Uno degli aspetti più importanti del vivere green è sicuramente quello dell’alimentazione: sana, locale, biologica, equa, solidale, di stagione, a km zero! Tante caratteristiche che avevamo trascurato nei decenni del boom, dove il meglio era sempre e solo al supermercato. Ma tante cose stanno cambiando, e oggi il meglio si trova spesso altrove.
Molti si stanno convertendo all’autoproduzione, ma questo è un lusso limitato a chi ha tempo, spazio, risorse. Una delle soluzioni più intelligenti è quindi quella dei G.A.S. (gruppi di acquisto solidale).
Cosa è un gas?
Un gruppo d’acquisto è formato da un insieme di persone che decidono di incontrarsi per acquistare all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra loro. I gruppi cercano prodotti provenienti da piccoli produttori locali per avere la possibilità di conoscerli direttamente e per ridurre l’inquinamento e lo spreco di energia derivanti dal trasporto. Inoltre si cercano prodotti biologici o ecologici che siano stati realizzati rispettando le condizioni di lavoro.
Un po’ di storia…
Il primo GAS è nato nel 1994, oggi se ne contano 700, collegati fra di loro in una rete (www.retegas.org) che serve ad aiutarli e a diffondere questa esperienza attraverso lo scambio di informazioni.
Cosa si acquista?
Soprattutto prodotti alimentari, frutta e verdura preferibilmente biologici e a “km zero”. Ma la spesa dei GAS si amplia anche a latticini, caffè, carne, marmellate, pasta. Molti GAS hanno acquistano anche generi non alimentari: detersivi, tessile, scarpe, anche eco-pannolini!
Dove trovo il GAS della mia zona?
• http://www.economia-solidale.org/
• http://www.retegas.org/index.php?module=pagesetter&tid=3
Buona spesa!
Raffaella
Mamma (quasi) green
www.babygreen.it
1 Comment
Mi dispiace dover contraddire la gentile sig,ra Raffaella Caso, ma l’autoproduzione non è affatto “[i]un lusso limitato a chi ha tempo, spazio, risorse[/i]” e quella dei G.A.S. (gruppi di acquisto solidale) è la soluzione meno intelligente e più comoda per chi ama solo “dipingersi di green” perché ci vede sempre nel ruolo sbagliato di “esclusivi consumatori”. Bisogna cominciare a ribaltare tale tendenza e iniziare a produrre solo qualitativamente e solo quel poco che si necessita di consumare se si vuole davvero lasciare ai posteri un mondo migliore e non soltanto i nostri rifiuti e i nostri problemi! E l’autoproduzione è il modo migliore per ottenere tutto ciò soprattutto perché ci rende pienamente consapevoli e responsabili delle nostre azioni. Vale senz’altro la pena cominciare a dedicare parte del tempo utile sottraendoci al guadagno di denaro, se serve per arricchirci di valori condivisi e a riscoprire abilità proprie e positive.
Grazie per la pubblicazione del commento e cordiali saluti.