Ho letto in questi giorni di vacanza il libro scritto a due mani da Franca Valeri e Luciana Littizzetto “L’educazione delle fanciulle”.
Mi incuriosiva sentire cosa raccontava Franca Valeri sull’educazione da lei ricevuta e soprattutto come si poneva rispetto all’educazione di oggi. Il libro è abbastanza divertente e naturalmente rivela l’abisso che esiste tra l’educazione che veniva impartita alle bambine (fanciulle!!) di qualche decina di anni fa e quella che spesso purtroppo non viene impartita alle bambine (fanciulle non ne esistono più!!) di oggi.
Per la fanciulla di allora era sempre troppo presto per sapere le cose della vita. Oggi le possibilità mostruose dell’informazione hanno ormai invaso le tenere orecchie non della fanciulla ma della bambina. I “grandi” non ci provano più a difenderle.
Come sempre sarebbe troppo facile dire “era meglio allora” oppure “molto meglio oggi”. Non credo esista un meglio o un peggio, credo invece che debba sempre esistere la giusta misura. Alle “ragazze di una volta” troppe cose erano precluse, non era bene conoscere né tanto meno fare una quantità di cose. Oggi invece tutto è permesso, tutto è a portata di occhi e di orecchie e ogni traguardo viene bruciato in poco tempo senza dare il giusto tempo di maturazione a tutto ciò che dovrebbe comporre il “progetto vita”.
Carino, soprattutto per noi nonne di una certa età, un passaggio riguardante la chirurgia estetica e il lavoro incessante della natura sulla nostra estetica. Dice la Littizzetto che per lei l’invecchiamento va di tre, quattro anni. Per tre, quattro anni sei più o meno uguale e poi c’è il crollo. Per quattro anni ti dicono che sei sempre uguale poi ti incontrano per strada e non ti dicono niente. E allora capisci che c’è stato un peggioramento.
Questa mattina una mia amica, incontrata dopo un po’ di tempo, mi ha detto guardandomi in viso: si vede che sei stanca! Mi è venuto un coccolone! Vuoi vedere che è uno dei crolli di cui parla la Littizzetto!!!!
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