La meningite è una grave malattia infettiva che può colpire tutti, adulti, ragazzi, ma soprattutto i bambini, compromettendone irreversibilmente l’esistenza, perché può portare alla morte o lasciare disabilità permanenti su coloro che sopravvivono.
Si tratta di un’infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale, chiamate appunto meningi, che può essere determinata da virus, funghi e batteri.
La meningite viene considerata una malattia rara, anche se il numero di casi che si registra ogni anno nel nostro Paese, più di 1000, non è un dato certo ed è, con molta probabilità, sottostimato. Comunque sia, ogni anno, il 12% circa delle persone che si ammalano di meningite muore.

 

La meningite è una malattia che si può prevenire. E’ per questo che il Comitato nazionale contro la meningite è fortemente impegnato a informare la gente sull’importanza della prevenzione. La meningite infatti è una malattia che evolve e peggiora rapidamente, lasciando poco margine di manovra a medici e operatori sanitari una volta che una persona è stata colpita. E’ fondamentale, quindi, agire d’anticipo. La prevenzione è l’unico modo efficace per contrastare la meningite, per esempio attraverso i vaccini che rappresentano lo strumento più sicuro per creare una barriera al proliferare del batterio e per evitare la diffusione della malattia.

La Comunità scientifica e le Istituzioni sembrano essere d’accordo nel sottolineare l’importanza della prevenzione. Ne è riprova la firma congiunta della Carta dell’impegno italiano contro la malattia meningococcica, siglata in Senato il 28 aprile 2010.

 

Quello che al momento manca nel nostro Paese, tuttavia, sono soprattutto interventi concreti, come campagne di sensibilizzazione, che informino l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione, ne promuovano la cultura e consentano alle persone di accedere in maniera libera e consapevole agli strumenti preventivi disponibili oggi per combattere la meningite: i vaccini
Noi abbiamo parlato con Amelia Vitiello, Presidente Comitato nazionale contro la meningite.

Amelia, come nasce il Comitato nazionale contro la meningite?
Circa 4 anni fa una meningite fulminante ha colpito mia figlia Alessia portandomela via, aveva solo 18 mesi. Il dolore grande, indescrivibile, che solo chi ha provato un’esperienza simile può comprendere, mi ha dato la forza di cercare di fare in modo che quello che è accaduto a mia figlia potesse non accadere più a nessuno. L’incontro con un’altra famiglia che ha vissuto la stessa dolorosa storia è stata la scintilla determinante per la decisione di costituire un Comitato nazionale contro la meningite, la prima e unica associazione del genere in Italia.  Il nostro obiettivo è arrivare presto a 0 casi di meningite.

Perché secondo lei è importante sensibilizzare le persone sul rischio meningite oggi?
Perché di meningite si parla solo quando purtroppo si manifestano casi tragici, epidemie, come nel 2007, o quando vengono coinvolti personaggi famosi, ma non si sa abbastanza. La meningite ha ucciso e continua a uccidere, come purtroppo ricorda la cronaca anche recentemente, e la gente spesso ignora che è possibile prevenirla in quasi tutte le sue forme. Ma le carenze informative purtroppo non riguardano solo la popolazione, quanto anche le istituzioni e, talora, anche la classe medica, cioè quelle figure a cui le persone si rivolgono quando vogliono saperne di più sulla malattia.

C’è una raccomandazione che si sente di fare a tutti i genitori?
Io invito tutti i genitori ad informarsi in maniera approfondita su questa terribile malattia che risponde al nome di meningite. L’informazione è il primo, fondamentale passo per sconfiggere la malattia, ed è il solo modo per poter poi prendere una decisione libera e consapevole rispetto alla prevenzione. In questo, naturalmente, resta fondamentale e insostituibile il ruolo dei pediatri, che il Comitato ringrazia per il loro sostegno e a cui chiede una collaborazione sempre più stretta in vista dell’obiettivo comune di sconfiggere la meningite.    

Infine, cosa si sente di dire a quei genitori che come lei hanno vissuto la tragica esperienza di perdere un figlio?
La perdita di un figlio è un’esperienza terribile e personale. E’ un dolore che ti accompagna sempre, ma che io sto cercando di trasformare in impegno, per fare in modo che lo stesso tipo di sofferenza, per lo meno quella causata da questa malattia, non la debba provare più nessuno.
A tutti i genitori che hanno perso un figlio, per meningite e per qualsiasi altra causa, io non posso che manifestare, anche a nome del Comitato, tutta la nostra vicinanza, e dire loro che, per quanto il dolore non potrà certo scomparire, potrebbe essere di conforto condividere la propria esperienza con altre persone nella loro stessa situazione, non per piangersi addosso, ma al contrario per cercare di dare un senso differente al proprio dolore, renderlo “fecondo”, e fare in modo che possa essere da sprone per difendere la vita di altre persone e assicurare loro un futuro libero dalla meningite.

Grazie!

 


Per sapere come aderire al Comitato nazionale contro la meningite e sostenerne le iniziative invia una mail a:  info@liberidallameningite.it

 

 

 

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1 Comment

  1. FrancyAcrobata

    Grazie per questo bellissimo articolo e complimenti a questa coraggiosa e fortissima mamma che mi sento di abbracciare stretta a me.
    Una domanda sui vaccini. Io ho fatto a mio figlio le vaccinazioni obbligatorie, più la trivalente più l’antimeningococcica. Quali sono altri vaccini che possono aiutare la prevenzione di questa malattia?
    Grazie!