Di qualche giorno fa il racconto a Corriere.it di Stefania Boleso, 39 anni, responsabile marketing Red Bull Italia costretta a licenziarsi al rientro dalla maternità. Numerose le reazioni e tanti i commenti. Alcuni si sono dimostrati solidali, altri molto meno, ognuno ha espresso le proprie motivazioni, qualcuno addirittura ha gridato alla strumentalizzazione. A noi questo episodio sa di ingiustizia e di fronte a questa, credo, siamo tutti uguali, uomini e donne, madri e padri. É vero che nel management di una multinazionale dei livelli della Red Bull Italia i cambi al vertice possono essere repentini e inaspettati, ma la coincidenza e la tempistica lasciano pensare e pongono molti dubbi! Donne, manager in questo caso, che danno l’anima per il loro lavoro ma poi si “permettono” di fare un figlio (UN FIGLIO!), donne che rientrano dalla maternità motivate e convinte di poter trovare la giusta conciliazione e si ritrovano invece nello sgabuzzino del piano terra… Questa, da qualsiasi lato la vogliate vedere, è una discriminazione e non dimostrarsi solidali con le discriminazioni (di qualsiasi natura esse siano) a me personalmente fa rabbrividire.

Voi cosa ne pensate? Quali sono le vostre esperienze? Positive e negative.
Solo il confronto apre veramente le porte del sapere.

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2 Comments

  1. Non so se è una storia così scontata… dipende forse anche dai mondi in cui si lavora… Sicuramente è ahimè già trita e ritrita, anche se nel 2010 sconvolge ancora risentirla… Ma evidentemente è di estrema attualità.

    Non mi aspettavo nulla del genere però da un’azienda come la RED BULL che lavora e vive in primis di marketing.
    Nel mondo della comunicazione il livello di occupazione femminile è altissimo, e sono ambienti solitamente in cui si lavora da morire… ma le donne ne costituiscono un cuore pulsante essenziale… e che un’azienda osteggi in questo modo chicchessia… Perchè ha il dovere/piacere DI RICREARE LA SPECIE UMANA FERMANDOSI PER ALCUNI MESI…
    E’ deplorevole!
    Non comprerò mai più una Red Bull nella vita! E sarei curiosa di chiedere a questi emeriti asserviti del sistema… A chi venderanno le loro bibite se un domani tutte le donne sceglieranno la carriera al posto dei figli!