuta. Mi hanno detto che vale il principio del flusso di cassa, per cui il bonifico arrivato nel 2012 va nei redditi 2012 e quindi non avrebbero dovuto versarmi l’importo al netto del 20%, bensì il lordo. Ormai però è fatta, come posso sistemare le cose? Anche eliminando la vecchia fattura ed emettendo quella nuova, dovrei scrivere su quella nuova l’importo più basso (quello che mi hanno versato) e non mi sembra giusto, perderei una parte della cifra così.
Grazie mille!
Vi segnaliamo che a partire da oggi 6 febbraio 2012 (a distanza di 6 mesi dalla pubblicazione dell’articolo in questione) verranno pubblicati solo commenti o richieste di chiarimento a carattere generale e di comune interesse sul regime dei minimi, richieste a carattere personale verranno eventualmente gestite in privato.
Grazie a tutti per l’interesse dimostrato.
Cogliamo l’occasione per invitarvi a seguire la sezione curata dalla nostra commercialista https://www.mammeacrobate.com/e-ancora/diritto-e-questioni-fiscali.html
Buonasera, credo la domanda sia di interesse generale. Il nuovo regime dei minimi 2012, per contribuenti over 35, e’ o no soggetto agli studi di settore? Molte grazie
Se intende il regime dei cosiddetti “ex minimi” cioé quelli che possiedono i requisiti della precedente normativa ma non anche quelli della nuova, sì sono soggetti agli studi di settore.
Per chi invece possiede i requisiti per accedere al regime (vecchia norma+nuova), indipendentemente dall’età, per la durata di adesione allo stesso non é soggetto agli studi di settore.
Buongiorno Sign.A Francesca, non si tratta di prosecuzione ex minimi,.ma di una possibile apertura minimi dal 2012, precedentemente dipendente altro settore.Mi pare quindi che gli studi di settore siano esclusi da questa posizione nuova grazie molte
Sì esatto in questo caso non si applicano gli astudi di settore.
Sign. A Francesca,la ringrazio molto per la la chiara risposta,riguardo gli studi di settore grazie ancora, Alessandro
Salve, ho un caso da sottoporvi. Può un professionista, di 35 anni di età, che ha aperto la partita iva nel’aprile 2009, ed ha usufruito fino al 2011 del regime cosiddetto “fortettino”, aderire al regime dei minimi introdotto dall’articolo 27 del Dl 98/2011.
Grazie anticipatamente
Buona Sera,
ho chiuso la mia partita iva da commerciante nel maggio del 2008 ed era stato inserito anche un codice per attività artistiche e professionali. Per tre anni ho lavorato come dipendente in altro settore ed al momento risulto disoccupata .Potrei nel corso del 2012 aprire nuova partita iva ed aderire ai super minimi come artista professionista?
Grazie per la cortese risposta.
In tearia avendo chiuso la precedente p.Iva nel 2008, poiché nei tre anni antecedenti l’apertura nuova (che avverrebbe nel 2012) non ha esercitato attività d’impresa o professionale, può aderire al regime minimi.
Salve mia moglie a luglio si metterà in maternità …
con il regime dei minimi è possibile continuare a fatturare in questi 5 mesi ?
Saluti
Se ha il regime minimi vuol dire che ha un’attività di lavoro autonomo o di impresa, per le quali non rileva il fatto che sia in periodo di maternità.
ho deciso di aprire p.iva per attività di Counseling (88.99.00). ho 32 anni e vorrei usufruire del “dei minimi”. per la mia attività di professionista è previsto un minimale inps?
Salve, ho 49 anni e sono un’ insegnante precaria e collaboro, come docente, da alcuni anni con enti di formazione privati e con enti statali compresi la scuola pubblica.
A seconda dei committenti per cui lavoro ho contratti di tipo CO.CO.PRO., occasionale o dipendente a tempo determinato.
Sono inoltre iscritta da 3 anni alla gestione separata INPS.
Potrei aderire al regime dei “minimi” fermo restando che l’attività che andrei a svolgere rientrerebbe sempre nell’ambito dell’attività di docenza?
Grazie Cristina
qualcuno può aiutarmi? sono dipendente di uno studio con la qualifica di apprendista – fisioterapista, vorrei svolgere la mia attività aprendo la partita iva, posso rientrare anch’io con il regime dei minimi o è considerata prosecuzione dell’attività? grazie Francesco
L’accesso al regime dei minimi é precluso nel caso in cui il contribuente eserciti un’attività che costituisce una mera prosecuzione di un’attività svolta come dipendente con un contratto di apprendistato.
Se un contribuente già nel regime dei mimimi dal l’1.1.2013 con partita iva decide di essere socio di una associazione (tipo ente commerciale) con riconoscimento di personalità giurica può continuare a tenere aperta la partita iva come professionista continuando ad applicare il regime dei minimi.
L’associazione non è una società di persone, nè una srl in regime di trasparenza, nè una associazione in partecipazione che mi sembra vietà di continuare ad applicare il regime dei minimi.
Cosa ne pensa?
Grazie
Massimo
E’ vero che adesso il regime dei minimi è fino a 40 anni??
buogiorno dott. Francesca. Ho quasi 50 anni. L’ultimo lavoro da dipendente, portinaia di stabile, che ho avuto l’ho lasciato nel 2006. Nel frattempo ho svolto occasionalmente l’attività artistica di cantante, cosa che favevo anche prima ed attualmente do anche lezioni di canto. Preciso che ero associata, ma non socia, di una cooperativa musicisti che fattura al mio posto 2 o 3 voLte all’anno per le date e mi versava il minimo enpals di 16 euro per ogni agibilità richiesta, una decina max all’anno. Potrei aprire la P.I. con il regime agevolato 2012 per fare serate ed insegnare canto, a casa mia? Se si, dato che son in affitto, ed ho una sala musica privata al piano terra dell’abitazione, non vado incontro a cambiamenti d’uso? Non potrei scaricare meta’ dell’affitto cime spesa? Grazie per la risposta.
Non é chiaro l’inquadramento delle prestazioni che ha svolto con la cooperativa.
Inoltre tra le condizioni da rispettare nel regime minimi vi é quello del limite di 15.000 euro nel triennio precedente di spese per acquisto di beni strumentali e canoni di locazione.