Poche parole pesanti come macigni. Poche parole che mettono fine a un sogno, il più bello, quello di diventare madre.
Sono tante le donne che hanno dovuto ascoltare queste parole e si sono trovate a fare i conti con un dolore che, ad oggi, la nostra società tende a non considerare. Un dolore di cui non si parla, che è quasi un tabù.
Tutto il ‘conforto’ che la donna può aspettarsi in genere si riduce a frasi banali che spesso la fanno sentire peggio: “Per fortuna eri incinta solo di tre mesi”, “E’ la selezione naturale” e “Avrai altri bambini”. Così al dispiacere si aggiunge anche la consapevolezza di non essere comprese. Ci si sente sole. Sole con un dolore che il resto del mondo – a volte anche chi ci è più vicino – non riconosce e quindi non accoglie.
Perdere un bimbo è un lutto
Eppure perdere un bimbo nell’attesa è un vero e proprio lutto. Scoprire che il nostro bambino non c’è più, che la gravidanza – con i suoi progetti, le sue fantasie, le sue aspettative – si è interrotta, è un’esperienza traumatica.
Il tempo della gioia si trasforma improvvisamente nel tempo dello smarrimento, della delusione, del dolore. Gli esperti sottolineano il fatto che il dolore della perdita non è proporzionale all’epoca dell’attesa, ma all’intensità dell’investimento emotivo che la donna stessa compie sulla gravidanza.
Un percorso difficile: l’elaborazione del lutto
Ha inizio così, con la diagnosi di aborto spontaneo, un percorso difficile, un cammino che procede secondo fasi ben definite tipiche dell’elaborazione del lutto. Dallo shock iniziale in cui tutto appare irreale (“Mi pare che sia un brutto sogno… vorrei svegliarmi”), si passa attraverso la consapevolezza dell’accaduto con tutto il suo carico di dolore. Le emozioni che caratterizzano il periodo immediatamente successivo alla perdita, sono spesso mutevoli e contrastanti: di fondo c’è il dolore e, a secondo dei giorni e dei momenti, si possono avvicendare la tristezza, l’agitazione, la collera.
Gli altri non capiscono
In alcuni casi può capitare di sentirsi a disagio di fronte alle proprie reazioni: la società tende a minimizzare la sofferenza di una perdita avvenuta prima della nascita e la donna può temere che le sue emozioni siano “esagerate”. In realtà si tratta di sensazioni fisiologiche, assolutamente normali quando ci si trova ad affrontare un evento luttuoso.
Non negare le emozioni
Per questo è importante non negare o ignorare quello che si prova, ma lasciare libero sfogo alle proprie sensazioni: il pianto è davvero liberatorio, non ha senso trattenere le lacrime o non esprimere eventuali emozioni negative.
E quando ci si sentiamo pronte per farlo, parliamo del nostro bambino, di quello che è accaduto, della nostra delusione. Con il partner prima di tutto. E poi con le persone che ci sono più care, parenti e amiche. Molto probabilmente vorrebbero aiutarci, ma – magari – non sanno come fare, cosa dire. In realtà il silenzio e l’ascolto empatico valgono più di mille parole. Spieghiamo loro che non abbiamo bisogno di ascoltare parole di vuota consolazione, ma di poter dar voce al nostro dolore, sentendoci accolte e amate.
Accetta il tuo dolore
Se si accetta di vivere il proprio dolore, se non si fugge, ma si vivono le emozioni fino in fondo, il processo di elaborazione si compie e si conclude. Fingere che vada tutto bene, mettersi fretta (o accettare che chi ci sta intorno ci metta fretta) per adeguarsi alle aspettative altrui o per mostrarsi ‘forti’ può rallentare il processo di elaborazione. Ogni tappa, ogni passaggio per quanto doloroso, di questo processo, deve necessariamente essere vissuto, per arrivare a recuperare la serenità, per potersi sentire davvero meglio.
Incontra altre mamme
Se si ha la possibilità di farlo, ricordiamo che incontrare altre madri che hanno perso un figlio nell’attesa è un’opportunità preziosa per potersi sfogare con la certezza di essere davvero compresi. Ed è un’opportunità anche per scoprire di non essere soli e che quello che stiamo provando è del tutto normale.
In un’ottica di condivisione di esperienze, anche la lettura di libri dedicati all’argomento e di testimonianze pubblicate on-line nei siti che trattano questi temi può essere di aiuto.
E poi, e dopo?
Con il trascorrere del tempo, la situazione migliora progressivamente, il disagio si attenua e le emozioni negative diventano sempre meno frequenti e più gestibili. Giorno dopo giorno, il dolore si trasforma, si evolve, si prepara a diventare qualcos’altro: non più struggimento e disperazione, ma ricordo, nostalgia, accettazione. Può accadere che, con il succedersi delle settimane, mentre la donna pian piano si accorge di star meglio possa temere di dimenticare: questo timore è causa di un intenso disagio. Ma il rischio di dimenticare, in realtà, non esiste.
Un bambino perso, non è perso per la sua mamma. Lei lo custodisce per sempre, al sicuro, nel suo cuore.
Il dono dei bambini speciali
Chiudo questa riflessione con un brano tratto dal libro Quando l’attesa si interrompe:
Trascorrono le settimane, trascorrono i mesi. E il dolore si trasforma. Ogni ora, ogni giorno, senza che ce ne rendiamo conto, il nostro dolore diventa qualcosa di diverso da quello che è stato il giorno precedente. Ma anche noi diventiamo qualcosa di diverso da quello che eravamo. Perché il dolore ci forgia, ci mette alla prova e allo stesso tempo ci fa scoprire e maturare nuove e spesso inattese risorse personali. In una parola, fa di noi delle persone migliori.
Forse è questo il dono che i bambini speciali fanno alle loro mamme.
Forse è per questo che i bambini speciali hanno delle mamme speciali…
di Giorgia Cozza
L’autrice ha scritto due libri su questo delicato argomento che vi segnaliamo qui di seguito.
Goccia di vita. Alex piccola storia di un’attesa spezzata, Editrice AVE, 2010
37 Comments
Non è selezione naturale … a volte è un semplice piccolo e stupido ‘difetto’ talmente stupido che basta poco per risolverlo … ma in ITALIA se non conosci qualcuno che ti aiuti in prima persona le indagini vengono fatte solo al 2° aborto. DUE MALEDETTE VOLTE ho dovuto subire questo dolore prima che qualcuno mi aiutasse a capire ‘perchè’ alla 13 settimana il cuore dei miei bambini si spegneva.
Ora ho un bel bambino, l’amore della mia vita, della mia esistenza … è il mio battito cardiaco stesso … ma anche l’età ormai troppo avanti per averne un altro … anche perchè mi dicevano ‘aspetta è normale … si risolverà da solo’ …
Ringrazio Alessandra unica che ha voluto aiutarmi e che ha reso possibile la nascita di mio figlio … a tutti quelli che mi hanno detto ‘è normale aspetta’ un bel vaffa di cuore …
scusate lo sfogo … UNA MAMMA
Michelle, sono assolutamente d’accordo con te!!! Io ho avuto 2 bimbi, e un mese fa la mia terza gravidanza si è interrotta. “E’ la natura” e in più, nel mio caso tutti aggiungono “Dai, tanto ne hai altri 2!”….
La cosa che non mi fa dormire di notte è non sapere perchè sia successo. Ero convinta che mi avrebbero fatto esami, analizzato il “materiale” come lo chiamano loro, e invece….nulla. C’è modo di capire perchè?
Che aggiungere?
Ah, dimenticavo…: i cuccioli che ho perso erano 2…
“C’è modo di capire perchè?”
… Non lo so se ci sia modo o meno … ma so che cercare può aiutare. Io non sono un medico ma sentivo che, nel mio caso, c’era una spiegazione e la mia fortuna è stata conoscere una ginecologa che non è solo un medico ma anche una persona incredibile e umana. Mi ha aiutato a cercare e ‘ha trovato’.
E penso che ‘in OGNI caso’, incluso il tuo, occorra cercare sempre. Quello che Giorgia ha scritto nell’articolo è vero, soprattutto riguardo all’omertà che c’è per questo dolore. Tutti sdrammatizzano, tutti cercano inutili frasi d’effetto che sono tutto meno che consolatorie … anzi fuori luogo; senza capire che a volte è meglio tacere.
Ogni figlio è figlio. E non importa se ne hai già due o 10 o mille … il tuo dolore non è diverso da quello che ho provato io. Ne sono certa. Un bacione grande …
Grazie, posso sapere di che zona sei, per vedere se la tua ginecologa può diventare anche al mia? In alternativa, non sono pratica di questo sito perchè è la prima volta che ci entro, se ci fosse il modo di comunicare in modo meno…pubblico (per eventuale indirizzo)
scrivimi in privato d_mik@yahoo.it ciao
anch’io ne ho persi due prima di scoprire (per caso!)che ero celiaca; ne ho perso un terzo dopo pochi mesi di dieta, mentre dopo otto mesi sono rimasta incinta per la quarta volta nel giro di poco più di un anno ed è andato tutto strabene! la celiachia non diagnosticata è ora riconosciuta come possibile causa di poliabortività: per cui mi raccomando, indagate, indagate, indagate, non mollate… e il tuo problema qual era, Michelle? [quote name=”Michelle”]Non è selezione naturale … a volte è un semplice piccolo e stupido ‘difetto’ talmente stupido che basta poco per risolverlo … ma in ITALIA se non conosci qualcuno che ti aiuti in prima persona le indagini vengono fatte solo al 2° aborto. DUE MALEDETTE VOLTE ho dovuto subire questo dolore prima che qualcuno mi aiutasse a capire ‘perchè’ alla 13 settimana il cuore dei miei bambini si spegneva.
Ora ho un bel bambino, l’amore della mia vita, della mia esistenza … è il mio battito cardiaco stesso … ma anche l’età ormai troppo avanti per averne un altro … anche perchè mi dicevano ‘aspetta è normale … si risolverà da solo’ …
Ringrazio Alessandra unica che ha voluto aiutarmi e che ha reso possibile la nascita di mio figlio … a tutti quelli che mi hanno detto ‘è normale aspetta’ un bel vaffa di cuore …
scusate lo sfogo … UNA MAMMA[/quote]
Ciao, ho letto il tuo post. Se ti va mi dici da cosa erano causati gli aborti e come lo hai risolto? Anche a me e’ successo due volte e non se se ho voglia di riprovarci
Grazie
Alessandra
com’è vero ……purtroppo!!!! Ed è soprattutto vera la frase che afferma che un bambino xso non è xso x la sua mamma….lei lo custodisce al sicuro nel suo cuore….
Verissimo!!!!!!!!!! Io ho xso il mio 1° bimbo a 13 sett+4 gg ..ormai sono passati quasi 7 anni ma il dolore e il ricordo sono ancora dentro di me…….anche se fortunatamente nel frattempo ho avuto altri 2 splendidi marmocchietti che ADORO!!!!!!!!!!!!!
UN ABBRACCIO A TUTTE QUELLE MAMME CHE………PURTROPPO MI CAPISCONO (x esserci passate)!!!!!!
ciao laura hai espresso delle bellissime parole,ed hai colpito in segno io mi chiamo sabrina ho 33 anni ho scoperto recandomi in ospedale causa un ostinato dolore a basso ventre verso sx e molto vicino al linguine tutto mi sarei immaginata ma non ke il cuore del mio bambino avesse smesso di battere ,xchè non ho avuto nessuna minaccia di aborto quindi puoi benissimo capire come mi sento vuota mi hanno dato 48 ore di tempo compreso oggi ,x vedere se avessi avuto un aborto spontaneo ,dicendomi ke sarebbe stata la cosa migliore essendo naturale,ma purtroppo niente domani in mattinata 9/02/2015 mi recherò a digiuno in ospedale x effettuare un raschiamento sono un pò agitata e perplessa xchè mi hanno detto ke non cè una spiegazione specifica al tutto,e pensa che il 10/02/2015 sarei entrata nella seconda settimana comunque mi ha fatto molto piacere aver potuto leggere la tua storia è sono contenta ke nonostante ovviamente il tuo rammarico DIO ti abbia donato altre 2 belle gioie……niente un grande saluto e spero che almeno faccia solo un day hospithal xchè ti giuro non vedo lora di ripoter tornare al più presto a casa al fianco di mio marito e della mia cagnolina che è stata l ùnica nel suo silenzio a sapermi ascoltare e comunicare attraverso lo sguardo…….
scusa laura ho commesso un errore il10/02/2015 sarei entrata nell ottava settimana
Ciao Sabrina… Io sono nella stessa situazione e ancora non riesco a parlare di questo.. piango sempre. Si è fermato il 24 febraio 2015. Vorrei chiederti se hai saputo il motivo? Perché successo ? Come si può indagare se i medici non faranno niente ? Ti lascio la mia e-mail se riesci a scrivermi ti sarei veramente grata dal cuore. E-mail: natmax2014@libero.it Io sono di Milano. Mi chiamo Natalia.
A me è successo al primo tentativo per aspettare un bimbo…alla veneranda età di 34 anni…e il giorno del raschiamento (o revisione, come dicono loro…come se fossi un’auto) a stento trattenevo le lacrime e il personale ospedaliero minimizzava…tanto era solo la prima volta!!!!! In sala operatoria parlavano bellamente di vacanze, mentre io ero stesa a gambe aperte… non mi sono mai sentita così sola e sommersa dal dolore…insieme al terrore che magari avevo qualcosa che non andava e per saperlo avrei dovuto aspettare che si riverificasse la tragedia… io che non me l’aspettavo proprio, poi (POI) ho scoperto che era successo a tantissime donne vicino a me…nessuna ne aveva mai parlato…perché? Amen, tutto ciò che non mi uccide mi fa più forte, dicono…ora ho due splendidi bambini che alla sera salutano il loro angioletto in cielo!
e’ un dolore unico e inspiegabile! nn si dimentica! “il battito nn c e'” la frase che nn dimentichero’ mai,perso a quasi 5 mesi di gravidanza! un agonia un dolore ommenso! oggi e’ appena passato un anno e nn perdo occasione di parlare,l unico modo per risollevare il cuore e’ parlare! nonostante gli altri nn possano capirti fino in fondo,nonotante ti sentio cm dicevate,come se il votro dolore sia esagerato per gli altri,nn importa…parlate! io nn ho fatto nessun esame post aborto,mi hanno detto ke e’ una cosa che succede!nonostante il “materiale” cosi hanno chiamato mio figlio…era tanto…. una maledetta cosa che succede a molte donne . nn se e qndo avro’ il coraggio di riprovarci e qndo il Signore mi concedera’ un altro dono,ho gia’ un bimbo di quasi 4 anni bellissimo ,e gia’ di qsto ne sn fiera! ma adesso anche dopo un anno il dolore e’ vivo e alla vista di fratellini che si abbracciano io mi sento il cuore spezzare!!! ma bisogna essere realisti fare i conti col proprio dolore e cercare di superarlo! facile a dirsi e difficile a farsi ma ci proviamo! ho passato un anno difficile solo adesso riesco a elaborare tutto cn la lucidita’che ci vuole! quindi care mamme parlate e soprattutto datevi i vostri tempi,nn c e’ fretta , nn bisogna ne scappare dal dolore ne avere la furia di allontanarlo.
oggi ho il mio piccolo angelo che mi guarda da un angolo di cielo un pezzo del mio cuore i e’ fermato li cn lui,ma so ke mi sente e so che sente ogni mi a carezza …
S
Io non ho mai perso un bambino, per fortuna. Ma alla fine del terzo mese ho avuto una bruttissima emorragia e sono stata in ospedale. Una delle prime cose che mi è stata detta è proprio quella bellissima frase… “signora… tante volte è solo selezione naturale….” COSA?!?!?!? Quello è il mio bambino, non è un esperimento genetico riuscito male!!! E’ il mio bambino!!! E lo è da subito, dal primo giorno!!!!!! Io non capisco perchè certe persone facciano certi mestieri. Essere medico non è solo fare diagnosi e visite. E’ ascoltare la donna con EMPATIA. Hai a che fare con persone, non con pezzi di carne!!!
Io non dimenticherò mai il medico che invece si è seduto accanto a me, mentre ero coricata nel letto e mi ha parlato piano, delicatamente, guardandomi negli occhi e facendomi sentire capita. E che mi ha detto, di fronte alla mia disperazione dei giorni successivi, “Elisa, io la capisco”. Il mio scherzo genetico ha compiuto ieri due anni, ma quando penso a quel medico, io ancora oggi piango, perchè mai come in quel momento ho sentito qualcuno vicino a me e alla mia sofferenza. Questo anche è essere dottori.
La mattina del ricovero sono rimasta in camera con mio marito aspettando il mio turno per ….la “revisione” (no comment per il termine!)…Ho chiesto al cielo di darmi un segno, se affrontare l’intervento o tornare a casa e cercare di finire da sola ciò che avevo iniziato… Alle 10.30 iniziano le contrazioni…e dopo un’ora il mio corpo…mi ha dato un segno…: è stato traumatico, ma sono contenta sia andata così. Ho la sensazione che aver attraversato il dolore lucidamente mi abbia aiutata ad elaborare meglio il lutto, come dice Giorgia Cozza “Se si accetta di vivere il proprio dolore, se non si fugge, ma si vivono le emozioni fino in fondo, il processo di elaborazione si compie e si conclude.”
Ciò non toglie che il momento è stato traumatico, veder per terra materializzato ciò che stava succedendo…. Sono esplosa a piangere, mio marito è andato a chiamare aiuto, e io piangevo a dirotto. L’infermiera mi accarezzava la testa mentre mi portava sulla sedia a rotelle a fare l’eco di controllo. La ginecologa mi vede e mi dice “Signora, non faccia quella faccia!!! E’ quello che voleva, no?(riferendosi alla mia speranza di far da sola…)” e poi continua “Dai, dai!! Sembra che abbia appena ricevuto una sentenza di morte!!!!”
Devo commentare?
Mi è venuta in mente una considerazione, pensando anche alla storia di Michelle: quando si ferma una gravidanza dicono “E’ la natura, bisogna che faccia il suo corso!” e poi, si oppongono a te che dici “voglio far da sola, il mio corpo sa cosa fare!”, e vogliono intervenire…chiudendo la stalla quando i buoi sono scappati, come si suol dire.
Quando invece potrebbero essere davvero d’aiuto, cercando di far ricerche sul perchè sia successo, affinchè non succeda più….la natura sa cosa fare….
Mi sembra ci sia qualche incongruenza. No?
ma…la frase emblematica della ginecologa stronza di turno nn la dimentichero’ mai…
“signora se deve scendere scende non c’è nulla da fare io nn posso fare niente….ah e non si tocchi la pancia….”
ed era una donna
Gia’, è vero ricordo bene quando mi accadde, era una gravidanza non cercata arrivata per “errore” per “distrazione” ma a parte il primo momento di smarrimento alla vista del test positivo io e mio marito eravamo felici, felici al punto da gridarlo ai 4 venti , volevamo che tutti partecipassero a questa bellissima novità!!! Poi un giorno le perdite e la visita al P.S., ricordo che nell’attesa di essere chiamata in ambulatorio per la visita passeggiavo nervosamente in corridoio e continuavo a dire a mio marito “e’ stato un errore, il test era guasto non sono incinta queste perdite sono le mestruazioni che stanno arrivando con notevole ritardo” , non riuscivo pensare che quello che c’era potesse non esserci più, preferivo credere che fosse un errore e che non ci fosse mai stato nulla.
Ho pianto tanto, mi sentivo tradita dal mio stesso corpo…..Per mia fortuna nessuno mi ha mai detto frasi infelici, mia madre mi ha abbracciata forte e mi ha detto che mai avrebbe voluto che sua figlia dovesse affrontare una tale perdita, lei che ha perso il suo secondo figlio al 7° mese di gravidanza, mi è stata vicina e di grande aiuto.
Tutto ciò mi è servito a capire quanto in realtà desiderassi un figlio ma per un anno non ho avuto il coraggio di ritentare, poi mi sono decisa, sono rimasta incinta di Camilla, la mia primogenita, e mai nemmeno per un secondo ho avuto paura che qualcosa potesse andare male.
quando ci penso non riesco a non versare una lacrima.
Era una gravidanza arrivata per “sbaglio” per “distrazione” ma a parte il primo momento di smarrimento davanti al test positivo ero davvero felice, eravamo davvero felici, felici al punto di sbandierarlo ai 4 venti, tutti dovevano partecipare alla nostra gioa.
Poi le perdite, ricordo ancora l’attesa nel corridoio del Pronto soccorso, non facevo che ripetere a mio marito “sai forse e’ stato tutto un errore, il test era guasto non sono incinta queste perdite sono le mestruazioni che stanno arrivando con molto ritardo”. Piuttosto che pensare che quello che c’era non ci sarebbe stato più , preferivo credere che non ci fosse mai stato nulla. Ho pianto tanto ma per mia fortuna nessuno mi ha detto frasi infelici, ricordo l’abbraccio di mia madre, mi disse che mai avrebbe voluto che sua figlia dovesse soffrire per una simile perdita, lei che ha perso il suo secondo figlio al 7° mese di gravidanza e’ stata capace di starmi vicino ed aiutarmi.
Tutto ciò però è servito per farmi capire quanto desiderassi un figlio, anche se per un anno ho avuto paura di riprovarci. poi finalmente una nuova gravidanza e la cosa bella e’ stata che mai nemmeno per un attimo ho avuto paura che qualcosa potesse andare storto e avevo ragione , ora è una bella bambina di quasi 4 anni con uno splendido fratellino di 17 mesi.
il mio pc si e’ spento mentre inviavo il primo post
credevo di non averlo inviato e ne ho scritto un’altro !
Io ho avuto due aborti spontanei molto precoci, di pochissime settimane, ho cercato di consolarmi così, di pensare a quel sangue come ad una massa ancora informe di cellule che si sfaldava, e non come ad un bambino, nemmeno feto. Magra consolazione, considerato poi che della mia prima figlia ho visto il piccolo cuore pulsante e sentito il battito alle stesse settimane a cui avevo perso i primi due. Ma al di là di questo, io penso che non si perda “solo” un feto, o delle cellule, si perde anche un’idea, un pensiero, un pensiero estremamente carico dal punto di vista emotivo, e soprattutto si perde un’energia enorme… Che cos’è una vita che si forma? E’ energia allo stato puro. Ricordo che per giorni e giorni dopo gli aborti ho avuto un freddo terribile, e non c’era maglione o coperta che mi potesse scaldare. Ero svuotata, ma non solo di quei due piccoli e futuri bambini, di tanto altro…..
Il freddo….Sì, un terribile freddo: faccia, corpo, gambe…dappertutto. Sì Anch’io ho avuto un gran freddo fino a un paio di giorni fa; da qualche giorno va e viene… E’ un mese oggi che ho perso i miei bimbi, e finalmente mi sono decisa a disfare il trolley del’ospedale…era rimasto fatto…così com’era in corridoio…non l’ho tolto, e nessun’altro l’ha fatto, così come i sacchettini con la roba premaman dala poltroncina della mia camera. oggi, piangendo, col freddo nel cuore ho messo via tutto… Ho fatto un po’ di mestieri…Pulire mi è sembrato di…cancellare ciò che è stato Ho pianto: non è rimasto nulla, come se non fosse successo nulla. Anche le persone stanno smettendo di chiedere: ormai, dopo un mese è passato!
Sì, è vero: dopo un mese sto ricominciando a sorridere, merito di mio marito e dei miei 2 bimbi, ma mi è bastato mettere in alto un trolley per scoppiare a piangere e per sentire vuoto dentro e intorno a me, come se quei piccoli mancassero dalla mia casa, che invece loro non hanno mai visto…
Ciao Giorgia,ci sono passata anche io ed ora che aspetto nuovamente,i ricordi delle due brutte esperienze passate spesso mi ritorna e vivo questa gravidanza con un po’ di ansia ma cercando di essere sempre positiva!le tue spiegazioni hanno colto in pieno ogni sfaccettatura di cio’che si passa e si prova!Grazie x averlo pubblicato!le tue parole sono bellissime!e i nostri angeli sono sempre nel nostro cuore e secondo me anche al nostro fianco e ci sostengono e ci aiutano nella nostra vita terrena,ma sono certa che prima o poi li rincontreremo e sara’meraviglioso.um abbraccio a tutte le mamme e ai loro cuccioli-angeli.
Ciao ragazze..anche io appena due mesi fa ho perso il mio bambino alla fine del secondo mese e pensare ke io nn mi ero accorta nemmeno di essere incinta, perkè da poche settimane avevo avuto un brutto ltigio con il mio fidanzato e talmente dal dispiacere nn avevo neppure fatto caso al ritardo..per me è stato bruttissimo mi sn ritrovata in unmare di sangue in una sala operatoria dv il medico mi diceva ke il battito non c era piu..il mio bambino era morto da tre giorni..ed io ero li paralizzata , era il 21 agosto ma avevo un freddo assurdo ,piangevo mi disperavo perkè nn volevo ke mi togliessero il mio bambino…e in più ero sola , il suo papà non c’era , la cosa ke piu mi fa soffrire è ke c ‘ho messo due mesi x informarlo dell’accaduto , lui non ha volut affrontare la situazione , non vuole nemmeno sentirne parlare perkè è un debole , non vuole soffrire e ha ben pensato di intraprendere una storiella con un’altra …ma ieri x caso l’ho visto e qnd mi guarda dritto negli occhi ha sempre due lacrime che gi scendono ke trattiene a fatica…ed io intanto piango ogni notte perkè ho fissa nella testa quella maledetta sala operatoria …alla fine ho solo 21 anni e da sola veramente nn riesco piu ad affrontare qst brutta situazione…
ciao Fede, quello che mi sento di dirti è che forse parlare con qualcuno che ha vissuto un’esperienza simile alla tua potrebbe forse aiutarti… se vuoi scrivici in privato a info@mammeacrobate.com così potremo darti qualche indicazione…
ti abbraccio forte
Manu
ciao fede, devi parlare, parlare cn qlcuno solo parlando il tuo dolore e i tuoi pensieri diventano piu’ lievi!!!!! io a distanza di anni ne parlo ancora e ancora…..
devi parlarne! fallo. Tira fuori il tuo dolore che è del tutto legittimo. Se te la senti affronta la cosa anche con il “padre” secondo me ti farebbe bene.
Un abbraccio
era l’11 dicembre del 2008, in una sala operatoria freddissima, battevo i denti e piangevo. erano passate solo 2 settimane da quando il test positivo ci aveva riempiti di gioia, poi quelle perdite, la visita in ospedale: signora il sacco embrionale è vuoto non è incinta. facciamo gli esami del sangue, l’ormone hcg è presente, allora sono incinta?? facciamo gli esami un giorno si e uno no e vediamo se l’hcg aumenta, e aumentava! allora sono incinta?? e così riprendiamo a fantasticare sui nomi, e mio marito mi dice: va bene, se va tutto liscio la chiamiamo Vittoria come vuoi tu, perchè sarà una vittoria dopo questi giorni brutti. poi quella sera un dolore atroce, andiamo di corsa in ospedale e mi ricoverano (prassi dopo il 2 accesso), la mattina dopo la sentenza: gravidanza extrauterina. “Signora dobbiamo operarla, toglieremo la tuba perchè è danneggiata”. ecco cos’era quel dolore, il mio bambino che cresceva ma nel posto sbagliato… e in quella sala operatoria freddissima mi sono addormentata e mi hanno tolto quella vita che stava crescendo. ho pianto tantissimo ma ho cercato di riprendere la vita “normale” da subito anche se è stato difficile, io non volevo rattristare nessuno, la gioia degli altri era la mia tristezza, le mie colleghe non parlavano di ciò che mi era successo ma raccontavano cosa avevano fatto di buffo i loro figli la sera prima, mi sono sentita tanto cattiva in tanti momenti….. avevo paura di riprovarci, di tuba ne ho solo una e se succede di nuovo poi come faccio? poi quando ci siamo decisi a riprovarci il tempo passava e io non rimanevo incinta, allora è subentrata la frustrazione, l’invidia e la gelosia verso gli altri, ero sempre triste sempre imbronciata, non ero più la stessa…. poi nel momento di sconforto più grande si accende una luce, test positivo! e subito la paura, la visita urgente dalla ginecologa e le parole “bene, questa volta è tutto a posto, l’embrione è nell’utero e il cuore batte, vede? è tutto a posto stia tranquilla.” le prime lacrime di gioia dopo tanto tempo. oggi corre per casa Leonardo (quasi 2 anni) che bacia tutti i momenti sua sorella Vittoria (quasi 6 mesi), sono veramente felice e li amo sopra ogni cosa. ogni tanto però penso che se fosse andato tutto bene ci sarebbe un fratello o una sorella maggiore li con loro. mio marito qualche volta con le lacrime trattenute mi diceva “sai ho visto un bimbo e mi è venuto in mente che anche il nostro avrebbe avuto quell’età se fosse andato tutto bene”. questo mi faceva capire che anche lui soffriva come me. noi donne siamo forti sappiamo superare le cose più brutte e trarne insegnamenti preziosi. sappiamo amare come nessuno, diamo la vita ai nostri figli, e quando “si interrompe” siamo capaci di amare il ricordo per sempre. un abbraccio a tutte le mamme.
5 mesi fa ho perso mio figlio. Ero all’ottavo mese di gravidanza. Ero alla quarta gravidanza. Le altre tre erano state da manuale. Al settimo mese, invece, Giacomo ha cominciato a gonfiarsi, a trattenere liquidi. Il giorno in cui l’ho perso avevo appuntamento in ospedale per fissare il cesareo e farlo nascere prima ma lui ha deciso altrimenti. Ora galleggio tenacemente aggrappata al brandello di equilibrio che in questi giorni sono riuscita a trovare per il mio nuovo cuore zoppo. Non è facile. Nessuno può capire il mio dolore, neanche chi ha già vissuto quello che sto vivendo io in questo momento. Come io non posso capire il dolore altrui.
Lo osservo, questo dolore. E’ fatto di un corsa in ospedale verso la vita che si schianta contro la morte, di un’ecografia immobile, di un abbraccio di felicità che si trasforma in abbraccio di disperazione, di Malox sostituiti da Klacid, di cassetti appena riempiti da svuotare nuovamente, di occhi gonfi che bruciano e respiri che non riescono ad arrivare fino in fondo.
Il mio nuovo equilibrio ha questo come peso da controbilanciare. E so già che il mio cuore rimarrà inevitabilmente zoppo.
Sono stata il suo autobus per questi 8 mesi di passaggio in questo mondo, mio piccolo viaggiatore del tempo. Abbiamo condiviso lo spazio angusto della mia pancia, il cibo, il sangue, le emozioni di questo viaggio durato 8 mesi.
Lo vedo e lo sento questo nuovo equilibrio che piano piano sto trovando. Che mi permette di stare in mezzo alla gente ma che mi lascia i miei angoli oscuri di dolore.
Zoppico ma vado avanti.
tanto x nn bastare sono 2 3 giorni ke nn riesco piu ad urinare , sn corsa
subito dal ginecologo il quale mi ha detto ke ho ancora una parte del materiale
ke si è coagulato , è diventato talmente duro ke si è fatto una specie di tappo
e quindi nn riesco piu ad urinare , quindi dv subire un secondo raschiamento per
ripulire…ora mi sento malissimo, mi sento di esplodere ho lo stimolo di andar
e inbagno ma nn ci riesco , infatti oggi mi mettono il catetere almeno x svutare
la vescica in attesa del raschiamento ..in tutto qst il padre continua a maltra
ttarmi…cm dv fare sn disperata , penso di nn riuscire mai a superare una cs co
si brutta , mi sento sola ed abbandonata…
Sono entrata in questo sito per cercare di sentirmi meno sola in questo dolore…perche’ oltre a mio marito nessuno che mi conosce capisce o cerca di capire cosa si prova.E ti ritrovi solo circondata da frasi di circostanza che sarebbe meglio tenerle perse,perche’ quando le senti ti verrebbe voglia di sfogare tutto il tuo dolore prendendoli a pugni.Nel 2009 ho avuto un aborto interno e sono riuscita a superare solo con la forza di volonta’ e la nuova gravidanza avuta 6 mesi dopo e conclusa con la nascita della mia bellissim Claudia di 28 mesi.Ma sfortunatamente quasi 10 mesi fa’ho partorito all’8 mese di gravidanza il mio piccolo Davide.Ho il cuore in frantumi,la notte fatico ad addormentarmi…vado avanti grazie e x la mia bimba.Mi hanno detto tante cose che mi hanno fatto diventare sempre piu cattiva dentro.C’e’ anche chi mi ha detto che sono forte che lei non sa cosa avrebbe fatto…bhe non sa che macigno ho sul cuore,e cosaavrei fatto io se non avessi avuto la mia piccola da crescere.Sto cercando di imparare a vivere con il dolore,e con i se….ma sono stanca e vorrei solo rivedere il mio bambino,sentire il suo profumo,guardare i suoi occhietti che mi osservano,ascoltare la sua vocina e sentire il cuoricino che batte contro il mio petto.
Ciao Giusy, per ora ti mando un abbraccio, se hai voglia puoi anche scriverci in privato info@mammeacrobate.com
Il tuo dolore lo sento vivo attraverso le parole che hai scritto… Nessuno può metterlo in dubbio o far finta che non esista!
Un abbraccio
M
Dopo 3 mesi che mi operai x un fibroma nell’ovaio sinistro di ben 7 cm x 2 (trovato qualche mese prima) mi sono ritrovata con 2 test e la beta positivo tra le mani…ero di 6 settimane… che dirvi ero la persona più felice del mondo… si qualche nausea c’era i crampi c’erano ma il mio ciclo nn è mai stato regolare ne tanto meno dopo l’operazione… il mio corpo xo nn era ancora pronto e a alla 7 settimana ho perso i miei due angioletti… il mio sogno di avere dei gemelli si è frantumato in mille pezzi…. tre giorni di perdite, 3gg che entravo e uscivo dal Ps, 3gg che continuavano a dirmi “la beta cresce tranquilla”… ma nn so perché io me lo sentivo che il mio corpo nn avrebbe retto questo dono….dopo essere stata sdraiata x quasi tutti la mattinata dopo mangiato vado in bagno e da li vorrei nn ricordare… xke tutte le volte che ho il ciclo nn riesco a vedere l’assorbente senza avere quell’immagine negli occhi…la corsa in ospedale.. quelle parole che mi rimbombano nella testa “purtroppo si ha avuto un aborto spontaneo x fortuna nn ha bisogno di raschiamento ha fatto tutto da sola” …le urla che avrei voluto fare nel vedere ragazzine e donne che erano in attesa di abortire…e mi ritrovo dopo 9 mesi a piangere ancora nel buio della mia stanza xke x il mondo io devo essere forte xke “erano solo dei puntini e poi che vuoi che sia sei giovane hai tutta la vita avanti”….vorrei essere tranquilla ma il senso di colpa nn mi lascia stare….mi sento inutile uno schifo anche se il mio fidanzato non mi fa mancare niente….
vorrei tornare indietro e x una volta vorrei essere io a vincere e non il destino….
♡♥♡♥
[quote name=”adliser”]Dopo 3 mesi che mi operai x un fibroma nell’ovaio sinistro di ben 7 cm x 2 (trovato qualche mese prima) mi sono ritrovata con 2 test e la beta positivo tra le mani…ero di 6 settimane… che dirvi ero la persona più felice del mondo… si qualche nausea c’era i crampi c’erano ma il mio ciclo nn è mai stato regolare ne tanto meno dopo l’operazione… il mio corpo xo nn era ancora pronto e a alla 7 settimana ho perso i miei due angioletti… il mio sogno di avere dei gemelli si è frantumato in mille pezzi…. tre giorni di perdite, 3gg che entravo e uscivo dal Ps, 3gg che continuavano a dirmi “la beta cresce tranquilla”… ma nn so perché io me lo sentivo che il mio corpo nn avrebbe retto questo dono….dopo essere stata sdraiata x quasi tutti la mattinata dopo mangiato vado in bagno e da li vorrei nn ricordare… xke tutte le volte che ho il ciclo nn riesco a vedere l’assorbente senza avere quell’immagine negli occhi…la corsa in ospedale.. quelle parole che mi rimbombano nella testa “purtroppo si ha avuto un aborto spontaneo x fortuna nn ha bisogno di raschiamento ha fatto tutto da sola” …le urla che avrei voluto fare nel vedere ragazzine e donne che erano in attesa di abortire…e mi ritrovo dopo 9 mesi a piangere ancora nel buio della mia stanza xke x il mondo io devo essere forte xke “erano solo dei puntini e poi che vuoi che sia sei giovane hai tutta la vita avanti”….vorrei essere tranquilla ma il senso di colpa nn mi lascia stare….mi sento inutile uno schifo anche se il mio fidanzato non mi fa mancare niente….
vorrei tornare indietro e x una volta vorrei essere io a vincere e non il destino….
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Ti auguro con tutto il cuore di riuscire a ritrovare la tua serenità… Avere accanto un compagno sensibile è davvero importante, ma se ti senti di non farcela da sola puoi anche provare a chiedere aiuto a qualche specialista… magari anche solo per tirar fuori tutto il dolore che tieni dentro.
In ogni caso, ti mando tanti pensieri belli e spero tornerai a scriverci presto con bellissime notizie 🙂
Manuela
come ti capisco…..io ho subito un raschiamento venerdi dopo che mercoledi il mio ginecologo mi ha detto che non c’era piu battito! ero alla decima settimana e dopo due lunghi anni che speravo di vedere quel test positivo finalmente c’ero riuscita! per me questa settimana e stata un incubo…..non ci sono parole per descrivere come mi sento e di sicuro non mi aiuta sentirmi dire che ne posso avere altri…. io volevo lui! vorrei svegliarmi e scoprire che è stato solo un incubo ma so che non succederà quindi aspetto che il dolore passi e spero di ritrovare la forza di riprovarci!
Ciao a tutte… ieri sono stata in ospedale. Aborto interno. Mi hanno dato un farmaco per “svuotare” l’utero. Un dolore che non si può spiegare… ti dicono che somiglia a un normale ciclo. Non è così o almeno non lo è stato nel mio caso… gli stessi dolori di un travaglio. Niente antidolorifico perchè dovevo “sentire” in modo da far capire a loro che andava tutto per il verso giusto… è stato terribile… emotivamente e fisicamente… chi mi ha fatto l’eco subito dopo… be’ dire che era una bestia è dire poco… mi sembrava di morire dal dolore… “eh ma non si vede niente” era il commento… non so che dire. So solo che non vorrei mai più avere a che fare con un medico in tutta la vita. Anche a me hanno detto che è solo selezione naturale… che se voglio ne arriveranno altri… ma questa esperienza mi ha segnata così tanto che non so se avrò il coraggio di riprovare… troppo dolore, troppa insensibilità nelle persone che dovrebbero aiutarti… grazie al cielo c’erano le infermiere. Almeno loro un po’ di cuore sembravano averlo.
ho avuto una mef a 22 sett +1 e un aborto interno ritenuto 6 mesi dopo a 8 settimane, entrambe nel 2007…ci dovrebbe essere personale qualificato in tutti gli ospedali per sostenere e aiutare a far elaborare il lutto. Quando l’attesa si interrompe è meraviglioso. e se mi posso permettere consultate il sito di CiaolapoOnlus. E’ una associazione importantissima! un abbraccio a tutte