Laura chiama, Massimiliano risponde. Sarà per omonimia, ma nel dubbio son 12 anni che quando una Laura chiama io rispondo. Così per non sbagliare.
E così, eccomi qui, a parlare di me, di Laura, la mia Laura, e Rebecca, 85 cm accumulati con brillante naturalezza in 15 mesi.
Prima di scrivere qualsiasi cosa mi sono informato: il ruolo del Papà non esiste. Ufficialmente siamo peggio degli esodati. È inutile che vi affannate a cercarci. Niente di certificato.
Esistono poche ricerche in materia, la letteratura contempla raramente la paternità come funzione, oppure, se lo fa, la inserisce solo sullo sfondo, concentrandosi soprattutto sul suo ruolo sociale e collocandolo all’interno della relazione sicuramente in età successive a quella neonatale.
Insomma, l’infant research si è occupata molto poco del padre, ergo, per i pochi papà che stanno leggendo, mettetevi comodi, quanto leggerete non sarà mai un consiglio, ma una mera affermazione della nostra presenza. Tipo “esistiamo anche noi, non dimenticateci”.
Per le molte mamme invece il consiglio è di leggere i miei post con la freschezza e la serenità con cui leggete il volantino Esselunga. Entusiasmo agli innumerevoli 3 x 2 proposti, ma con quella pragmatica razionalità che vi porta a pensare che quel prodotto che vi serve, è finito.
A presto con un tema molto caldo per la stagione…la febbre…
#SocialDad
10 Comments
che bello scoprire di non essere soli a vivere la paternità e il mondo dei bambini con uno spirito diverso dai soliti canoni…sono un papà che vorrebbe fare anche il Tato di professione ma che sta incontrando una serie infinita di difficoltà e resistenze, prima di tutto culturali…come te un maschietto un po fuori dal coro. bravo Massimiliano (…o devo dire Social Dad??), ti ammiro
caro Giulio, di fatto trattasi di vera e propria rivoluzione copernicana. basta tornare indietro anche di una sola generazione per accorgersi come i ruoli siano cambiati. Si lavora in due, si educa in due. rimango fermamente convinto però che a parità di impegni, la mamma rimane la mamma e il papà rimane papà. Lapalissiano dirai, ma lo scopo non è tanto quello di ritagliarsi un ruolo come mamma, che di fatto mi sento di dire sarebbe contro natura, ma di avere la possibilità di vivere questa esperienza totalmente insieme. I bambini hanno bisogno di entrambi. questo credo sia la base su cui fondare il concetto di famiglia moderna. Insieme, appunto! ciao!
assolutamente d’accordo, moderni o non moderni i ruoli devono sempre essere chiari e distinti. ciao!
ciao Giulio noi abbiamo un Tato che cura nostra figlia e ci troviamo benissimo! Davvero vuoi fare il tato di professione?
si è proprio quello che vorrei fare e per il quale mi sto proponendo nella mia città (piacenza). sapere di non essere l’unico e soprattutto che ci sono genitori che accolgono l’idea di un tato al maschile mi fa molto piacere… ciao! Giulio
mio figlio mi chiama “mamma”…lascio stare quindi!!
Ivan, la mia Rebecca associa il “mamma” al lamento..non mi sento di invidiarti;-)
A partire dalle tue considerazioni un gruppo di papà all’interno di un’associazione culturale promuove degli incontri per confrontarsi live sul proprio difficile ruolo, il bello è che siamo attrezzati per fare gli incontri tra papi insieme ai bimbi che hanno chi si occupa di loro.
Se v’interessa vieni-venite qualche volta, se vai sul sito trovi date e sedi
Grazie Massimo. Buona giornata
Benvenuto Social Dad.. Ti leggeremo volentieri!