L’ultima campanella è ormai suonata e la scuola è finita. Che gioia per i piccoli studenti, ma per noi genitori, talvolta, queste vacanze scolastiche diventano un vero stress…
Se a lavorare siamo sia noi mamme sia i nostri compagni, il primo problema che si pone è: a chi affidiamo i bambini? Complice la crisi, poi, anche gran parte delle ferie si finisce col trascorrerle in città e non è sempre facile mantenere la calma quando il caldo aumenta, i figli ci inseguono chiedendoci: “Mamma… che faccioooo?” o pretendono di trascorrere le giornate ciondolando apatici per casa o davanti a tv e videogiochi…
Forza e coraggio, allora, e non facciamoci trovare impreparate! Le città ormai non si svuotano più, perciò, le proposte che rendono l’estate piacevole a grandi e piccini non mancano: centri estivi e campi estivi sempre più organizzati, ma anche tante manifestazioni e iniziative all’aperto o nei centri commerciali. Basta informarsi in giro o su internet e scegliere la soluzione più adatta alle nostre esigenze organizzative ed economiche.
Due doverose premesse
> dopo i ritmi serrati di un intero anno scolastico, dobbiamo cercare di non riempire troppo le giornate dei nostri bambini. Lasciamo che le vivano in modo più lento e rilassato, magari sperimentando anche un po’ di ozio e di sana e creativa noia;
> per i bambini è importante avere orari da rispettare (soprattutto per quanto riguarda sonno e pasti), ma è pur sempre vacanza e qualche strappo si può anche concedere!
Cosa far fare, allora, ai nostri figli?
Ecco qualche idea:
1) CENTRI ESTIVI
Scuole, associazioni, ludoteche e parrocchie organizzano attività sportive, laboratori di ogni tipo (artistici, musicali, linguistici, di cucina, ma anche di studio per fare i compiti delle vacanze ecc.) solitamente per bambini dai 3 anni in su. Se si cercano degli intrattenimenti “extra”, esistono anche centri che permettono di fare il bagno e giocare in piscina, altri che organizzano gite all’aria aperta (al mare, in fattoria, ai parchi acquatici ecc.) e in alcuni, addirittura, c’è la possibilità di seguire percorsi didattici alternativi, come quelli di pet therapy (che permettono di stare a contatto con gli animali) o quelli di three therapy (che insegnano ad arrampicarsi sugli alberi).
> I vantaggi? Con ritmi e modalità più soft rispetto alla scuola e in un contesto meno rigido e strutturato, il bambino ha la possibilità di fare nuove esperienze, socializzare e imparare divertendosi.
> Gli svantaggi? Sentendosi, comunque, soggetto a regole e orari, il bambino potrebbe vivere questa esperienza come un prolungamento della scuola, e non riuscire a staccare davvero la spina. Inoltre, potrebbe trovare difficoltà a socializzare in poco tempo con bambini e adulti che non conosce.
2) VACANZA SOLI SENZA GENITORI
In teoria, un bambino fin da piccolissimo potrebbe andare in vacanza con i nonni o con la famiglia di un amichetto e -a partire dai 6 anni circa- potrebbe anche partecipare ad un campo estivo o partire per una vacanza studio (magari anche all’estero per imparare una lingua straniera). In pratica, però, dobbiamo valutare attentamente se è davvero pronto, considerando:
> il suo grado di autonomia anche nelle attività pratiche (per esempio, sarebbe in grado di scegliere opportunamente cosa indossare e di badare alla propria igiene personale?);
> la sua maturità a prescindere dall’età anagrafica;
> il suo spirito di adattamento (dovrà vivere in una comunità);
> la sua capacità di relazionarsi anche con persone sconosciute.
È giusto stimolare nostro figlio ad essere indipendente, ma dobbiamo sempre rispettare i suoi tempi, perciò, prima di optare per questa soluzione chiediamoci anche:
> come vivrebbe questo distacco (con piacere o come una forzatura considerandolo quasi un abbandono) ?
> È già abituato a trascorrere la notte fuori (per esempio, da parenti o amici)?
> E noi siamo pronti o rischiamo di trasmettergli ansia durante i preparativi o di commuoverci durante i saluti?
Qualche consiglio:
> perché il bambino viva quest’esperienza con entusiasmo, coinvolgiamolo nell’organizzazione e nei preparativi (anche nel fare la valigia);
> se possibile, facciamolo partire con un amichetto o un cuginetto.
3) A CASA (con noi, con una tata o, per esempio, con i nonni)
Evitando le ore più calde, cerchiamo di stare il più possibile all’aria aperta e approfittiamone, per esempio, per fare:
> passeggiate a piedi o in bicicletta;
> giochi al parco, sulla spiaggia o nei parchi acquatici;
> un pic nic;
> una gita in una fattoria didattica o in un parco avventura;
> un giro turistico nella nostra città (visitando un o anche facendo un tour su uno di quei caratteristici autobus scoperti).
E a casa?
> divertiamoci a fare dei lavoretti;
> giochiamo;
> rilassiamoci insieme (anche guardare un dvd accoccolati sul divano ogni tanto fa bene!);
> coinvolgiamo i bambini nelle attività di casa (faccende domestiche, spesa, cucina ecc) trasformandole in occasioni per stare insieme;
> invitiamo qualche amichetto per una merenda o un pigiama party.
Buone vacanze, allora, con la speranza di poterci tutti un po’ disintossicare da orologi, computer e cellulari… almeno per un po’!
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