Avere un bebè è il sogno di molte donne, e non solo. Spesso però quello che sembrerebbe essere un meccanismo naturale non porta al risultato sperato. Il tempo passa e la frustrazione di non riuscire a rimanere incinta cresce, con anche una buona dose di ansia e paura. Cosa fare? Ce lo dice il dottor Luigi Fasolino, ginecologo specializzato nell’infertilità, che da poco ha pubblicato il suo ultimo libro, “FERTILITÀ, Tutto quello che devi sapere (e fare) per diventare mamma”, edito Sperling & Kupfer.

Dottor Fasolino, quando suggerisce di rivolgersi ad uno specialista dell’infertilità e con quale approccio?

La gravidanza non è un meccanismo facile, nonostante sembri l’evento più naturale del mondo. Molteplici eventi devono verificarsi con precisione (tra cui una corretta ovulazione, caratteristiche spermatiche regolari, un apparato riproduttivo femminile esente da patologie che possano impedire una gravidanza, ecc), per cui anche se non arriva in breve tempo è bene sapere che non sempre ci si trova dinanzi ad una situazione di infertilità: probabilmente si tratta solo di… aspettare!

Ovviamente a seconda della storia clinica della coppia, dell’età, della coesistenza di eventuali patologie sia nel partner femminile che maschile le modalità di ricerca di gravidanza vanno contestualizzate, non c’è modo di suggerire una metodica univoca che sia valida per tutti. Attualmente è indicato iniziare ad indagare dopo circa un anno di rapporti non protetti caratterizzati da insuccesso nell’ottenimento di una gravidanza. 

Spesso si dice a chi cerca un bebè che la testa ha un ruolo fondamentale. “Non ci pensare”, come se fosse semplice! È vera questa affermazione secondo lei? Quanto gioca l’emotività?

Moltissimo, perché l’impatto psicologico di una gravidanza che tarda ad arrivare o di una diagnosi di infertilità può essere alto, ed arrivare a modificare profondamente addirittura le abitudini sessuali di una coppia. 

Può subentrare un senso di inadeguatezza, soprattutto rapportandosi ad amici o conoscenti che sembrano invece ottenere una gravidanza quasi senza problemi. 

Una mestruazione che continua di mese in mese a verificarsi risulta una sorta di fallimento nel portare a termine quello che potrebbe sembrare il meccanismo più semplice e naturale del mondo, cioè la possibilità di riprodursi. 

Potrebbe risultarne inficiata anche la sessualità di una coppia, che tende ad assumere una finalità puramente “procreativa”, portando in secondo piano il carattere ricreativo, emotivo e sentimentale dell’atto.

Parimenti importanti dal punto di vista psicologico risultano i tempi, i costi, i farmaci da assumere o le attese che possono far parte dei percorsi di procreazione medicalmente assistita. A tutto questo possono continuare a sommarsi le aspettative, che purtroppo a volte possono esser disattese: sappiamo che il ricorso a tecniche di procreazione assistita può portare ad un notevole aumento delle possibilità di ottenimento di gravidanza, ma nessuna delle tecniche potrà darci una certezza assoluta di concepimento, ed a volte sono gravate anche da fallimenti. 

Al giorno d’oggi il supporto psicologico di una coppia in ricerca di gravidanza o in percorso di procreazione medicalmente assistita è parte integrante delle linee guida assistenziali, e vede la partecipazione di figure specializzate che, in comunione con ginecologi o altri specialisti coinvolti, siano in grado di accompagnare la coppia verso il coronamento del sogno di una gravidanza. 

Rivolgersi all’estero se i tentativi di pma in Italia non vanno a buon fine può essere utile? Ci sono differenze di approccio?

Le metodiche restano grosso modo le stesse. Salvo piccole differenze legate ad ogni singolo centro o alla coppia nell’ambito dei trattamenti di sitmolazione ovarica, le tecniche di primo e di secondo livello vedono le medesime metodiche di attuazione. Il ricorso a centri esteri di solito è dovuto alle lunghe liste d’attesa che gravano sui trattamenti di procreazione in regime pubblico in Italia, che portano ad un accesso immediato in struttura estera abbattendo le tempistiche (evenienza comunque possibile anche in Italia in regime privato). Più frequentemente il ricorso a centri esteri è legato alla procreazione assistita con donazione di gameti maschili o femminili, la cosiddetta fecondazione eterologa. In questa tecnica gli ovociti da fecondare o gli spermatozoi derivano da donatori esterni, sapientemente e preventivamente controllati, e la facilità di accesso a nutrite banche di gameti, oltre agli aspetti burocratici o legali, può portare una coppia destinata a questo tipo di percorso a rivolgersi all’estero. 

Come affrontare quei casi in cui sembra che, da esami e approfondimenti, non ci sia nulla di problematico? È possibile che un uomo e una donna non siano “compatibili” nel concepimento?

Esiste una percentuale di infertilità cosiddetta “inspiegata”, in cui tutti gli esami e la storia clinica della coppia non sembrano indicare una problematica in particolare che stia causando ritardo nel concepimento o infertilità. 

Ci tengo a sottolineare un aspetto che fa parte anche della mia attività assistenziale: al giorno d’oggi è ipotizzato che una congrua percentuale di donne gravate da cosiddetta infertilità “inspiegata” risulti invece affetta da una patologia cronica come l’endometriosi, purtroppo non diagnosticata precedentemente. In caso di coesistenza di questa patologia, oltre a sintomi come dolore mestruale, dolore ai rapporti, dolore pelvico cronico, potrebbe instaurarsi un grado di infertilità non sempre evidente alla comune diagnostica ginecologica, per cui alla luce delle recenti evidenze scientifiche sarebbe opportuno indagare in tal senso in caso di infertilità inspiegata femminile. 

Altre volte, anche se effettivamente tutto sembra nella norma, l’indicazione al ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita e dettata solo dal fattore tempo: se si continua ad assistere a fallimento nel concepimento, è utile intraprendere la strada medicalmente assistita al fine di ottenimento di gravidanza anche quando non è stata identificata una problematica in particolare. 

Per approfondire e saperne di più, puoi consultare il libro del dottor Fasolino, un manuale pratico, accessibile, di facile consultazione ma rigoroso e completo per informare correttamente sia le donne alla ricerca di una gravidanza sia quelle candidate ad affrontare un percorso di procreazione medicalmente assistita. Ogni capitolo parte dall’esperienza di donne e coppie seguite dal Dottore: da Valentina, nel capitolo 1, che “vorrebbe diventare mamma” a Giordana, in menopausa, a cui è stata prescritta una PMA eterologa, passando per Carolina, alla ricerca di una gravidanza, e la coppia formata da Elisa e Giovanni e lo spermiogramma alterato. Storie che diventano spunti interessanti per saperne di più.

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