Come ci aspettavamo, è arrivata pronta la conferma: sarà una femminuccia. Nel freddo mese di dicembre, durante le festività natalizie, sarà una bellissima bambina che ci scalderà i cuori e ci farà passare un Natale magico come non se ne vedevano e sentivano da decine d’anni.
Non vi nascondo la mia gioia e allegria, anche perché durante l’ultima visita l’abbiamo vista (o sarebbe meglio dire ‘intravista’) che si muoveva come una pazza, scalciando e agitandosi come non ci fosse un domani. Sembrava davvero che ci stesse dicendo: “Sono qui, mi vedete?”.
Sì, ti vediamo e soprattutto non vediamo l’ora di conoscerti.
E scatta ovviamente il toto-nomi.
Nella testa maschile il toto-nomi si posiziona appena dopo i pensieri sul cambio dell’automobile, indispensabile per l’allargamento della famiglia.
Ma oggi qui vorrei soffermarmi sul primo punto.
La scelta del nome, secondo me, è divertente e leggera quando drammatica. Se da un certo punto di vista nominare ci esalta in quanto ci fa sentire – permettetemi il gioco di parole – creatori creativi, dall’altra porta con sé alcuni interrogativi.
Che nome devo scegliere per mia figlia? Un nome che porti con sé un’aspettativa? Oppure un nome che mi ricordi un episodio o un’emozione leggera? E’ inutile negarlo, ogni nostra scelta, per quanto piccola, porta con sé tutti i nostri ricordi, il nostro carattere, il nostro inconscio insomma, che non riesce a tacere nemmeno un secondo.
Però permettetemi ora un gioco, cercando di pensare come sarebbe mia figlia, ripercorrendo i nomi che più piacciono a me e alla Bb. Sarà forse una Bianca, nobile ma non aristocratica, determinata ma anche capace di godersi la vita? Oppure più una Stella, testarda, estroversa, irrefrenabile e contagiosa? O ancora una Maria Sole, riflessiva, poetica, cosmica e introversa?
Macché, sarà una Ines, romantica e avventurosa, o, perché no, una Lidia, rigorosa, severa ma giusta e irresistibile. O ancora una Alice, sognatrice e indomita… chissà, ce lo farà capire lei le prossime volte che la sbirceremo dalla ginecologa.
Quello che è certo è che avrà dei genitori che amano la storia classica degli antichi greci e romani e che le daranno un secondo nome davvero speciale. All’inizio optavo per Gorgo, regina spartana moglie del Leonida eroe delle Termopili, una delle pochissime figure storiche femminili ad essere nominate da Erodoto e da Plutarco, per via del suo acume politico e per la sua saggezza, che combatté e morì sul campo di battaglia…
Poi la Bb mi ha fatto capire che “non è cosa, mi fa pensare al gorgonzola o agli scarichi intasati!” e allora abbiamo optato per Atena, dea della saggezza e della sapienza. Tutto torna, visto che le ho chiesto di sposarmi proprio sull’acropoli di Atene, in un caldissimo e meraviglioso agosto di qualche anno fa.
photo credit: Daquella manera via photopin cc
2 Comments
Grazie mammamanager 🙂
Atena è bellissimo!