I bambini crescono con una velocità tale che i vestiti che compriamo per loro, in pochissimo tempo, già non gli vanno più. Così, mano a mano che loro diventano grandi, le nostre case si riempiono di t-shirt, pantaloni, maglioni e capi vari ancora nuovi, che è davvero un peccato non utilizzare più.

Ma, oltre a prestarli ad amiche o parenti con bimbi più piccoli dei nostri, regalarli a chi ne ha bisogno, avete mai pensato di venderli e, oltre a regalare agli abiti una seconda vita, ricavare un po’ di soldi da usare per i nuovi acquisti?

Oggi vi raccontiamo la storia di due mamme, Amata e Claudia che, dopo la nascita dei loro figli, hanno trasformato questa idea in un vero e proprio progetto imprenditoriale tutto al femminile che ha portato alla nascita di HipMums, uno shop online dedicato proprio alla compravendita di vestiti e accessori per bambini e premaman usati.

Un bel modo per far rivivere quello di cui non abbiamo più bisogno che punta al riciclo, che abbiamo voluto scoprire più da vicino insieme alle fondatrici di HipMums…

“L’eleganza non consiste in un vestito nuovo“. Questa frase racchiude tutto il senso del vostro shop. Ci spiegate meglio la sua filosofia?

Siamo due donne cresciute senza la necessità di indossare un abito firmato per sentirci belle. Ci si sente perfette quando si è a proprio agio; e per essere davvero eleganti non serve ostentazione, ma solo buongusto. Un bel golf di papà sopra un paio di jeans. Una camicia bianca e dei pantaloni classici. La semplicità è il nostro motto. Come per una donna un tubino nero non dovrebbe mai mancare nell’armadio, per i nostri bambini ci dovrebbero essere salopette comode, maglioni morbidi e caldi, polo, cappottini. I nostri figli hanno ricevuto tanto da cuginetti, amici, fratelli. Crediamo infatti che quando un capo è senza tempo non ha stagione ed è sempre attuale ed elegante. Basta saper abbinare al meglio ciò che si ha nell’armadio.

Amata, Claudia, chi sono le HipMums?

Siamo prima di tutto due mamme, che vengono da diversi mondi lavorativi; due amiche che hanno deciso di intraprendere una strada comune a seguito della maternità. Quando le priorità sono apparse chiare, abbiamo capito che avremmo voluto dedicare tempo ai nostri bambini e basta. Poi, piano piano, abbiamo conosciuto meglio il mondo dei bambini, frequentando fiere, eventi e parlato con amiche del settore. Abbiamo quindi deciso di provarci. L’idea è nata proprio dal fatto che tra di noi ci siamo “passate” i vestiti dei nostri figli e ci siamo chieste: “perché non provare a rendere comune questa idea del riciclo?”

Da un giorno all’altro siamo partite. Il progetto ha preso forma grazie alle nostre idee, alla nostra passione e all’aiuto di tante mamme che in HipMums hanno visto un’occasione per liberare il proprio armadio da tutto ciò che ritenevano troppo bello per essere regalato. Un modo per contribuire all’economia domestica!

Ricordiamo spesso che l’Italia è uno dei pochissimi paesi dove il concetto di “usato” è ancora legato a vecchi stereotipi. Da noi l’usato profuma di esperienze piacevoli, di abiti intrisi di bei ricordi, di amore.
Abbiamo intrapreso un’ardua strada: avvicinare le mamme non solo all’online ma anche al mondo dell’usato. E anche se diciamo che a Parigi tutte le mamme più chic comprano in negozi “second hand”, non basta! Abbiamo ancora tanta strada da fare.

Come funziona l’e-commerce? Come scegliete i capi? Quali gli step da seguire per vendere e comprare?

Le mamme che hanno dei vestiti da vendere ci contattano: noi le incontriamo dove è più comodo per loro. Anche per questo motivo organizziamo spesso giornate dedicate proprio alla raccolta e, ultimamente, alla vendita. Preferiamo sempre conoscere le mamme di persona, in modo da far capire loro che si possono fidare di noi, che lavoriamo con il cuore e che i loro capi sono in ottime mani!

I capi e gli accessori vengono scelti seguendo i criteri HipMums di classicità e buongusto, devono essere perfettamente puliti e stirati. Poi vengono da noi fotografati, schedati, inseriti in un programma, archiviati e pubblicati sul sito… solo a questo punto possiamo dare via alla vendita!

Teniamo tutto per un anno: se alla fine dell’anno rimane qualcosa di invenduto chiediamo alle mamme di lasciarlo, se possibile, in beneficenza. Collaboriamo con tanti enti che hanno bisogno di aiuto e ogni volta che assieme a loro carichiamo i furgoncini, ci sentiamo più orgogliose di ciò che facciamo. HipMums è anche questo!

Avete in programma uno speciale appuntamento natalizio. Di cosa si tratta?

Come detto prima, molte mamme hanno difficoltà a comprare online e soprattutto l’usato. Perché non sono sicure delle taglie, dei colori, vogliono vedere i minimi particolari, i tessuti. Capiamo perfettamente le loro necessità e per questo motivo abbiamo deciso di organizzare una giornata non solo di raccolta, che anzi vorremmo fosse proprio secondaria in questa occasione, ma specialmente di vendita, per dare a tutte le persone la possibilità di toccare con mano la qualità dei nostri prodotti. Avremo due computer per mostrare il funzionamento del sito e tanti prodotti da vendere: cappellini in cashmere, guantini, giacche imbottite, pantaloni, scarpe.
Abbiamo chiesto sui vari social – Facebook, Twitter e Instagram (@hipmums),  Pinterest –  e attraverso un invito virtuale,  di visitare il sito e di segnalarci capi e accessori preferiti, in modo da portarli in location per farli vedere fisicamente a chi interessato.

Questo appuntamento di shopping natalizio sostenibile con le HipMums, si terrà mercoledì 26 novembre dalle 9:45 alle 18 in Via San Vittore al Teatro 3 a Milano , accanto a Piazza degli Affari.

mi-invento-lavoro-hipmums-invito

Ci saremo! Vi unite a noi?

Per ulteriori info:
www.hipmums.it
info@hipmums.it

 

 

Author

Mammeacrobate.com è un portale di informazione e confronto su maternità e genitorialità, uno spazio nel quale le mamme si raccontano e si scambiano consigli, racconti ed esperienze di vita grazie alla collaborazione con professioniste che mettono a disposizione di altre mamme e donne le loro competenze e grazie a mamme che si raccontano per socializzare problematiche o stralci di quotidianità.

Comments are closed.