Torniamo ad occuparci delle possibili psicopatologie della delicata fase del post-partum essendo questo un tema di grande interesse per tutte le neo-mamme e per chi è loro vicino.
Riprendo l’argomento iniziando a parlare di quella che è la fisiologia del periodo che segue immediatamente la nascita di un figlio, di ciò che si possono normalmente aspettare tutte le neo-mamme.
Il parto è di per sé un evento fortemente rivoluzionario e costituisce per tutte un’esperienza importante per due principali ordini di motivi:
1) Sia che si tratti di parto fisiologico sia che la nascita sia avvenuta con parto cesareo la donna si ritrova a non essere più incinta, a ritrovarsi “sola” dopo nove mesi in cui aveva una creatura che cresceva dentro di sé e con un corpo che per circa 40gg almeno porterà ancora i segni di questo passaggio.
In caso di parto “naturale” ci sono inoltre i vissuti e i ricordi del travaglio e della fase espulsiva, sempre molto intensi sia a livello fisico che psicologico. L’evento della nascita richiede un’enorme mobilitazione di energie, pensieri ed emozioni, a volte positive altre meno (e di questo riparleremo in seguito).
Parimenti le donne che sono state sottoposte a taglio cesareo conserveranno i ricordi e i vissuti relativi alla loro esperienza, per alcune serena e per altre dolorosa.
Non è inoltre da trascurare lo “scombussolamento” ormonale che fisiologicamente riguarda tutte le puerpere e ha ricadute anche sul piano emotivo
2) Con l’evento parto inizia “una nuova era” per ogni donna che si trova da questo momento in poi sia ad occuparsi di una piccola creatura del tutto dipendente da lei sia a conciliare la sua nuova identità di mamma che non sempre trova da subito il suo giusto posto rispetto alle già note identità di sé come donna/moglie/professionista. De Andrè cantava “femmine un giorno e poi madri per sempre”, affermazione tanto veritiera quanto carica di significati (e talora anche di problemi).
Tutti i grandi cambiamenti comportano una certa dose di stress e il diventare mamma non fa eccezione.
Cosa dunque è frequente che succeda alla neo-mamma nel periodo del post-partum?
– Avere degli interrogativi sulle proprie capacità di accudimento: sarà giusto fare così? Lo sto nutrendo/addormentando/sostenendo bene?
– Sentirsi stanche e affaticate
– Non trovarsi al 100% bene con il proprio corpo non ancora tornato come prima della gravidanza
– Alternare momenti di gioia e serenità ad altri di tristezza in cui ci si sente scoraggiate
– Trovarsi meno coinvolte nel rapporto di coppia o avere delle discussioni con il partner
In tutti o in alcuni di questi punti la neo-mamma può identificarsi senza che vi sia motivo di preoccupazione né di sospettare che si trovi nella comunque comune e non-patologica condizione di baby-blues di cui tornerò presto a parlare.
Cosa possono fare amici e parenti per sostenere la puerpera in questa fase?
E’ sempre buona cosa saper ascoltare e non porsi in modo critico/giudicante: cercare di evitare di alimentare i dubbi sulle capacità materne della donna ed essere disposti ad ascoltare “sia con le orecchie che con gli occhi” le sue esigenze, cercando di non essere intrusivi. Se la neo-mamma ne ha piacere può essere un buon aiuto aiutarla con la gestione della casa (stirarle un po’ di panni, dare una mano con le pulizie, portarle del cibo pronto) o anche offrirsi di portare un po’ a spasso il neonato mentre lei si riposa o dedica qualche ora a se stessa come meglio preferisce.
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