scuola dopo riforma GelminiEbbene sì, ormai ci siamo.
Il dado è tratto, les jeux sont faits… le scuole hanno aperto le loro porte, noi siamo andate a vederle, abbiamo fatto tutte le nostre valutazioni, ci siamo innamorate di un particolare metodo educativo, non ci resta che iscrivere il nostro cucciolo alla scuola.

Sì, ma come la mettiamo con le tanto “pubblicizzate” nonché criticate novità introdotte nella scuola pubblica dalla riforma Gelmini?

Ma in realtà in cosa consiste la riforma Gelmini? Che novità ha apportato? Come è realmente cambiata la scuola ai tempi della Gelmini?

Vediamolo insieme.

Con il termine riforma Gelmini si indica comunemente l’insieme degli atti normativi riguardanti il settore dell’istruzione entrati in vigore durante la permanenza in carica del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Stella Gelmini.
Questi interventi sono contenuti in alcuni articoli della legge 133/2008 per poi proseguire con la legge 169/2008.
In linea generale si può dire che lo scopo principale di queste leggi è stato quello di rivedere, riformare e risistemare tutto il sistema scolastico italiano a partire dalla scuola d’infanzia fino all’università passando dal riordino delle scuole secondarie di secondo grado ( licei, istituti tecnici, professioni…)


Essendo l’argomento molto vasto e articolato, in questo articolo mi concentrerò sulla scuola dell’infanzia e primaria per rimandarvi per tutto il resto al sito della pubblica istruzione molto chiaro, puntuale e preciso.


SCUOLA DELL’INFANZIA

Come tutti sappiamo la scuola dell’infanzia, fino al 2003 (riforma Moratti) meglio nota come scuola materna, è l’istituzione prescolastica non obbligatoria, caratterizzata dal gioco, dalla convivenza con i compagni e dalla preparazione al primo ciclo d’istruzione cioè la scuola primaria.
La sua durata media è di 3 anni ed è strutturata in 3 sezioni a seconda dell’età : sezione dei piccoli, il primo anno, sezione dei medi o mezzani, il secondo anno e infine sezione dei grandi il terzo anno.
L’importante novità introdotta dalla ex ministra è la possibilità di iscrivere alla scuola d’infanzia i bambini di 2 anni e mezzo, cioè anche i bambini che compiranno tre anni entro il 30 aprile, mentre il precedente prerequisito erano i tre anni compiuti o da compiere entro l’anno solare (il 31 dicembre dell’anno in corso).

C’è da dire che già la riforma del ministro Moratti nel 2004 (legge 53/2003) aveva previsto la possibilità di ammettere alla scuola d’infanzia i bambini che compivano tre anni entro il 30 aprile. Tuttavia nella pratica, l’anticipo era stato attuato limitatamente ai bambini che compivano tre anni di età entro il 28 febbraio ed applicato per l’ultima volta per l’anno scolastico 2007-2008, abrogato poi da una legge finanziaria (legge 297/2006).
Abrogazione che aveva portato al fiorire delle classi primavera, classi – iniziative sperimentali che si andavano ad aggiungere all’offerta educativa proposta dai nidi e dalle scuole materne, che avevano il compito di “accogliere” bambini dai 24 ai 36 mesi ma che dovevano rispecchiare particolari condizioni logistiche e ricettive, nonché essere dotate di ambienti appositamente dedicati e predisposti per bambini così piccoli.

Con la riforma Gelmini tutto questo è superato, nel senso che non sono più previste per legge strutture speciali per l’accoglienza degli anticipatari ( da intendersi i bambini nati dopo il 31 dicembre), anche se nelle diverse circolari sulle iscrizioni l’attenzione alla qualità del servizio per gli anticipatari, a cominciare dalle condizioni ricettive, viene esplicitamente richiamata. Ma si parla di condizioni di funzionalità, non di strutture speciali.
In poche parole : se le condizioni ovvero gli spazi attrezzati per l’accoglienza degli anticipatari non esistono, nella maggior parte dei casi si possono creare. Basta volerlo!

Perfetto, tutto risolto, ora posso iscrivere il mio bambino alla scuola d’infanzia anche se compirà i tre anni a marzo, penserete voi.
E invece no.
Purtroppo, nella maggior parte dei casi (e fidatevi è successo anche a me con la mia prima figlia nata il 30 gennaio) per l’accoglimento in anticipo nella scuola dell’infanzia di bambini che compiono i tre anni dopo il 31 dicembre, non essendo questa scuola dell’obbligo, sono necessarie altre due condizioni:
  1. che sia stata data la precedenza di ammissione ai bambini nati entro il 31 dicembre
  2. che vi siano posti disponibili nella scuola.

 

E nel caso in cui il numero dei nati dopo il 31 dicembre (anticipatari) sia superiore al numero dei posti disponibili?

L’ammissione avviene secondo criteri di precedenza definiti preventivamente da ciascuna scuola.

Per quanto riguarda l‘orario giornaliero, invece, la riforma non ha apportato nessuna modifica.
Rimane, quindi, il normale orario di 40 ore settimanali (otto ore al giorno) senza alcuna riduzione. Con la precisazione che, come per il passato, le famiglie possono avvalersi, se credono, di orario ridotto alla sola frequenza delle attività del mattino ovvero, richiedere il prolungamento dell’orario (fino ad un massimo di 50 ore settimanali) usufruendo dei servizi di pre e/o post scuola.



SCUOLA PRIMARIA

La scuola primaria (comunemente denominata scuola elementare) rappresenta in Italia il primo livello della catena dell’istruzione obbligatoria: la sua durata è di cinque anni, inizia in genere all’età di sei anni, segue la scuola dell’infanzia e precede la scuola secondaria di primo grado (meglio conosciuta come scuola media).

Anche alla scuola primaria, in seguito alla riforma Gelmini, è possibile iscrivere i bambini di 5 anni e mezzo, ovvero tutti quei bambini che compiranno 6 anni entro il 30 aprile.
Ma mentre per la scuola d’infanzia l’ammissione effettiva di questi bambini era subordinata alla disponibilità dei posti, nelle scuola primaria essendo questa scuola dell’obbligo, il problema non sussiste.
Nessuno potrà “rifiutare” l’iscrizione di vostro figlio come anticipatario alla classe prima della scuola primaria.
Eventualmente le insegnati potranno sconsigliarla per particolari motivi di opportunità, maturità, ecc…del bambino, ma anche in questo caso, la scelta ultima è sempre e comunque del genitore, con la conseguenza che se voi decideste per la sua iscrizione, questa dovrà essere accettata.

E per le altre novità?

A parte il grembiulino obbligatorio tanto sbandierato ( ma vi giuro che in due anni mia figlia non l’ha mai messo anche se avrei tanto voluto), la reintroduzione del voto in condotta e quella dei voti in decimi, la principale novità introdotta nella scuola primaria dalla ex ministra è quella del maestro unico (trasformatosi poi, dopo diverse trattative, in maestro prevalente) che insegna per 24 ore settimanali ovvero 4 ore per 6 giorni.
 
In base a questa reintroduzione, ormai da tre anni a questa parte, nelle prime classi delle elementari, il maestro prevalente ha sostituito il team dei tre docenti su due classi con la conseguenza immediata dell’eliminazione della contemporaneità dei docenti per tutte le classi (le cd. compresenze) che permettevano attività di recupero e/o laboratori come ad esempio quello di informatica.

Dal punto di vista dell’organizzazione del tempo scuola, come già accennato, essendo “saltata” la figura del maestro unico, intesa in senso stretto, (anche sulla base delle richieste effettuate dalla commissione Cultura delle Camera dei Deputati)  l’orario settimanale di 24 ore non è più l’orario obbligatorio, così come era stato pensato dalla ministra, ma solo un’ulteriore opzione che le famiglie potranno chiedere accanto alle 27, 30 e alle 40 ore.
Fermo restando che per le ultime due ipotesi – 30 e 40 ore – l’accoglimento delle richiesta dei genitori è subordinata a ulteriori tre condizioni e cioè:
  1. disponibilità di posti di organico (numero di docenti)
  2. strutture e spazi adeguati a questo tipo di organizzazione delle didattica
  3. servizi necessari per la refezione scolastica, compreso il locale mensa che deve avere tutti i requisiti previsti dalla legge.
In ogni caso, qualunque sia l’orario delle lezioni, il docente di riferimento insegnerà nella classe per 22 ore settimanali, perché quello è il suo orario di servizio.

Per completezza, è bene sottolineare come nella pratica sia molto difficile riuscire a formare una classe con tempo scuola a 24 ore, almeno nelle regioni con maggior tasso di occupazione femminile.
Infatti, se si valuta che nella formazione di una classe sono necessari di norma almeno 15 alunni, che all’interno di una classe tutti i bambini devono fare un solo orario, va da se come diventi determinante il requisito della scelta/preferenza espressa dai genitori dei futuri alunni, che in una regione ad alto tasso di occupazione femminile non può che essere quella delle 40 ore settimanali.

avv. Rossella Di Marco

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20 Comments

  1. Salve, la mia è una domanda? Cortesemente vorrei sapere se posso ritirare mio figlio anticipatario dal primo anno di scuola primaria poichè la sua insegnante non lo ritiene idoneo e maturo affinchè possa concludere questo anno con esiti positivi. Hanno già deciso di bocciarlo con una mia autocertificazione ma io vorrei ritirarlo per dargli la possibilità di essere seguito in una scuola dell’infanzia magari privata e prepararlo meglio per l’anno futuro. Grazie

    • hai provato a sentire il dirigente sulla opportunità di ritirarlo? Il riferimento che conosco è un decreto regio del 1925 ( se non ricordo male) che parla della possibilità di ritirare l’alunno entro il 15 marzo. Noon dovrebbe esserci la necessità di una dichiarazione da parte dei genitori in riferimento all’insegnamento parentale, considerato che tuo figlio non è in obbligo scolastico. Se hai informazioni più dettagliate mi piacerebbe conoscerle. ciao

    • ManuAcrobata

      Ciao Rosanna abbiamo sentito l’avvocato che ha scritto l’articolo e questa è la sua risposta:
      Con la riforma Gelmini le famiglie dei bambini che compiranno 6 anni entro il 30 aprile dell’anno successivo hanno la facoltà ( non l’obbligo) di iscrivere i propri figli alla prima classe di una scuola primaria.
      Ne consegue che le cd. “primine” continuano ad esistere.
      Tecnicamente si tratta dell’istituto normativo della idoneità, che consente al bambino , dietro superamento di un esame, di passare direttamente alla classe seconda.
      Per gli anticipi, invece, non esiste nessun esame di idoneità.
      Sono quindi le famiglie che dovranno decidere in merito.

      Il problema qui sussiste perchè il bambino è già iscritto alla scuola dell’obbligo.

      Sono riuscita a trovare solo una circolare in merito che riporto :

      “Non possono sostenere gli esami di idoneità e di Stato in qualità di candidati esterni, al termine dell’anno scolastico e ove non siano stati ritirati prima del 15 marzo, coloro che abbiano frequentato, nel medesimo anno scolastico, da alunni interni una classe di scuola statale o paritaria indipendentemente dal fatto che:
      -siano o meno stati scrutinati per l’ammissione alla classe successiva ed all’esame di Stato;
      -siano o meno stati ammessi, se scrutinati, a tale classe o all’esame;
      siano in possesso del requisito dell’età per l’accesso all’esame di Stato ovvero ad una qualunque classe superiore a quella frequentata.”

      Alla luce di questo suggerirei alla mamma di informarsi tempestivamente in merito alla facoltà o meno di ritirare il figlio dalla scuola senza fargli perdere l’anno scolastico.

  2. laura fortina

    Buongiorno,
    ho un problema grave da esporle. Sono mamma di una bambina che compie i 6 anni il 26 dicembre. La mia bimba è nata prematura ( vrebbe dovuto nascere in febbraio).A parte l’essere un po’ minuta fisicamente, ha un alto quoziente intellettivo ( solo un esempio: ha imparato a leggere e scrivere da sola dall’età di 3 anni). Visto che però i bambini non soo solo testa ma hanno anche altri aspetti, mia figlia è nel pieno del gioco simbolico e le sue relazini spontanee sono con bambini checompiono ora i 5 anni. Mia figlia per 5 giorni si gioca un anno di scuola dell’infanzia ed è anticipataria per forza. Posso come genitore fare azione legale allo stato e iscrivere mia figlia l’anno prossimo in prima, a sei anni compiuti, come in tutta Europa c’è possibilità di fare. E’ statisticamente provato che nella scuola italiana, chi anticipa ha più possibilità di avere problemi emotivi o di apprendimento, deve arrancare per forza. La Gelmini non ha motivato da nessun punto di vista psicopedagogico, l’obbligo di iscrivere in prima un bambino di 5 anni e mezzo!!! Bisogna fare qualcosa, ma io devo farlo subito per tutelare mia figlia.
    Grazie dell’attenzione.
    Laura Fortina

    • salve,anch’io lo stesso identico problema,mio figlio ha compiuto 5 anni il 28/12/2012 e non è assolutamente pronto per andare in prima elementare!io sono ungherese e nel mio pese i bambini possono andare in prima solo se entro 31 maggio compiono 6 anni!e se il genitore vuole può anche iscrivere il bimbo/a a 7 anni compiuti!mi sembra assurda che la legge mi possa obbligare quando chi meglio di una mamma possa conoscere il proprio figlio e capire che non è ancora pronto!cosa posso fare???grazie in anticipo xla risposta

      • Vi prego date una risposta a questa Signora perché per ne è la stessa cosa. Mia figlia è nata il 21/12/2010 ed io sono bulgara da noi ci sono le stessi leggi. Infatti io stessa ho iniziato la scuola a 7 anni. Grazie in anticipo.

  3. Teresa Savoca

    Dopo tanti dibattiti e controversie, dopo che tutte le classi nel mio istituto (28) sono state affidate a insegnanti prevalenti con 22 ore frontali di insegnamento, adesso salta fuori che non è mai esistita una legge che prevedeva l’obbligatorietà dell’insegnante unico prevalente! Qualcuno che mi sappia dare una risposta c’è?

  4. Buona sera, mio figlio Diego e’ in lista di attesa nella graduatoria definitiva per l’ammissione ad una scuola dell’infanzia di Roma poiche’ nella scelta oraria oltre alle 40 ore con metodo normale, non ho barrato anche le 40 ore con metodo Montessori e cosi’ e’ stato scavalcato da bambini che nella graduatoria provvisoria erano dopo di lui. Per me andava bene tutto, purche’ fosse preso( cosa di cui mi avevano dato la quasi certezza!) . Posso fare ricorso e come?

    • MammeAcrobate

      Buongiorno Marina
      ecco cosa ci dice l’avvocato Camilla Cozzi

      Nel caso in cui volesse contestare la graduatoria definitiva non potrà dolersi della sua dimenticanza ma contestare il punteggio ricevuto e/o attribuito agli altri laddove fosse ravvisabile l’errata applicazione dei criteri attributivi del punteggio

      Avvocato Camilla Cozzi

  5. Ciao, sono una giovane mamma al terzo figlio. La mia prima figlia ha ora 17 anni e ora dinuovo varco la soglia della scuola d’infanzia con la mia piccola nata nel 2010, anticipataria. Ho visto le conseguenze sia della riforma Moratti che l’ultima riforma Germini. Ho chieso che mia figlia fosse ammessa presso la scuola d’infanzia anticipatamente sia per un motivo economico che per accontentarla visto che desiderava tanto andarci per stare con i compagni. E’ la terza, sveglia e abbituata a giocare con bambini più grandi ed è nata a gennaio, perchè non approfittarne? Il primo problema è stata la domanda presso l’ufficio: non la volevano prendere, mi hanno trattato come una sconsiderata e insistevano (parlando molto lentamente per farsi capire come se fossi ritardata) che dovevo inserirla al nido (ultimo anno) e poi alla matrna l’anno venturo. In poche parole ho dovuto optare per una scuola privata parificata. In questo modo riesco a fare il confronto con la scuola statale del cuglinetto, e il risultato è ingeneroso. Dopo l’ultima riforma la scuola dell’infanzia non è obbligatoria ma caldamente consigliata in quanto vi si trovano molte attività che poco tempo fa competevano al primo anno elementare. Creano classi miste con tanti bambini di età differente mettendo insieme anche bambini di 4 anni con quelli di 2 e mezzo, qualsialsi mamma assennata sa che non riescono nemmeno a giocare insieme a quella età, i grandi inizziano a costruire i piccoli distruggono. Un marasma! Le maestre cambiano ogni anno (quando va bene) spezzando la continuità necessaria a questa età. Una cosa che mi ha stupito è che non fanno il pisolino! il pomeriggio fanno laboratori come inglese e atelie e poi si lamentano se non stanno attenti! I miei figli quando sono stanchi ne combinano di vare e belle, dai capricci, alle cadute, malestri di ogni genere. Sono sempre più barvi i figli degli altri che alle 14 del pomeriggio siedono e fanno i compitini a soli 3 anni! Poi, quando escono alle 15,30 , letteralmente svengono e dormono fino alle 17,30. La sera i genitori con i pestoni li mettono a letto tardi e implorando loro di prendere sonno. Passi riformare la scuola, ma non si possono riformare i bambini e le loro necessità primarie. E’ assurdo che per avere un servizio sufficiente, per spazi e servizi che mettano al centro il benessere del bimbo si debba rinunciare al servizio pubblico!

  6. Salve, ho un bambininato il 15 marzo 2011. L’ho iscritto alla scuoladell’infanzia pubblica. Nel modulo d’iscrizione era specificato che non si poteva fare domanda in altre scuole incluse le paritarie. Ovviamente il bambino è sato preso a scuola perchè non c’era posto. Sono quindi andata a chidere se era rimasto qualche posto alla scuola dell’infanzia paritaria e ho scoperto che molte mamme avevano fatto la doppia domanda che mi avevano detto non si poteva fare e che ci sono bambini nati a maggio. Posso protestare o è meglio lasciar perdere? Grazie Maura

  7. Francesco

    Salve,
    sono un genitore di un bambino che frequenta la V classe di una scuola primaria, scuola che fino ad ora non prevedeva il tempo prolungato.
    Non appena è iniziato l’anno scolastico ci è stato comunicato la volontà di inserire un giorno infrasettimanale di tempo prolungato 8.30-16.30 in modo da effettuare la settimana corta (orario complessivo di 28 ore): in tale orario i bambini dovrebbero pranzare con cibo preparato da casa sui banchi in quanto la scuola non ha un servizio mensa e/o un locale idoneo.
    Gentilmente vorrei sapere se per effettuare tale orario scolastico continuativo sia obbligatorio l’istituzione di un servizio mensa visto la legge Gelmini

    Cordiali saluti

  8. STEFANIA

    Salve, sono mamma di un bimbo che compie 3 anni il prossimo Dicembre, quest’anno ho iscritto il bimbo a scuola dell’infanzia e devo dire che si sta rivelando un vero disastro. Premetto una cosa che ho già un figlio di 21 anni, ma ritrovarmi a varcare la soglia della scuola dell’infanzia è stato un vero trauma. Il problema è che il bambino si fa la cacca addosso e nonostante tutto la buona volontà della nonna di andare a scuola tutte le volte che la chiamano, le insegnanti mi hanno detto se posso tenerlo a casa per 1 mesetto perchè il bambino ancora non è pronto ed è immaturo rispetto ai bambini della sua età. Ora la mia domanda è questa? Possono esonerare il bambino dalla scuola per questo motivo? E poi dovranno essere loro a rilasciarmi un qualcosa di scritto dove mi fanno codesta richiesta?
    E’ passato tanto tempo ormai dalla mia prima esperienza alla scuola dell’Infanzia, però non ricordo una cosa simile.
    Saluti

  9. Salve, sono padre di un bimbo che compie 3 anni a fine Gennaio. Ho fatto l’iscrizione per la scuola dell’infanzia, ma per la sua età non e stato preso. L’hanno messo in graduatoria dicendomi che anche a Gennaio possono chiamarlo. La mia domanda è, se non vengo chiamato posso avvalermi della legge per obbligare la scuola a prendere mio figlio? Grazie saluti.

  10. Alessandro

    Buonasera, ho fatto l’iscrizione online alla scuola primaria per mio figlio nato il 5 febbraio 2009, indicando 3 preferenze. Ad oggi sono stato contattato dalla scuola prima in ordine di scelta, e sono stato informato della esclusione di mio figlio dalla graduatoria per eccesso di domande e che pertanto avevano escluso tutti gli anticipatari escluso quelli provenienti dalla scuola primaria dello stesso istituto comprensivo. Ora mi domando: ma con la riforma Gelmini mi sembra che gli anticipatari godano degli stessi diritti o no? è possibile essere esclusi dalla graduatoria pur avendo i requisiti di residenza, residenza di lavoro, solo perché anticipatari ed essere scavalcati da coloro che non hanno alcun requisito se non quello di compiere i 6 anni entro il 31.12?
    Ringrazio anticipatamente

    • buongiorno, io mi trovo oggi nella situazione di Alessandro, Mio figlio anticipatario di gennaio dopo 3 anni di materna privata ( dalla materna comunale era già rimasto fuori ) si ritrova fuori dalla scuola primaria per mancanza di posti. sono stati presi a detta dell istituto solo alcuni anticipatari in particolare quelli con fratelli già nell istituto. Io non conoscevo la presenza di criteri particolari per l ammissione e non ho ritrovato al momento nessuna delibera dell istituto con indicati i criteri che avrebbero seguito in caso di esuberi.
      Abbiamo provato a far girare la domanda sulla seconda scelta ma non ci sono posti. può mio figlio esser rifiutato dalla scuola primaria di bacino solo perchè a detta loro non ci sono posti? non dovrebbero esser obbligati a prendere i bambini aumentando il numero nelle classi??
      Grazie

  11. natalina

    E’ possibile che la direttrice imponga di fare il sorteggio di due plessi differenti per fare classi miste?

  12. Salve a tutti! Ho un bambino che compie 5 anni il 9 maggio 2017 e quindi non potrà essere anticipatario a scuola….è possibile farlo rientrare in qualche modo? O motivi sono due: è molto avanti ed inoltre è leggerissimo a 2 amichetti con i quali procede di pari passo che comunque sono nati entro il 30 aprile e quindi possono anticipare….posso fare Qualche cosa?

  13. Io capisco il diritto della mamme lavoratrici a tempo pieno ma il mio diritto di decidere di rivoluzionare la mia vita per dedicare tempo a mio figlio dove finisce??? Io vorrei poter scegliere l’orario se ci sono poi materie obbligatorie si faranno i cosiddetti moduli con il prolungamento alcuni giorni a settimana, e comunque 5 ore al giorno di scuola mi sembrerebbero più che sufficienti.ma questo è giustamente un mio punto di vista. Però ecco che sino tutelati i diritti delle lavortrici e non delle mamme mi pare assurdo…