Come ogni estate che si rispetti arriva il caldo, e ci si scopre.

Fuori i piedi, le caviglie, le ginocchia, qualche frammento di coscia.

Fuori anche i brillantoni, i maschi in piena onda ormonale.

Vorrei concentrarmi sui molestatori verbali occasionali da autovettura. A questi non frega niente se siamo magre o grasse, alte o basse, disponibili o no. Loro sono usciti per fare gli splendidi.

Non è che una volta che diventi mamma non esisti come donna e gli uomini non ti guardano più…ma se questo è il tenore dei complimenti anche NO, grazie!

Bisogna esser pronte e noi siamo nate pronte, giusto?

Vediamo insieme alcuni esempi e quali possibili perle fornire a questi porci…

L‘anziano in automobile scura (il peggiore)

Il nonnetto ha la camicia quasi sempre, e quasi sempre suona il clacson per attirare la nostra attenzione. Agisce in solitaria e manda baci (in fondo alla sua età pensa di poter fare tutto ciò che vuole perché la pensione l’ha guadagnata con sacrificio).

Può anche invitarci a salire sulla sua vettura.

Respirare, sorridere e, con tutta la serietà che abbiamo in corpo, urlare:

“Ma ciao zio, come sta la Maria? È ancora in ospedale? Salutamela tanto! Ci sentiamo presto, ti salutano il papà e la mamma”.

Rimarrà incredulo. Destabilizzato.

Gli operai con il furgoncino della ditta fermo al semaforo

Questi fischiano e ridono. Sì, ridono, e lo fanno perchè sono almeno in due.

Non insultare. Con tono preoccupato dire:

 “Va che hai perso la targa, attenzione!”

“Hai perso la marmitta” o ancora “ti manca il parafango”.

Poi via come lippe perchè si fermeranno a controllare.

I gruppo di sbarbati sulla macchina del papà con musica alta

Questa è una faccenda delicata, dobbiamo porci (da verbo porre) con spirito educativo/ didattico.

La nostra reazione potrebbe provocare traumi ai cloni di Justin Biberon.

Niente cose del tipo “puzzi di latte” o “dillo a tua madre o sorella”. No no, sono robe da anni Novanta.

Se ci vanno giù pesante bisogna adeguarsi: suggerisco di ravanare in borsa mentre gli si chiede di accostare. Fingete di essere qualcosa che non siete…ci siamo capite! Si scacazzeranno sotto.

Alcune eccezioni da insulto libero, senza limiti d’età:

  • risuona dall’impianto audio Gigione D’Alassio;
  • iniziali incise sulla carrozzeria;
  • deodoranti che penzolano paralleli ai finestrini posteriori;
  • una femmina presente nella macchina.

Avete esperienze o suggerimenti per spiazzare?

Raccontate…

photo credit: ritaglio 2_DSC5500bw via photopin (license)

 

Author

All'anagrafe sono mamma da settembre 2012 ma mi sento una mamma-donna-acrobata da sempre, in fondo ho "tirato su" i miei gatti da sola. Sono una ex studentessa pavese in Scienze dei Beni Culturali e milanese in Archeologia (infatti cammino guardando per terra come gli anziani). Disordinata cronica e facile alla noia, sempre capace di grandi slanci e ironia, possiedo un pessimo gusto nel vestire. Vegetariana da forse 15 anni, vivo in questo mondo come posso e, a volte, mi riesce anche bene.

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