Sono giorni di inserimento, tante mamme sono alle prese con questi delicati momenti e si stanno confrontando su Facebook o sui forum per capire come meglio gestire questo passaggio che crea un po’ di ansia, a volte, nei bambini ma, ammettiamolo, molto più spesso in noi mamme.
Così abbiamo pensato di chiedere a due mamme, Barbara e Mariapaola, di raccontarci il primo giorno di inserimento dei loro bimbi, per condividere questo momento importante e per offrirci qualche spunto di riflessione.
L’inserimento è più stressante per il bimbo o per la mamma?
Il primo giorno di asilo di Filippo e Mattia
Ed eccoci arrivati al fatidico primo giorno di materna per i miei due piccoli ometti. Dopo aver tanto sperato (dopo pochi giorni dalla fine del nido) che quei due mesi abbondanti passassero in fretta finalmente è arrivato il momento.
Ho iniziato a convincerli tempo prima dicendo che sarebbero andati in un posto nuovo, bello, pieno di giochi e di bimbi, ma quando scattava la domanda “Ma dai, non volete tornare all’asilo a giocare con i bimbi?” la risposta era immancabilmente “Nooo, io mamma!!”.
Ieri tutti belli “caricati” dalla mamma ci siamo presentati davanti al cancello; Filippo, impulsivo ed istintivo, esaltatissimo ha cominciato a dare spettacolo e fare il pagliaccio con tutti gli altri bambini mentre Mattia, osservava, osservava & riosservava, lui è così prima deve studiare bene la situazione.
All’apertura, colti dall’entusiasmo di tutti, si sono tuffati nella mischia e si sono subito diretti agli armadietti (conoscevano già la materna perché il nido ha fatto un pre-inserimento di un paio di giornate prima della fine dell’anno) e si sono tolti le scarpe ancor prima che glielo dicessi. Devo dire che mi sono un po’ meravigliata,
Non mi hanno cercata una volta ed hanno avuto zero problemi durante l’ora di gioco e all’uscita hanno subito reclamato perché volevano restare ancora lì e hanno salutato le maestre con un “ancoraaaaaa”. La prima notte post asilo però è stata abbastanza agitata per Filippo (che è un dormiglione): alle 2.45 me lo sono ritrovata in camera con il suo pupazzo sotto il braccio mentre cercava asilo politico nel lettone.
Penso che questo inserimento sarà duro, poco per Mattia che ha un carattere più forte, abbastanza per Filippo che ha un carattere più tenero e durissimo per la mamma che sta realizzando che i suoi piccoli stanno crescendo e si staccheranno sempre più da lei….
Il primo giorno di asilo nido di Paolina
Oggi per Paolina (la mia bimba che ad ottobre compirà due anni) e anche per me (sì, forse ero più emozionata io!) è stato il primo giorno di “scuola”! Per farle una sorpresa, stamattina, le ho fatto trovare uno zainetto del suo pupazzo preferito e lei entusiasta l’ha preso avviandosi alla porta (dopo che le avevo scattato una foto per immortalare il momento!).
Le avevo anticipato dove saremmo andate e lei al pensiero era elettrizzata! Era impaziente che ci aprissero il portone, quando ha visto tanti giochi e bambini, non le sembrava vero! Senza esitazione, ha individuato un gioco simile a uno che ha a casa e ha rotto il ghiaccio iniziando a giocare con quello.
Da subito a suo agio, s’è mossa con sicurezza nell’aula, senza mai restare in disparte o cercare protezione accanto a me. Salutava felice ogni bambino che arrivava e m’ha fatto sorridere quando, avendo invano provato a consolare i bimbi in lacrime, m’ha guardato definendoli – quasi per giustificarli – “piccoli…”, come se lei si sentisse grande…!
Ha interagito poco con le educatrici. Probabilmente, considerando me come adulto di riferimento, ogni tanto cercava di coinvolgermi nei giochi. Io, però, sono rimasta volutamente in disparte, anche se sempre presente.
L’educatrice mi aveva consigliato di farla restare solo un’ora, ma ne sono volate due ed è stata un’impresa portarla via, perché voleva rimanere lì! Non è servito neppure dirle che io me ne sarei andata, perché ripeteva “Bimbi! Bimbi!” e, così, in questo primo giorno, ha versato sì qualche lacrima, ma per tornare a casa!
Che tenerezza quando ha detto che è felicissima d’andar al nido “con mamma e papà”… Oggi è andata benissimo, ma, quando capirà che io non sarò sempre lì con lei, come reagirà?
Quando, da educatrice, mi trovavo a gestire 20 bambini con una sola altra collega, me la sono sempre cavata bene e nessun bambino s’è mai fatto male, ma ora – da mamma – vedere una sola educatrice e una sola assistente con ben 18 duenni scatenati mi preoccupa un po’…
Vi riconoscete in una di queste mamme? State affrontando le stesse ansie ed emozioni?
Noi siamo convinte (anche per esperienze personali) che i primi ad avere bisogno di un periodo di training per l’inserimento siamo proprio noi genitori e qui ci piacerebbe condividere le sensazioni, i sentimenti, dubbi, paure perché alla fine non abbiamo bisogno di manuali del perfetto “inserimento” ma di sapere che i miei dubbi sono anche i tuoi e che sono del tutto normali.
Ricordiamoci che #siamoacrobate fiere del nostro equilibrio precario.
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4 Comments
un piccolo contributo al bel lavoro che state facendo:
http://gaia-racconta.blogspot.it/2012/09/quando-noi-mamme-siamo-di-troppo.html
grazie
Grazie Gaia! E in bocca al lupo alla tua bimba 🙂
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