La Mindfulness come soluzione agli effetti collaterali del multitasking? Perché no!

Viviamo in un’epoca in cui non esistono più i tempi morti, in cui viviamo con un cellulare sempre in mano, anche se mangiamo, giochiamo con i nostri figli, guardiamo la TV o siamo a letto. Riusciamo a lavorare, giocare e cucinare nello stesso momento… non riusciamo più a fare una cosa alla volta!

Per noi mamme acrobate, può essere anche un vantaggio ma così, viviamo davvero? Quanti “qui ed ora’” riusciamo a goderci davvero?

Come formatrice, mi sono appassionata alla Mindfulness e ve ne parlo, perché la considero ricca di spunti di riflessione utilissimi nella vita di tutti i giorni per noi e anche per i nostri bambini.

Cosa significa Mindfulness?

Potremmo tradurlo con “piena consapevolezza”, significa riuscire ad essere davvero presenti in ciò che si fa.

Come è nata e dove si è diffusa?

Ha origini americane e unisce teorie zen, buddismo e meditazione a teorie freudiane e di psicoterapia, ma non è yoga, né meditazione, né una religione, né una terapia. Molte scuole – soprattutto negli Stati Uniti e in Inghilterra – hanno inserito la Mindfulness nei programmi e ora se ne inizia a parlare anche in Italia.

In cosa consiste?

Nella pratica della Mindfulness, l’attenzione è consapevolmente diretta verso qualcosa di specifico, che può essere qualcosa di interno (pensieri, emozioni, reazioni e sensazioni corporee) o esterno (percepito attraverso i sensi). Grazie ad alcune tecniche, si impara a non lasciarsi travolgere dal flusso dei pensieri, né a reagire impulsivamente, restando agganciati al presente e godendosi con pienezza le esperienze, cogliendone le sfumature.

La Mindfulness può essere applicata ai bambini?

Ricerche e studi evidenziano che anche i bambini possono beneficiare di queste tecniche – tra l’altro, prive di effetti collaterali – giacché, proprio come noi, trascorrono gran parte del tempo in modalità “pilota automatico”, senza piena consapevolezza di azioni e sentimenti.

Quali sono i benefici della Mindfulness per i bambini?

Da un punto di vista psichico, la Mindfulness aiuta a:

  • riconoscere le emozioni e  localizzarle nel corpo;
  • raggiungere un maggiore equilibrio emozionale;
  • ridurre le emozioni negative e sviluppare quelle positive;
  • aumentare la capacità di mantenere il focus sul presente;
  • gestire stati psicopatologici (disturbi alimentari, disturbi d’ansia, attacchi di panico, ricadute depressive ecc.);

Da un punto di vista comportamentale e relazionale, la Mindfulness aiuta a:

  • aprirsi a tutte le situazioni (piacevoli e spiacevoli);
  • comunicare e ascoltare in modo più attivo ed empatico;
  • entrare in contatto con se stessi e accedere alle proprie risorse interiori.

Grazie alla Mindfulness, si possono raggiungere miglioramenti:

  • nel comportamento, nella memoria, nell’attenzione, nella concentrazione e, perciò, nelle performance scolastiche;
  • miglioramenti del pensiero creativo e delle funzioni esecutive;
  • nel controllare comportamenti impulsivi e iperattività;
  • nella gestione della timidezza (grazie anche ad aumento dell’autostima, senso di calma, rilassamento e auto-accettazione);
  • nella qualità del sonno;
  • nel trattamento della sintomatologia ADHD e nell´intervento psicoterapeutico con persone con autismo HF e sindrome di Asperger e nella riduzione dello stress in genitori di bambini e ragazzi autistici (sono in corso studi);
  • nella resistenza alle malattie grazie al potenziamento del sistema immunitario.

In quali situazioni può tornare utile conoscere le tecniche di Mindfulness?

Soprattutto in occasione di stress, prove scolastiche o sportive, attacchi di panico, disturbi dell’attenzione, difficoltà di relazione o malesseri di origine psicosomatica.

Qualche esercizio e attività di Mindfulness…

In un corso di Mindfulness, si alternano momenti di meditazione e consapevolezza a momenti di condivisione e aspetti psicoeducazionali. Sono proposte attività che sviluppano la consapevolezza della respirazione, dei sensi, dei pensieri e delle emozioni; che promuovono la gentilezza verso se stessi e verso gli altri e anche giochi che permettono di entrare in relazione con i pensieri, le emozioni e il punto di vista dell’altro.

I bambini non vanno forzati a praticare gli esercizi, che vanno sottoposti in forma di gioco, riducendo i momenti in cui bisogna restare fermi e in silenzio. Se si vuole proporre a casa la Mindfulness ai bambini, mi raccomando di scegliere un posto tranquillo e di spegnere TV, PC  e cellulari. Già il solo “esserci” davvero e non pensare ad altro è un regalo che si fa a se stessi e ai propri figli.

Per aiutare il bambino a scoprire il suo respiro, lo si può invitare a mettersi le mani (o anche un pupazzetto) sulla pancia, facendogli notare come le mani o il pupazzetto salgono e scendono.

Si può fare riferimento a video o libri per trarre spunti, ma, al di là dei consigli, basta tenere presente che ciò che si vuole raggiungere è la consapevolezza di ciò che si fa, perciò si può anche mangiare un cibo in modo consapevole, assaporandolo davvero, e prima ancora osservandolo, toccandolo e annusandolo, per esempio. E anche una camminata può diventare un meraviglioso gioco di consapevolezza, se si presta attenzione al panorama circostante, ai rumori e agli odori.

Mindfulness per genitori e figli

Anche in Italia sono partiti corsi di Mindfulness per genitori e figli, che permettono una relazione più serena, grazie a giochi e attività, ma anche “compiti a casa” da svolgere insieme. Per i genitori, i corsi di Mindfulness sono utili – soprattutto durante il periodo pre e post partum – perché insegnano metodi efficaci nella gestione dello stress, aumentando la consapevolezza e la soddisfazione nella relazione con i figli e la serenità dei genitori riduce anche problemi comportamentali ed emotivi dei bambini, spesso legati a circoli viziosi innescati in famiglia).

Letture consigliate:
Shapiro Shauna L., White Chris, Regole con dolcezza. Crescere bambini forti e sereni con la mindfulness, Red Edizioni, 2014
Snel Eline, Sitting Still Like a Frog, Shambhala Publications, 2013

photo credit: Yoga via photopin (license)

Author

Laureata in Economia per inerzia e poi in Scienze della Formazione per passione, ora sono felicemente educatrice e mediatrice familiare (e ancora manager, ma solo per se stessa!). Adoro giocare con mia figlia, ma non mi sentirei completa senza il mio lavoro così, da brava – per modo di dire! - MammAcrobata, provo a conciliare tutto, a costo di star sveglia fino a tarda notte. Da anni, collaboro con diverse Associazioni che difendono i diritti dei minori e sostengono famiglie che vivono situazioni di disagio o sofferenza. Sono socia di un'Associazione, in cui mi occupo di formazione ed essendo appassionata di comunicazione e scrittura, sono anche scrittrice, blogger e web writer.

1 Comment

  1. Sabrina B.

    Io lo dico sempre che 24 ore non bastano a noi mamme e che ne servirebbero il doppio per poter fare una cosa per volta ma non essendo possibile, questa alternativa che aiuterebbe a vivere in maniera più rilassata la nostra quotidianità, mi ispira veramente tanto