Lettera semiseria di un bimbo milanese al suo papà
Caro papà,
da qualche tempo sono arrivato a mettere scompiglio nella tua vita e in quella della mamma; io certo vi faccio fare tante risate ma anche tanta fatica…vero?
Ti racconto di un bellissimo mondo che ho visto questa notte: ho chiuso gli occhi e mi è apparso un mondo in cui i bimbi come me invece che stare un po’ al nido, un po’ dalle nonne e ogni tanto con Michela, Giorgio, Silvia etc. stanno di più con i propri papà e le proprie mamme. Anzi pensa: un giorno accompagnano al lavoro il papà e un giorno la mamma e trascorrono la giornata in bellissimi posti dove mentre il papà o la mamma lavorano loro possono giocare senza essere costretti a far impazzire il papà e la mamma alla ricerca di un parcheggio dove lasciarli! E dove ogni tanto il papà e la mamma vanno anche a trovarli quando possono durante la giornata! Ma sono quei posti che mi hai detto esistere in tutti i paesi civili e che si chiamano asili aziendali? Ma perché tu e la mamma non mi ci mandate?
Nel mondo che ho visto poi non c’erano papà e mamme che spesso discutono, arrivano tardi la sera, sono stanchi come voi perché:
– ricevono aiuti per il fatto che siamo arrivati noi piccoli, cioè per esempio un po’ di soldini come quelli che uso io quando fingo di fare il cassiere del supermercato con il giocattolo che ho a casa
– non devono vivere spesso in case piccole e che costano pure un sacco di quei soldini che ho detto prima
– hanno la possibilità di scegliere fra tanti asili diversi e tutti bellissimi oltre a quei posti lì dove stanno vicini a papà e mamma mentre loro lavorano
– se fanno tardi o devono assentarsi dal lavoro questa cosa non diventa per loro (soprattutto per la mamma) un problema, anzi
– non ci sono macchine, motorini e tutte le schifezze che ingombrano i marciapiedi come quelli dove invece facciamo fatica a passare noi quando cerchiamo di passeggiare
– bambini quando si ammalano non devono uscire per farsi visitare da un dottore ma è il dottore che viene a visitarli a casa e quando proprio devono farsi visitare in un ospedale non devono aspettare ore ed ore prima che un dottore li visiti
– l’aria che respirano è pulita, le persone non si mettono quelle buffe maschere sulla bocca come fossero a carnevale e i papà e le mamme non sono costretti a scappare ogni fine settimana dalle città per rifugiarsi al mare, in montagna, in campagna (sempre che possano permetterselo…..)
– i bambini gli animali non li vedono solo in TV o sui libricini (questo soprattutto per quelli come me che vivono a Milano) ma per davvero in quei posti chiamati zoo
– etc. etc.
Poi ho sentito un rumore, mi sono svegliato e ti ho visto arrivare……e mi sono accorto che quel bellissimo mondo era sparito…ti dico un segreto: mi sa che era solo un sogno!
Papà, perché è solo un sogno?
Ma quei signori lì che vedo tutti i giorni in televisione e in giro per le strade appesi ai muri e che mi hai detto per lavoro fanno tante promesse (ma poi non le mantengono), perché non fanno qualcosa per provare a trasformare il nostro mondo in un mondo perfetto? O per lo meno più umano?
Comunque papà volevo dirti che ti voglio bene lo stesso…e dillo anche alla mamma! Anzi ve ne voglio ancora di più proprio perché, dopo aver visto quel bellissimo mondo, ho capito quanto questo qui invece sia per voi così tanto tanto faticoso.
12 Comments
ciao a tutte! tra qualche mese diventerò mamma e come la stragrande maggioranza delle mamme di oggi sono anche una lavoratrice…da quando ho cominciato a realizzare quello che sta per accadere e a “sentire” il mio piccolino anch’io sempre più di frequente faccio un sogno: nel luogo in cui lavoro improvvisamente vedo un asilo :ooo: è bellissimo, un posto in cui ci sono tanti bambini sorridenti e in cui le mamme come me e i papà possono andare sempre a visitare i loro piccoli per assicurarsi che stiano bene e per fargli sentire la loro vicinanza. ecco, immagino che il mio rientro sarebbe meno traumatico e soprattutto che la mia giornata sarebbe meno triste per via delle ore che “non” dovrei passare troppo lontana da lui…
chissà perchè credo che rimarrà un sogno ma adesso non voglio pensarci troppo 🙁 voglio invece sperare che qualcuno si dia davvero da fare per aiutare le mamme e i papà a conciliare al meglio l’organizzazione della famiglia con il lavoro
La lettera di papà Stefano mi è piaciuta molto, sia per la sensibilità ed i sentimenti di amore dimostrati, che per la realtà del giorno d’oggi a dover crescere “faticosamente” un bimbo. Complimenti!
Complimenti a papà Stefano!In poche righe e con parole semplici è riuscito a descrivere come ,nonostante le generazioni cambino di continuo, è difficile educare un bambino nella società attuale.
Racconto originale e molto reale.Al giorno d’oggi le difficoltà nel crescere un bimbo ,vincolate anche alla città in cui si vive,sono molto più forti …si può ,però, superare tutto con l’amore incondizionato genitore-figlio. Complimenti a papà Stefano.
Mi è piaciuto molto il racconto di papà Stefano…non smettere mai di vedere il mondo attraverso gli occhi innocenti del proprio bimbo…sarà questo il segreto per superare le difficoltà del quotidiano??Paolo .Complimenti!
Papà Stefano , il sogno del tuo bimbo è anche il sogno di noi adulti. Condurre una vita semplice , ricca in valori e speranze…speranze che “quei signori affissi ai muri”(e non solo loro)possano sollevarci dagli affanni dell’essere umano. Bel racconto!
xchè è il pensiero che mi assilla da tempo…anche io sono di milano ma credo che in tutta italia le cose stiano cosi’…tante promesse…inviti a fare figli..e a pensare positivo…e poi?
Speriamo che i nostri bimbi sappiano ribaltare questa società, noi non ne siamo stati molto capaci purtroppo!
Eh si anche la piccola Sofia sottoscrive la lettera del suo coetaneo, o giù di lì, e direi che potrebbe diventare un appello di tutti i bimbi a tutti gli adulti chiamati ad assumersi la loro responsabilità, che noi tutti ne abbiamo, se è questo il mondo e la città che lascieremo loro. E i signori della tv e della politica sono il nostro peggior incubo, ma forse non dovremmo dormire…grazie Stefano x lo spazio di riflessione aperto
voto il racconto di papà stefano!!!! 😀
complimenti…. bellissimo!!! 😀 🙂 😀
Come sempre lo sguardo sul mondo di Papà Stefano ha centrato l’argomento nel modo migliore. Papà Massimo condivide in pieno.
Lui e la sua tribù vivono fuori Milano in un piccolo paese e anche se per alcuni aspetti la vita è più a misura d’uomo, tanti problemi sono gli stessi. Praticamente i bimbi hanno già la patente ad honorem per il tempo passato in macchina per gli spostamenti casa-nonni-asilo & scuola-etc etc. 🙁 In un momento così difficile per noi “grandi” è indispensabile che la qualità del rapporto genitori-figli non diminuisca ma anzi aumenti e migliori sempre di più.
Ci sono alcune realtà che hanno un asilo nido aziendale che funziona bene, purtroppo però sono delle mosche bianche ed essendo un costo per le aziende non vedo molte possibilità in più.
Ma bisogna SEMPRE pensare positivo e vedere il bicchiere mezzo pieno. E quindi alla faccia di quei signori dei manifesti e della televisione che una volta avuti i loro voti si faranno un “involtino” con le promesse e se le rimangeranno senza nessuna vergogna (ma non gli vanno mai di traverso?????), dobbiamo sempre ricordarci che “Il mondo non ci è stato lasciato dai nostri padri, ci viene dato in prestito dai nostri figli” e impegnarci in prima persona per fare tutto il possibile per rendere la loro vita e il mondo che gli lasceremo migliore!!
Come sempre papà Stefano riesce a coniugare la sottile arma dell’ironia con l’ampia profusione di dolcezza. La ricerca di un mondo a misura per l’uomo e per il bambino è sempre il sogno che accompagna tutti noi e ogni genitore vorrebbe poter dare ai propri figli la possibilità di crescere felicemente insieme non dovendo ogni volta scontrarsi con burocrazia, superficialità e avidità.