Oggi, dopo un po’ di tempo, torniamo con una di quelle storie che ci piacciono tanto, quella di due donne, due mamme che hanno deciso di trasformare la loro passione in un lavoro, mettendo insieme idee e risorse dando vita a un progetto innovativo. Diamo il benvenuto a Francesca ed Elisa, le creatrici di Giokit.
Ciao Francesca , ciao Elisa, vi va di raccontarci un po’ della vostra vita e spiegarci come nasce l’idea e il progetto di Giokit?
Ciao! Siamo due creative freelance, Elisa fa le designer tessile per una ditta di Londra e io, Francesca, sono una stilista. Ma siamo anche e soprattutto due mamme e l’idea di unire le forze in un progetto comune che avrebbe fatto la felicità anche dei nostri bambini, è emersa fra una chiacchierata e l’altra nell’ufficio che condividevamo per ritagliarci uno spazio di lavoro lontano da pappe, pannolini e piccoli che reclamano attenzioni!
Una sera gironzolando su internet ho visto una carta da parati per bambini che si può colorare e ho pensato…”perché non portare lo stesso concetto sul tessuto per fare dei vestiti con cui giocare?”.
La mattina dopo ne ho parlato a Elisa, che ha capito al volo e si è subito messa a progettare le stampe per il nostro primo campionario. Con queste abbiamo realizzato abitini, camicie e t-shirt studiati in modo che il bambino possa interagire con i disegni colorandoli con i pennarelli lavabili…e così è nato Giokit, un nuovo modo di concepire l’abbigliamento per bambini, affinché ogni singolo capo diventi un’opportunità creativa.
La cosa più nuova e divertente è che il gioco non finisce mai: infatti, tutti i capi possono essere personalizzati con i pennarelli lavabili inclusi nella confezione, indossati per il tempo che si vuole e poi, quando il bambino ha voglia di “cambiare look”, basta un passaggio in lavatrice e può ricominciare da capo…
Quali sono stati gli step più difficili nella realizzazione del progetto?
La cosa più difficile è stata partire con un budget ridottissimo e scontrarsi con costi burocratici faticosi da sostenere per chi è solamente agli inizi di un’attività e vorrebbe utilizzare le poche risorse a disposizione per produrre e veder crescere il proprio progetto. Ma con l’entusiasmo e la testardaggine e grazie a qualcuno che ha creduto in noi siamo andate avanti. Giokit: i giocavestiti. Io la trovo un’idea geniale, divertente.
Come quest’idea può essere utile alle mamme?
Le mamme quando regalano Giokit spesso si trovano davanti facce felici e stupefatte…vestiti da colorare?! Infatti, li abbiamo chiamati “i vestiti disubbidienti“ perché per una volta i bambini possono farci quello che di solito gli si dice di non fare!
E per tornare all’utilità ci sono diversi modelli che possono essere il pretesto per raccontare una storia, altri che uniscono utile e dilettevole come la t-shirt ABC con tutte le lettere dell’alfabeto da colorare, o ancora la t-shirt SMS dove poter scrivere ogni giorno un nuovo messaggio…
E infine la mamma può sempre spacciarsi per una maga quando tira fuori i vestiti dalla lavatrice e i colori sono spariti!
Perché consigliereste di acquistare Giokit?
L’idea è che il bambino abbia la possibilità di creare un suo stile personale ogni giorno diverso e speciale per rendere l’atto del vestirsi un gesto divertente, creativo e soddisfacente. Esprimere la creatività è importante e con Giokit anche possibile.
Avete consigli per le mamme che decideranno di acquistare e far usare Giokit ai loro bambini?
L’unico consiglio è di lasciarli liberi di sperimentare con i colori…non importa che stiano dentro gli spazi, abbiamo visto che spesso i bambini continuano il disegno e i risultati sono sempre molto belli! E se per caso alla fine non sono soddisfatti, basta un lavaggio e possono ricominciare…
Se poi volete condividere l’opera del vostro bambino, potete inviarci una foto a info@giokit.com e la pubblicheremo nella sezione Art gallery del nostro sito www.giokit.com con il nome del piccolo artista!
Un’ultima cosa, un consiglio alle mamme che intendono fare della propria passione una professione: coraggio, determinazione e stop ai sensi di colpa per il tempo
che non basta mai…se i bambini vedono le loro mamme realizzate, soddisfatte e “acrobate” ne saranno felici!
E noi, acrobate per vocazione, noi non possiamo che condividere questo consiglio di Elisa e Francesca e ringraziarle per il bel racconto!
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