Oggigiorno, sempre più mamme acrobate faticano a restare in equilibrio tra casa e lavoro e, a volte, non potrebbero riuscirci senza il supporto – materiale e morale – dei propri genitori o dei suoceri. Con competenza e amore, infatti, molti nonni affiancano i genitori, diventando babysitter a tempo pieno o intervenendo all’occorrenza come “tappabuchi”.
Al fine della crescita serena del bambino, genitori e nonni dovrebbero cooperare in armonia, ma, purtroppo, non è sempre così, a causa di contrasti originati da illegittime sovrapposizioni di compiti e responsabilità. D’altra parte, nonni non si nasce, ma si impara ad esserlo, proprio come si impara ad essere genitori ed è, dunque, necessario comprendere i confini del proprio ruolo, per poterlo rispettare, senza turbare gli equilibri familiari.
Rapporto genitori – nonni: come dovrebbe essere?
Fondamentali sono, dunque, alcuni PRINCIPI:
• I ruoli di nonni e genitori vanno mantenuti distinti. Ai primi non spetta di occuparsi delle scelte educative, che non devono contrastare, né sminuire. Vizi e trasgressioni non devono confondere il bambino e, perciò, i genitori devono chiarire le regole e i comportamenti ritenuti imprescindibili.
Racconta una mamma: “Durante le vacanze trascorse insieme, mia suocera prendeva in braccio la mia bambina di dieci mesi ad ogni minimo vagito. Ero contraria, ma sopportavo per quieto vivere. Ora che siamo tornate in città, però, mia figlia vuole star sempre in braccio e mi è diventato impossibile gestirla! D’ora in poi, sarò chiara e ferma nel far rispettare a tutti le mie regole!”.
• Farsi aiutare dai nonni significa farli sentire autorizzati a dare la propria opinione su ciò che riguarda i nipoti. I genitori non dovrebbero essere sempre prevenuti, ma anche saper accettare i consigli con umiltà, ma, d’altro canto, i nonni dovrebbero essere discreti e astenersi da critiche unicamente distruttive.
Racconta una mamma: “Ero una giovane ragazza madre con mille dubbi e paure. Accettai, perciò, con gioia di vivere con mia madre, sperando nel suo aiuto. Mi accorsi, però, che, pian piano, si stava appropriando del mio ruolo: al bambino voleva dare lei da mangiare, cambiarlo, portarlo nel passeggino… insomma mi sentivo invisibile e incapace! Quando sentii mio figlio rivolgersi alla nonna chiamandola “mamma”, decisi che era davvero troppo, così ci trasferimmo in una casa solo nostra!”.
• Nel caso sorgano dissapori tra gli adulti, mai litigare in presenza del bambino.
• Non approfittare dei nonni, né dare per scontata la loro disponibilità.
Racconta una nonna: “Adoro i miei nipotini, ma mi ha infastidito che mio figlio e mia nuora si siano organizzati, dando per scontato che avrei fatto loro da babysitter! Sono ancora giovane e ho il diritto di uscire con le amiche e godermi l’abbonamento a teatro che ho dovuto disdire, perché proprio in quel giorno devo accompagnare a nuoto i bambini! È meraviglioso vederli crescere, ma dev’essere un piacere, non un’imposizione!”.
“Per celebrare l’importanza del ruolo svolto dai nonni”, è stata dedicata loro anche una Festa e il giorno scelto è – non a caso – il 2 ottobre, già Festa degli Angeli Custodi. Tra nonni e nipoti di ogni età, infatti, si crea un legame speciale fatto di protezione e complicità che oltrepassa il tempo. Sempre vivi restano in noi i dolci ricordi del tempo trascorso insieme e, spesso, riusciamo a percepire le loro parole e i loro suggerimenti, anche quando – purtroppo – non ci sono più, perché non ci abbandonano mai veramente.
Chiedere l’aiuto dei nonni: quali i vantaggi?
Quali sono, dunque, i VANTAGGI di affidare ai nonni i propri bambini?
• Solitamente, i nonni hanno a disposizione più tempo e pazienza rispetto ai genitori.
• Sono economici e flessibili.
• Il tempo trascorso insieme giova sia ai nipoti sia ai nonni, giacché permette ai primi di arricchirsi grazie al racconto di esperienze del passato e ai secondi dona una seconda giovinezza e l’occasione per aggiornarsi anche sui moderni modi di vivere e comunicare. Quanti nonni, infatti, ormai chattano e videocomunicano con nipotini che vivono lontano?
• La mancanza di una diretta responsabilità educativa può favorire un rapporto più complice e confidenziale rispetto a quello che il bambino instaura con il genitore. Spesso, infatti, genitori molto severi diventano poi nonni fin troppo permissivi!
• I bambini crescono circondati d’amore e consapevoli che le trasgressioni concesse dai nonni sono eccezioni.
Racconta una madre: “Spesso sento accusare i nonni di viziare i nipotini, ma il bello dei nonni non è proprio questo? Mia figlia conosce benissimo le regole della nostra casa, ma sa anche che, con la nonna, qualche trasgressione è concessa. Mi fido di mia madre, perciò, che lei la coccoli anche con qualche regalo o una merendina confezionata (off-limits in casa nostra), non mi preoccupa e, sapendo che la bambina è felice di stare con i nonni, vado a lavoro più tranquilla e senza sensi di colpa!”.
Nonni che curano i nipoti: quali gli svantaggi?
• Spesso, i nonni non seguono le direttive dei figli nel gestire i nipoti o, addirittura, le mettono in discussione.
Racconta un papà: “Sono convinto che alcune regole siano essenziali e che non vadano trasgredite. Che senso ha, però, punire mio figlio, se c’è chi banalizza il mio ruolo di educatore? Mio figlio, in un mese, ha rotto due cellulari, perché –in momenti d’ira- li ha gettati per terra, ma che problema c’è? Tanto i miei genitori poi gli comprano l’ultimo modello! Se riceve un cattivo voto a scuola, i nonni attribuiscono ogni colpa agli insegnanti (e non a lui che studia poco!) e –se io gli nego la paghetta- poco gli importa, perché ci pensa il nonno… Vorrei evitare litigi, ma è necessario chiarire che ognuno ha il proprio ruolo!”.
• Alcuni nonni tendono a rimediare alla mancanza di energie fisiche (necessarie soprattutto per badare ai nipoti più piccoli), ammettendo comportamenti scorretti (ecco perché, a volte vediamo ancora imprigionati nel passeggino bambini già in grado di correre e saltare, ma a cui i nonni, se lasciati liberi, non potrebbero star dietro).
Forse – come spesso capita – in medio stat virtus e, perciò, non andrebbero sottovalutati i benefici affettivi e psicologici dello stare con i nonni, ma senza impedire però – sia ai nonni che ai nipoti – di vivere anche altri tipi di esperienze.
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Dedico quest’articolo al nonno che ha cresciuto me e mia sorella con affetto e dedizione e che, da più di trent’anni, condivide le nostre gioie e le nostre preoccupazioni. Grazie!
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Mio figlio, in un mese, ha rotto due cellulari, perché –in momenti d’ira- li ha gettati per terra, ma che problema c’è? Tanto i miei genitori poi gli comprano l’ultimo modello! Se riceve un cattivo voto a scuola, i nonni attribuiscono ogni colpa agli insegnanti (e non a lui che studia poco!) e –se io gli nego la paghetta- poco gli importa, perché ci pensa il nonno”
Questi casi raccontati da un padre sono chiaramente da condannare perchè rispecchiano un atteggiamento non corretto e diseducativo. Diverso però è dichiarare “I NONNI NON SEGUONO LE DIRETTIVE DEI FIGLI”. Il significato di “direttiva” è : disposizione generale sul modo di agire, regolarsi, comportarsi, data di solito da un’autorità o da un dirigente ai propri subordinati. Ora mi pare che quando un figlio decide di affidare il suo bambino al proprio genitore (e quindi a qualcuno che conosce benissimo e del quale conosce regole e comportamenti) necessariamente deve dargli tutta la fiducia mettendo anche in conto la possibilità di qualche discordanza. Non fermiamoci alle piccole cose che sappiamo benissimo che poi vanno a cozzare con la vita quotidiana (tutti dovrebbero restare almeno 8 ore soli con un bambino di qualche mese o di pochi anni) guardiamo il centro del rapporto. Secondo me una sola cosa rispecchia se le “cose” vanno bene tra nonni e nipoti e cioè se il piccolo sta volentieri a casa dei nonni e poi altrettanto volentieri alla sera torna a casa sua con i genitori!
secondo me è importante dare fiducia ai nonni.
è un controsenso affidare a loro i nostri figli e poi dare mille indicazioni come se non ci fidassimo di loro o come se fossero dei nostri dipendenti e noi dei capi severi. ho visto nonne terrorizzate perchè se alla riconsegna il bambino non mangia, la figlia le sgrida come se fosse colpa loro, per cui bambini ai quali quasi non viene data la merenda onde evitare che appunto si presenti il problema. e divieti e indicazioni su tutto…
se affidiamo loro i nostri figli, dobbiamo fidarci. se non ci fidiamo, allora meglio scegliere qualcun altro e se proprio non possiamo farlo, insistere con mille no e mille “si fa così” è il modo migliore per ottenere l’opposto. poche regole, le più importanti, e basta.
io ad esempio ho un solo imperativo, sul quale non transigo assolutamente. se è necessario spostarle in auto, PRETENDO che siano legate. sempre. sempre. sempre. piuttosto si fanno due giri, si va a piedi, si aspetta fino a che non sia disponibile un mezzo adeguato, ma non ci si sposta senza.
per il resto, penso che nessun nonno voglia assassinare il proprio nipote, per cui al limite ci sarà qualche sbadataggine, ma a chi non capita?
per quanto mi riguarda trovo importante che i nonni capiscano che ci si fida, per cui non chiamo venti volte al giorno. se c’è bisogno, mi chiamano loro. al limite avviso se sono in ritardo, ma difficilmente chiamo o chiedo se hanno mangiato, dormito, bevuto, o altro. mettere loro l’ansia da prestazione non può essere che controproducente, perchè di persone che danno il massimo quando si sentono sotto controllo, ne ho viste ben poche!
mi piacerebbe sapere cosa ne pensate….
Care mamme e nonne acrobate,
sono felice che l’argomento genitori-nonni stia aprendo un piccolo dibattito, perché dal confronto si impara e si cresce sempre. Ho intitolato l’articolo “Genitori e nonni: patti chiari e amicizia lunga” proprio perché credo che la chiarezza sia alla base di un qualunque rapporto proficuo che –in tal caso- deve avere come unico fine quello di creare una collaborazione proficua e armoniosa ai fini della sana e serena crescita del bambino. Se alla base di questo rapporto che –ovviamente- va al di là del semplice babysitting perché implica un meraviglioso coinvolgimento affettivo, ci sono la fiducia e il rispetto reciproci, non ci sarà bisogno di far sentire sotto controllo i nonni e i genitori non si sentiranno sminuiti o invasi nel proprio ruolo educativo.
Mariapaola Ramaglia -educatrice
I miei bambini frequanetano rispettivamente nido e asilo e i nonni tappano i buchi.
Abbiamo pensato che questa fosse la soluzione migliore nell’interesse dei bambini: ovvero stare con altri bambini in luoghi adatti a loro, godere anche della presenza dei nonni senza sovraffaticarli o chiedere loro di rinunciare a qualche interesse.
Il problema che è nato è che mia suocera vorrebbe invece occuparsene di persona e per questo tende ad essere invadente scombinado la routine familiare.
Altro problema sono atteggiamenti del tipo: “se ti comporti così (male) la nonna non ti vuole più e tu non vieni più alla mia casa”……….ovviamente gliene ho parlato in separata sede, ma ci ricasca puntualmente a meno che non le lanci un’occhiataccia per fermarla al dunque…….in ogni caso lei mi ha detto esplicitamente che vorrebbe i bambini quando non ci sono io che la condiziono.
Altro tema è che lei preferisce la maggiore (3anni) a danno del minore (11 mesi) perchè il piccolo è più impegnativo e turbolento, mentre la prima è una vera signorina……questo l’ho capito perchè mi chiede spudoratamente di poter portare la maggiore a casa sua e di lasciare il piccolo a casa dei miei o di mia sorella……..se propongo il contrario allora prende tutti e due………….
L’unica cosa che mi interessa è che i miei bambini stiano bene con lei, se un giorno il piccolo (ora è troppo piccolo) si accorgesse di questa preferenza potrei diventare una iena……..
pensa che invece mia suocera da quando è nato il piccolo non guarda pià il grande… pensa te
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