Le scuole hanno riaperto da poco e già sono stati affissi nell’atrio i primi cartelli temutissimi: attenzione ai pidocchi!

Le raccomandazioni sono sempre le stesse: controllare ogni giorno i capelli dei bambini. Ma per chi non ha mai visto un pidocchio (fortunato lui), non è facile la prima volta riconoscerli, né riconoscere le lendini, cioè le uova. Però c’è un segnale abbastanza chiaro: i bambini si grattano, e si grattano in un modo diverso dal solito, da quello causato da un prurito qualsiasi; si grattano più spesso, molto più spesso della norma. A quel punto è ragionevole sospettare che i pidocchi ci siano.

Come prima cosa si possono cercare, armati di santa pazienza e di buona vista, nella zona dietro le orecchie e verso la nuca. I pidocchi hanno la tendenza a sfuggire alla luce, per cui se da un lato una buona illuminazione aiuta, dall’altro potrebbe far scappare l’animaletto dalla ciocca che stiamo guardando.

Sugli spostamenti dei pidocchi, un tempo si diceva che saltassero da una testa all’altra; in realtà i pidocchi non saltano, ma passano da una testa all’altra quando queste stanno a contatto, situazione che soprattutto al nido e alla materna si verifica spesso (nanna, divanetti, coccole…). L’idea di tenere i capelli corti o legati in trecce nelle bambine è quindi una prima forma di prevenzione, ma non è certo sufficiente.

Ma torniamo a come riconoscerli: sono di colore marrone-nero e sono piccoli, molto piccoli (2-4 mm da adulti); ad occhio nudo, hanno l’aspetto di piccolissimi insetti (con lente di ingrandimento non sono per niente carini, e rimando a google immagini gli stomaci forti che volessero farsi una cultura in merito). Quando sono ben visibili è perché sono lì già da un po’…Lo stesso si può dire per le lendini: quando si trovano significa che qualche femmina ha già avuto il tempo di deporre le uova (vengono deposte vicino all’attaccatura del capello, per cui più vicine si trovano al cuoio capelluto, più recenti sono). Le lendini sono bianche quando contengono il futuro pidocchio e diventano traslucide e più piatte quando il pidocchio è uscito o quando la lendine non schiude per qualche ragione. Le lendini “morte” sono quindi più difficili da vedere, ma una volta che ci si è fatti l’occhio si individuano abbastanza facilmente. Va tenuto conto che, prima di averle individuate la prima volta, possono essere confuse con forfora, ma a differenza della forfora non si staccano dal capello.

Pare che il miglior metodo, quello più sicuro, per eliminare le lendini sia ancora quello meccanico, cioè il cosiddetto pettinino: un pettine fitto fitto, di solito in metallo, che passato ciocca per ciocca permette di individuare ed estirpare lendini e pidocchi (sempre ricordando che i pidocchi scappano quando li cerchiamo).

Un modo per eliminare più facilmente i pidocchi è quello di usare l’olio di cocco, che è piuttosto corposo, e soffoca gli animaletti, che quindi si staccano dal cuoio capelluto (anche altri oli in generale possono funzionare in modo simile, ma quello di cocco è il più efficace); per aumentare ancora di più l’efficacia dell’olio di cocco, si può aggiungere a questo l’olio di neem (1 ml su 100 ml di olio di cocco, scuotere la miscela ogni volta prima dell’uso, fare un impacco e poi procedere con lo shampoo). Ma per le lendini, come detto, il pettinino va sempre passato, indipendentemente dal prodotto che si usa.

In farmacia esistono degli appositi trattamenti per uccidere pidocchi e lendini, di cui va però considerato che se sono aggressivi verso i pidocchi, lo saranno inevitabilmente anche verso il capello e la cute e che potrebbero dare irritazioni o allergie in caso di soggetti sensibili o predisposti. In erboristeria si possono trovare prodotti più delicati, che come qualsiasi prodotto andrebbero prima provati su una piccola zona per verificare che non ci siano reazioni allergiche o arrossamenti, irritazioni. In entrambi i casi l’efficacia, seppur molto elevata, non garantisce sempre l’uccisione di tutte le larve all’interno delle lendini.

La fitoterapia ci viene incontro nella prevenzione con vari preparati a base di erbe e/o di tea tree oil o di lavanda. E’ possibile utilizzare anche l’olio essenziale puro (tea tree o lavanda), ma si disperde velocemente e ne va usato molto per coprire bene tutta l’area; se si ha già in casa l’olio essenziale è allora preferibile metterne 3-5 gocce in una noce di shampoo, lasciare agire per qualche minuto e procedere al risciacquo facendo attenzione agli occhi.

Infine, è sempre raccomandabile lavare con cura lenzuola, abiti e biancheria usata nei giorni in cui si scopre che qualcuno della famiglia ha i pidocchi ed è opportuno informare le maestre così che possano allertare gli altri genitori e far controllare tutti i bambini, senza timore di essere per questo giudicati.

 

photo credit: san_drino via photopin cc

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