Le vacanze si avvicinano, è il momento di prenotare per le meritate ferie. Vostro marito vorrebbe andare ai Caraibi, per due settimane di relax, mare e cuba libre, ma voi subito obiettate: “E con i bambini piccoli come facciamo? È impossibile spostarci in aereo”. Tutte scuse: avere dei bambini piccoli non significa automaticamente rinunciare agli spostamenti intercontinentali. Certo, il viaggio potrebbe essere più impegnativo da gestire, il fuso orario con il relativo problema del jet lag può scombussolare i bioritmi dei vostri figli, così come capita agli adulti, ma intanto è bene che sappiate due cose: la prima è che il jet lag si manifesta in modo diverso nei piccoli.

Fuso orario e bambini, come fare?

Mentre gli adulti provano un senso di affaticamento e fanno fatica a prendere sonno, i bambini sono più irritabili e iperattivi, con episodi di inappetenza. La seconda cosa da non sottovalutare è la capacità di adattamento dei bambini: occorre loro meno tempo per resettare il bioritmo e adattarsi al nuovo fuso orario. Abituateli sin da piccoli a viaggiare: l’esperienza li renderà meno capricciosi e più responsabili durante gli spostamenti.

Fatte le doverose premesse, esistono anche delle semplici strategie che possono fare la differenza nei viaggi a lungo raggio. Mettetele in pratica e non ci sarà meta che non potrete visitare. Buon viaggio!

Prima di partire, cominciate ad abituare i bambini al nuovo fuso orario

Ciò significa adattare in modo graduale l’orario del sonno a quello della meta di destinazione. A seconda che vi dirigiate verso est o ovest, potete anticipare o ritardare di mezz’ora l’orario della nanna, per approssimarsi all’orario in cui si dovrebbe andare a letto in vacanza.

LEGGI ANCHE: 8 luoghi da fiaba dove andare in viaggio con i bambini

Programmate l’arrivo

La risposta al fuso orario è individuale, dipende dal bioritmo di ciascuno: c’è chi ci mette qualche giorno per riprendersi e chi il giorno dopo l’arrivo è già fresco come una rosa. Lo stesso vale per i bambini. Come indicazione generale, però, è bene tenere a mente queste due informazioni: perché gli effetti del fuso orario scompaiano completamente, occorre un giorno per ogni fuso orario attraversato viaggiando verso ovest, mentre ne servono uno e mezzo per ogni fuso orario attraversato viaggiando verso est. Inoltre, se viaggiate verso ovest, conviene arrivare al mattino, mentre se vi dirigete verso est, è bene atterrare al pomeriggio. Questo per facilitare il recupero al nostro orologio biologico.

Scegliete con cura l’orario di partenza

D’accordo programmare l’arrivo, ma con i bambini piccoli è bene scegliere con cura anche l’orario di partenza. Partire molto presto al mattino significa svegliare anzitempo i piccoli e fare l’intero viaggio in cabina con i bambini irritati e agitati e che difficilmente prenderanno sonno.

Non spostate l’ora di partenza

Per sapere su quale fuso orario si trova vostro figlio all’arrivo a destinazione, tenete l’ora di un dispositivo (l’orologio o il cellulare) ancora sintonizzata su quella del Paese di partenza. Così capirete meglio e prima le sue necessità.

LEGGI ANCHE: Vacanze in bici per la famiglia: gli itinerari più belli in Italia e Europa

Idratatevi per bene

Per combattere lo stress da fuso orario e da jet lag è fondamentale l’idratazione, ma si sa, i bambini fanno fatica a bere se non stimolati. Nessun problema: tenete in borsa della frutta o della verdura croccante a pezzi (carote, sedano, mela, pera), snack salutari ricchi di vitamine e acqua.

Ricorrete alla melatonina

Previo consulto con il pediatra, potete somministrare ai piccoli della melatonina in gocce come integratore, una sostanza prodotta in modo naturale dal nostro organismo, che aiuta a regolare il ritmo sonno/veglia.

 

Diritto d’autore: danr13 / 123RF Archivio Fotografico

Author

Innamorata della vita, dei viaggi, della buona cucina. Smanettona, amo i social e la condivisione, più offline che online: le lunghe tavolate, le domeniche in famiglia, la risate esagerate. Freelance per vocazione, lavoro sul web dal 2009, nel 2013 divento co-founder di PaperProject.it. Nel 2016 realizzo il mio più grande sogno: diventare la mamma di Giacomo.

Comments are closed.