Vi ricordate? La scorsa settimana abbiamo lasciato PapAcrobata in un momento topico del Natale…l’apertura dei regali! Chi l’avrà spuntata, lui o le Belve?

A casa mia l’apertura dei regali si svolge in tre fasi.

Fase 1 – Apertura dei pacchi

Belva Sr
La fase 1 per la Belva Sr si svolge in un arco temporale di circa 37 secondi in cui, in maniera compulsiva, apre tutti i pacchetti, strappando la carta con la furia di Ken il Guerriero, indipendentemente da quanti siano, perché deve prima di tutto scoprire cosa ha ricevuto, senza troppo approfondire.
Dopo meno di un minuto, non riesco a vedere più nulla: in sala ci sono cespugli di carta regalo che rotolano tipo villaggio fantasma.
Poi si piazza di punta dietro al fratello, come Muttley per la medaglia, per vedere cosa ha ricevuto, ripetendo: “Apri! Apri! Apri! Vuoi che te lo apra io? Eddai apri? Faccio io? Apri?”

Belva Jr
La Belva Jr, con la metodicità di un serial killer, prima osserva il pacchetto per qualche minuto, esaminando tutte le caratteristiche del confezionamento.
Prende il suo blocchetto degli appunti, registra qualche nota in una scrittura solo a lui comprensibile, e procede poi con l’apertura.
Dietro di lui, il fratello che si sta facendo venire un colpo, saltando da un piede all’altro e facendo vibrare le mani in aria quasi come se dovesse decollare da un momento all’altro, che ripete il mantra “apriapriapriapriapriapriapriapri”.

Per l’apertura, prende un righello, in modo da strappare la carta seguendo una linea retta, e rimuove chirurgicamente la confezione, ripiegando li scarti a lato e catalogandoli per codice CER di rifiuto.
Dopodiché riprende il suo blocchetto, annota qualche sua considerazione, etichetta il regalo con un codice a barre e la dicitura Campione n.1, con data e firma e passa a quello successivo.
Pare soddisfatto, ma su di lui incombe sempre l’ombra della prima colazione, rimandata per aprire i regali.
Il fratello intanto, dietro di lui è in ginocchio che lo supplica ” ti prego apriapriapriapriapriapriapri

regali natale 02

Fase 2 – Disimballaggio

Con la fase 2, comincia la crisi.
Le endorfine nei bambini sono a mille, saltano a piedi congiunti e stanno aspettando un’unica cosa: che io tiri fuori dalle scatole i giochi.
La cosa più veloce e sicura sarebbe di farli brillare con l’ausilio di 5 kg di tritolo, ma sono l’unico a pensarla così.

Ok, va bene, allora con molta calma, ora mi siedo e comincio ad aprirli.
L’importante è poter lavorare nella più grande calma e serenità. Solo un artificiere potrebbe capire la situazione di stress in cui mi trovo a lavorare.
Davanti a me N scatole con N libretti di istruzioni solo per il disimballaggio.
Sulle mie spalle, arrampicati come due carogne, le belve che mi ripetono incessantemente alle orecchie:
“Papàmeloaprimeloapriadaimeloapriapriapriapriquestodaiapriapriapri”
“Apriilmiodaiapriperfavoremeloaprimiaiutiapriapriapriapriapriapriapri”
Sono passati 10 secondi e già ho le gocce di sudore che mi cadono sugli occhi.

Nel frattempo vedo lei che entra in sala indossando dei guanti in kevlar, un paio di occhiali protettivi in policarbonato, una cesoia per lamiere infilata in una faretra che porta in spalla e una cartucciera intorno alla vita contenente un kit di giraviti di dimensioni variabili, da quello da orologiaio a quello da carpentiere.
Perché ti sei vestita così?”
“Per aprire le scatole!”
“Ma smettila… che ci vuole… ci penso io!”
Lei si siede in poltrona, prende un barattolo di pop corn e si appresta a godersi lo spettacolo.

Apertura della scatola mediante rimozione dello scotch dai lati. Scotch ricavato da una miscela di Adamantio e Big Babol alla fragola: lo gratto, lo tiro, lo spingo, lo insulto, lo imploro, provo coi denti , con le unghie dei piedi, ma nulla.
“Papàmeloaprimeloapriadaimeloapriapriapriapriquestodaiapriapriapri”
“Apriilmiodaiapriperfavoremeloaprimiaiutiapriapriapriapriapriapriapri”
Sono sudato come un bufalo indiano, disperato come una gastroenterite davanti alla porta chiusa del bagno, quando

Lei, commossa da tale perseveranza, mi porge le cesoie e recido la maledetta striscia collante monodirezionale e tiro fuori il secondo strato di imballaggio, quello in plastica.
Il pupazzo non è stato imballato nella plastica: ci è stato direttamente fuso dentro. Mentre cerco di forzare le due parti, getto uno sguardo perplesso su di Lei, chiedendomi perché indossi quei quanti in kevlar, e shhhhhhfffffftttt! un fiotto di sangue mi annuncia che a cedere sono state le mie mani e non la plastica..
Va bene.
Devo solo tirare fuori i giocattoli: Capitan Tartufo, uno dei supereroi preferiti della Belva Sr, con circa solo millecinquecento componenti, dalla spada, alla mascherina per la notte altrimenti non prende sonno, tutti quanti, uno a uno, puntellati all’imballaggio interno, con un punto di saldatura.

Capitan Tartufo, invece, hanno deciso di crocifiggerlo al supporto in plastica, con mani e piedi avvitati e imbullonati, e con l’espressione del tipo “Perdonali perché non sanno quello che fanno” e HA RAGIONE perché solo un malato di mente può avvitare quei maledetti lacci di fil di ferro 8400 volte su se stesso!!!! Ma di cosa avevano paura? Che durante la notte potesse scappare dal negozio di giocattoli, magari a braccetto con Principessa Pupù, la principessa che fa la pupù?

“Papàmeloaprimeloapriadaimeloapriapriapriapriquestodaiapriapriapri”
“Apriilmiodaiapriperfavoremeloaprimiaiutiapriapriapriapriapriapriapri”
Sotto le ascelle ormai ho due 33 giri di sudore che si incrociano sul petto, un forte dolore dietro lo sterno e un principio di stempiatura ai lati della fronte, mentre con un giravite da orologiaio, il monocolo e uno stetoscopio cerco di rimuovere la settantesima vite dalla Motocicorietta, il mezzo di trasporto di Capitan Tartufo.

“Papàmeloaprimeloapriadaimeloapriapriapriapriquestodaiapriapriapri”
“Apriilmiodaiapriperfavoremeloaprimiaiutiapriapriapriapriapriapriapri”
Esco dalla palude in cui mi trovo, con il sudore misto a sangue che mi arriva alle ginocchia, con sguardo trionfante guardo le Belve, impugno Capitan Tartufo e faccio per rimuoverlo.
“NOOOOOOOO”mi fa Lei buttandosi a terra e proteggendo i bambini.
Non faccio in tempo a chiedere “Che succede?” che un invisibile laccetto di plastica trasparente avvolto intorno al collo di Capitan Tartufo tipo garrota, cede di schianto alla mia forzatura, e schizza dritto dritto nel mio occhio.

Fase 3 – La prova

Ma ora i giochi sono tutti disimballati.
Con le mani ferite, un occhio malconcio e puzzolente come una scimmia tibetana, mi accingo a fare un inventario dei giochi.

Per la Belva Sr abbiamo:
– Macchina telecomandata ibrida da 137 kW
– LEGO Parigi: ricostruisci la città con tutti i suoi monumenti con i mattoncini LEGO

Mentre per la Belva Jr abbiamo:
– L’album da disegnare e colorare: La Cappella Sistina, Guernica e altri disegni facili facili
– DUPLO Parigi: ricostruisci la città con tutti i suoi monumenti con i mattoncini DUPLO

regali natale 03

Regali ricevuti in esterna

Per la Belva Sr:
– Il Piccolo Fisico Nucleare

Per la Belva Jr:
– Sapientino Doctor House: indovina le malattie più rare del mondo

Fantastico. E ci è andata anche meglio dell’anno scorso, quando gli regalarono “L’allegro Nutrizionista” e mi fece perdere 30 kg in due settimane. Per riprendermi dovetti ricorrere a una cura a base di flebo di Kebab,

Leggo una piccola scritta in aramaico riportata sulla scatola delle Macchina telecomandata: “non contiene pile”. La scritta “Contiene Amianto” mi avrebbe preoccupato di meno. Mentre con orrore sto svitando il comparto delle batterie, a prova di bambini, ma anche di Ingegnere Aeronautico, realilzzo che ci serviranno una cinquantina di pile tra macchina e telecomando: 10 stilo, 12 ministilo, 8 torcia, 2 quadrate, 3 mammuth e un accumulatore di Planthé.
Da un rapido calcolo mentale, devo scegliere se investire nelle pile o pagargli l’Università. L’anno prossimo, come regalo, compro solo le pile.

“Ce le abbiamo le pile, vero papà?” mi dice la Belva Sr con due occhi grandi grandi e delle stelline che brillano dentro.
“Figliolo, se avessimo in casa tutte queste pile, saremmo una potenza nucleare”.
Guardo verso di Lei: è diventata così bianca che la Belva jr ha cominciato a disegnarci sopra.
Mi illumino. So dove potrebbero essere delle pile.
“Allora vai di là in cucina…”
VHOMMMMM e parte e va in cucina.
“DOVE VAIFAMMIFINIREDIPARLAREEEEEEEEEEEEEEEEE”
Torna
“Allora, vai in cucina” gli dico intrappolandogli una gamba con una ganascia “e apri il cassetto del mobiletto sotto il televisore. Lì dovrebbero esserci delle pile”
VHOMMMMMMM e riparte.
Passano 5 minuti e nessuno torna.
Chiamo la Belva Jr
“Senti, vai in cucina…”
Lo vedo illuminarsi “Facciamo colazione?”
“Sì, anche, ma vai in cucina e vai a vedere che fine ha fatto tuo fratello
VHOMMMMM e parte anche lui.
Dopo 5 minuti, nessuno dei due è tornato.
Prima di chiamare le squadre di soccorso, decido di andare io a controllare.
Li trovo tutti e due imbambolati come due fronde al vento, davanti al televisore.
Hanno messo Spongebob e si stanno gustando il cartone.
“MAKKEKKOSA VI AVEVO MANDATO A FARE IN CUCINA??????”

La Belva Sr impallidisce… ci pensa su…
“Ehm…fare la pipì?”
“La pipì?”
“Lavarci le mani?”
“IN CUCINA????”
“Lo sciroppo per la tosse?”
Avrei voglia di cospargermi di olio di semi e farmi fritto. Apro invece il cassetto e vedo che non ci sono pile.
Tornato in sala, mi confronto con Lei verificare l’eventualità di caricare la macchina attaccandola alla rete elettrica domestica.
“Penso di sì, ma l’ultima volta abbiamo dovuto chiedere al condominio di staccare tutti gli elettrodomestici…”
Dopo un tentativo fallito di creare una cella galvanica casalinga, alternando qualche coperchio in rame e con chiodi zincati ma mi arrendo e cerco di distrarre la Belva Sr sugli altri giochi.

Dopo aver movimentato tutti i pezzi lego con un Muletto, raggruppandoli per Arrondissements, mi trasferisco in cucina, in modo da poter avviare il primo esperimento base “Costruisci il tuo ordigno Nucleare” del gioco 3), avvalendomi del forno a microonde richiesto per l’esperimento, mentre tenendo un pennello tra alluce e secondo dito del piede, mi accingo a dipingere La Gioconda.
Comincio a leggere il manuale di istruzioni, ovvero il Trattato “Introduzione alla Fisica Atomica” presente nella scatola del Piccolo Fisico Nucleare.

“Papà la Gioconda la voglio dipingere con l’aerografo, e non con l’acquerello”
Continuo a leggere… “lentamente riporre il campione di uranio nel forno a microonde…”
“Papà mi aiuti a montare il compressore per l’areografo?”
“Un attimo, non vedi che sto avviando la fissione del nucleo? Puoi aspettare qualche minuto?”
“Ma io voglio dipingere adesso!”

Volgo rapidamente lo sguardo verso la Belva Jr e AHI! in mezzo alla fronte, vedo lei, la ruga dell’orrore….
Per la barba di Suor Costantina, la situazione è critica: cosa fare?
Da un lato c’è un ordigno pronto ad esplodere, i cui effetti si ripercuoterebbero sull’intera città e i suoi abitanti.
Dall’altro c’è la bomba nel microonde.

Decido di assecondare la situazione meno pericolosa.
Ok, montiamo ‘sto benedetto aerografo”
“Però io voglio fare colazione”
“Perfetto, allora te la preparo!”
“Ma voglio anche l’aerografo”
“Ti decidi? Vuoi la colazione o l’areografo?”
La rughina in mezzo la fronte gli ha fatto anche la riga in mezzo ai capelli
“Voglio tutti e due. Contemporaneamente.”

Penso che nemmeno applicando il metodo degli elementi finiti potrò uscire da questa situazione.
E mentre rifletto se scrivere un nuovo paradosso sul principio di indeterminazione o se chiuderlo dentro una scatola a far compagnia al gatto di Schrodinger, mi viene in mente che, tra tutti i pacchi, ne sono stati dimenticati alcuni: quelli miei per Lei.

regali natale 04

“Ehm ehm, Belve, ma avete fatto vedere alla Mamma che ci sono dei pacchettini anche per lei?”

La guardo teneramente, poi volgo lo sguardo verso di loro e SHAZAM!
Li vedo in piedi, uno a fianco all’altro, con le braccia conserte ed una sorta di camice bianco indosso.
La Belva Sr prende la parola: “Un Buon Regalo deve dimostrare di avere 4 requisiti: Confezione, Croccantezza, Sorpresa e Gusto. Ti è stato chiesto di preparare 3 regali di dimensioni e valore diverso. Ecco il primo” dice mentre la Belva Jr prende un regalo.

La Belva Jr aggiunge:“Questo è il mio giudizio sulla Confezione: Solo guardando come hai impacchettato il tuo regalo, sento presagio di muoro, accompagnato da sensazione di diludo diludendo. Con il tuo pacchetto, non imballerei nemmeno la cacca che il mio cane fa per strada. Per me, è no”
“Papà, vuoi dire qualcosa al pubblico, prima che chiudiamo il televoto?”
“Ehm… che ho avuto poco tempo per prepararlo?”

La Belva Sr comincia a camminare su e giù davanti a me.

“Signor Papà. E’ vero o non è vero che il pomeriggio del 26 agosto le è stato detto di cominciare a pensare ai regali di Natale?”
“Ehm…forse ne abbiamo parlato…”
“Risponda con un sì o con un no, per favore”
“Sì”
“E non è forse vero che solo nel mese di settembre le sono stati date almeno 10 idee regalo da fare?”
Maledetto il giorno in cui a scuola hanno cominciato le lezioni di oratoria forense.
“Mi oppongo: non è pertinente”
“Respinta. Vada avanti, signor procuratore”. Fa la Belva Jr.

A posto, ho la Belva Sr all’Accusa, il Jr come Giudice. E la giuria chi è?

“Eccomi qua!” fa Lei cominciando a scartare il regalo.

San Sung, protettore dei Celllura, ti prego, se mi tiri fuori da questa situazione, prometto che l’anno prossimo i regali di Natale li compro a luglio!!!

photo credit: pixabay1 –234

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