Mamme chioccia, quante volte abbiamo sentito questa definizione? Troppe.
Per indole, forse, e spesso per luogo comune le madri italiane sono definite così.
Ho letto in questi giorni un articolo, la classica ed ennesima ricerca sui vari comportamenti di mamme, genitori, figli, famiglie (scusate ma io questi studi sto iniziando ad odiarli).
Il succo è trito e ritrito: i figli di genitori troppo apprensivi cresceranno più ansiosi.
Che se proprio devo dirla tutta, non mi pare poi tutta questa gran scoperta. Ma tant’è, gli australiani ci hanno dedicato una ricerca.
Sembrerebbe che lo studio sia consistito nel far svolgere a circa 200 bambini in età prescolare una serie di esercizi (tipo vestirsi da soli) con accanto le mamme che potevano a loro discrezione aiutarli oppure no. Questo test è stato poi rifatto a distanza di 5 anni e tra 3 anni verrà svolto nuovamente.
In estrema sintesi, questo è il risultato: ansia ed eccessivo coinvolgimento materno, dicono i ricercatori, predicono in maniera significativa una diagnosi clinica di ansia più avanti negli anni.
Se volete approfondire, leggete QUI l’intero articolo.
Sarò sincera, a me questa ricerca non convince poi molto ma mi interessava lo spunto che offre:
Quanto siamo in grado noi genitori di lasciare liberi i nostri figli?
Liberi di scegliere i vestiti, di vestirsi da soli.
Di decidere i giochi da fare.
Di mangiare come gli viene più facile e soprattutto quello che davvero gli piace.
Di scegliere lo sport da praticare, di seguire la propria passione.
Di riordinare la stanza come gli pare perchè alla fine sono loro che la devono vivere.
Di decidere con chi giocare.
Liberi di imparare e soprattutto di sbagliare.
Le nostre apprensioni e paure quanto li condizionano?
Spesso, troppo spesso, non ce ne rendiamo conto ma condizioniamo i nostri figli impedendo loro di sviluppare una propria autonomia, frenando la loro crescita.
A volte non lo facciamo consapevolmente, altre volte invece sì.
Agiamo per loro, pensiamo per loro, interferiamo con le loro azioni e i loro pensieri. Per amore, ovvio, ma di base il risultato non cambia.
Tempo fa ho letto un libro che in qualche modo mi ha ispirata e che vi consiglio, I ragazzi felici di Summerhill, di Alexander Neil. Un libro che parla proprio di libertà e di educazione, anzi di come educare alla libertà. Nella presentazione del libro, a firma di Erich Fromm, si legge:
“i genitori che vorranno riflettere si meraviglieranno nel rendersi conto di come essi mettano in opera involontariamente nei confronti dei loro figli forme di imposizione e di coercizione. Questo libro suggerisce nuovi significati alle parole amore, approvazione, libertà”.
Nonostante mi sia sempre impegnata nel rendere il più possibile autonoma mia figlia, a volte ammetto di non esserci riuscita e so esattamente anche quando e perchè.
Spesso è stato per pigrizia, perchè in quel momento sapevo che mi veniva più facile e “veloce” intervenire in qualità di adulto invece che aspettare che lei facesse da sola, trovasse il suo modo di gestire la situazione.
A volte, poche, è stato per paura. Devi fidarti per dare libertà, non di lei ma di te. E io non mi sono fidata abbastanza del mio istinto in alcune circostanze.
Perchè non è sempre facile offrire ai figli la libertà di fare e sperimentare, a volte questo implica dover fare un passo indietro, mettere da parte le nostre paure (quando sarà il momento di mandarlo da solo in cortile a giocare?), modificare le nostre abitudini (se lo vesto io alla mattina facciamo prima), oppure semplimente imparare ad ascoltare.
E voi quanta libertà date ai vostri figli? E quanto vi costa concederla?
9 Comments
Io cerco di concedere tutta la libertà possibile, nel limite possibile, i miei hanno quattro anni (e mezzo) e tre e mezzo), e non mi costa per niente concederla. C’è un ma..negli ultimi due anni sono stata messa a dura prova da mio figlio che ha (anzi, aveva) l’argento vivo addosso! Mi sarà sfuggito, ma leggo poco su quel che può accadere ai genitori che devono affidarsi all’istinto e nello stessa alla prudenza, visto che i bimbi moooolto vivaci sono sprezzanti della paura:-DD e cosi ti senti dire che sei una mamma ansiosa, ma solo tu conosci tuo figlio e sai in che modo e in quali luoghi puoi concedergli tutta l’autonomia del mondo.Per la cronaca:ora va tutto moooolto bene:-)))
ciao Letizia 🙂 ecco nel tuo caso dovrebbe essere l’istinto a farla da padrone. Solo tu e tuo marito conoscete così bene vostro figlio da capire quando lasciarlo libero di sperimentare o quando qualche limite è necessario. Il giudizio degli altri lascia sempre il tempo che trova, che ne sanno loro?? Tu ti senti una mamma ansiosa? Se la risposta è no probabilmente è perchè è vero. Di solito le mamme ansiose e iperprotettive, sotto sotto, sanno benissimo di esserlo 😉
Hai proprio ragione!! Io sotto sotto sentivo di essere davvero ansiosa, ma quando sperimenti anche l’ospedale per la vivacità di tuo figlio, ecco,lì un pò di solidarietà una mamma la meriterebbe, ed è proprio quella che mi è mancata. Ma sono ogogliosa di me e di come ho superato la fase del tipo” se mio figlio è cosi è tutta colpa mia”. Per certi versi la nascita della seconda mi ha fatta maturare moltissimo. Ora seguo molto il mio istinto e leggo pochissimi manuali del genere” a tre anni devono fare questo, a due mezzo quest’altro:-D
E fai bene così Letizia!!
un abbraccio
mia mamma non era per niente apprensiva eppure io sono una figlia ansiosa ..non concord con lo studio …certo mi rendo conto che con la mia piccola sono apprensiva forse proprio perchè non mi fido non di lei ma di me …pian piano cero di miglioraresoprattutto quando adesso che viola ha quasi 3 anni e quando cade mi dice non preoccuparti mamma èsolo un graffio …li mi viene da piangere perchè e come fosse lei a proteggere me …e non deve essere cosi
Bravissima ! Hai squarciato il velo! Basta con il dovere di essere madri perfette e super programmate ….alla fine il rischio e’ quello di generare ansia e togliere libertà ai piccoli… Io mi sento una madre non chioccia, quasi assente se mi confronto ad altre …. Ma nel cuore scaccio i sensi di colpa e faccio posto ad una grande consapevolezza…. Sto crescendo due uomini liberi….
[quote name=”Elisa”]Bravissima ! Hai squarciato il velo! Basta con il dovere di essere madri perfette e super programmate ….alla fine il rischio e’ quello di generare ansia e togliere libertà ai piccoli… Io mi sento una madre non chioccia, quasi assente se mi confronto ad altre …. Ma nel cuore scaccio i sensi di colpa e faccio posto ad una grande consapevolezza…. Sto crescendo due uomini liberi….[/quote]
ciao Elisa grazie per il tuo commento. Facci degli esempi di cosa intendi per “mamma non chioccia”, scendiamo nel concreto dai! 🙂
l’annoso yo-yo del lo lascio fare o no?
bel tema!
Ciao mammamanager, in effetti è proprio così, quanto lasciar fare a loro e da quando? tu che risposte ti stai dando?