Mamme e bimbi vegetariani. Sempre in meno la considerano un’eresia, anche perchè la posizione ufficiale delle principali associazioni di nutrizionisti al mondo è chiara: uno stile alimentare anche 100% vegetale, correttamente pianificato, è adatto a tutti, mamme in attesa e bimbi compresi.
Che lo si faccia per ragioni etiche, per la propria salute, per non affamare i Paesi in via di sviluppo o per salvaguardare l’ambiente, le famiglie vegetariane sono una realtà in crescita: gestendo una pagina Facebook per conto della LAV, Lega Anti Vivisezione, dedicata alle famiglie vegetariane (LAV – Mamme veg) e che raccoglie più di 2000 genitori, mi rendo conto che il fenomeno è anche in aumento.
Che le mamme non rischino assolutamente carenze sia durante l’attesa che nel periodo di allattamento è cosa assodata, ma la letteratura scientifica rassicura anche sui bimbi: non solo quelli vegetariani crescono al pari dei loro coetanei onnivori, ma sono anche meno soggetti alle patologie infiammatorie acute tipiche dell’infanzia (tonsilliti, otiti, faringiti etc). L’importante è che si garantisca loro l’apporto di tutti i nutrienti nelle giuste proporzioni, ma questo del resto va garantito nell’ambito di qualsiasi regime alimentare.
Nel maggio dello scorso anno inoltre, dal congresso della SIP, Società Italiana di Pediatria, è emersa un’indicazione che ha demolito un dogma: meglio evitare il parmigiano prima del compimento dell’anno di età. Quello che è stato sempre considerato un alimento di eccezione per i bambini inizia ad essere guardato con diffidenza dagli addetti ai lavori. E poi l’epidemia di obesità infantile, rispetto alla quale è sotto accusa anche l’eccesso di proteine e grassi di origine animale, oltre che alla scarsa attività fisica e il cibo spazzatura. Insomma, la tendenza al “green” in bimbi e mamme ha anche sempre più solide basi scientifiche.
Il problema principale per famiglie “veg”? Purtroppo il fatto che molti medici, pediatri compresi, non siano aggiornati sulla nutrizione vegetariana o peggio, sono completamente disinformati. Il che a volte, spinge i genitori lasciati a se’ stessi ad un rischioso fai da te potenzialmente in grado di mettere a rischio la salute dei propri figli.
Proprio perchè queste realtà sono sempre più in aumento anche in Italia, ho deciso di dedicare a queste situazioni una professione: il vegcoach.
Come biologa nutrizionista e mamma, nonchè vegetariana prima e vegana poi da molti anni, ho deciso di intraprendere un nuovo lavoro in ambito green, da me ideato: servizi per vegetariani, vegani o persone e imprese che siano anche solo intenzionate a ridurre il ricorso a prodotti animali.
I servizi per le mamme: dalla stesura di diete per la gravidanza e l’allattamento, a indicazioni sullo svezzamento all’organizzazione di “veg-babyshower” a domicilio! Per chi vuol saperne di più, per chi vorrebbe mangiare vegetariano ma non sa come fare o teme carenze di ferro e proteine anche per i propri figli, per imparare ad organizzarsi in cucina e per altre iniziative ancora. trovate maggiori informazioni su www.vegcoach.it.
Sono operativa su Roma (prevalentemente) e Milano, ma effettuo consulenze anche a distanza.
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