In prima pagina del Corriere della Sera di qualche giorno fa c’era questo titolo “IL LAMBRO DIVENTA UN FIUME DI GASOLIO”.
Penso: povero fiume lombardo, già così martoriato, trattato così in malo modo da troppo tempo e ora devastato da dieci milioni di litri di gasolio usciti da una raffineria.
E penso ancora: ma io, noi, cosa possiamo fare di fronte a queste cose che ci sembrano così lontane da noi, dai nostri interventi, dalle nostre possibilità e che tuttavia ci toccano così da vicino, toccano l’aria che respiriamo, il terreno su cui camminiamo, le acque che beviamo e nelle quali ci divertiamo quando siamo al mare?
Non crediamo di non poter fare niente.
Siamo, soprattutto siete voi mamme e papà, gli artefici di quelli che saranno gli italiani di domani, quelli che dovranno in prima persona combattere contro questi abusi e soprattutto non provocarli. Gli adulti di domani dipendono dall’educazione che oggi i vostri bambini ricevono: non stancatevi mai di insegnare loro il rispetto per l’ambiente partendo dalle più piccole cose.


Se avete voglia leggete questo episodio capitato proprio a me.
Reggia di Caserta invasa, oltre che da normali turisti, da intere scolaresche in gita. Davanti a me, e a qualche ragazzino seduto vicino a me sul bordo di una delle meravigliose fontane, c’è una bottiglia di plastica buttata per terra. Mi rivolgo al ragazzino e gli dico se non sarebbe carino prenderla e buttarla nel cestino. Il ragazzo (direi seconda media) mi risponde che non è sua e io gli dico che gli credo ma visto che esistono dei maleducati, e noi invece siamo educati, perchè non la prendiamo ugualmente e la buttiamo? Lui, assolutamente convinto, si alza e fa per prendere la bottiglia. L’insegnante lo vede e lo investe a male parole perchè  “sta toccando cose che non sa neanche di chi sono”! Non faccio ulteriori commenti.
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