La solidarietà, la volontà di aiutare gli altri, di non pensare solo ai propri bisogni, sono valori fondamentali che vanno trasmessi ai bambini sin da piccolissimi, per stimolarli a concorrere alla realizzazione di un mondo più giusto. Per raggiungere questi importanti obiettivi, non c’è bisogno di chissà quali imprese. Sono sufficienti tanti piccoli gesti quotidiani, di tutti, gesti che insieme possono rappresentare un importante aiuto e fare la differenza.
Questo è lo spirito che anima Mettiti nei miei panni – usati, lavati, donati, l’attività creata sotto il segno di Dixan per la scuola, il progetto di Henkel che da 14 anni sostiene con concorsi, mostre e attività didattiche e iniziative di solidarietà a favore dei più piccoli. Un progetto nato con l’obiettivo di rendere i bambini protagonisti di storie da condividere, insegnando loro il rispetto per gli oggetti che ci appartengono, per il prossimo e per l’ambiente.
Un progetto che punta alla condivisione di cui abbiamo voluto sapere qualcosa in più, conoscendone azioni e obiettivi insieme a Elisabetta Marangoni, Media & Marketing Services Director di Henkel.
Elisabetta, come nasce l’iniziativa e come funziona?
Dixan per la Scuola è una storia che nasce nel 2000 per dare voce ai bambini, alla loro creatività e capacità di essere d’esempio anche ai “grandi”. Si può definire un progetto di responsabilità sociale a sostegno del diritto all’istruzione e alla libera espressione dei più giovani. Ma per chi lo vive con passione da tanti anni come me, è molto, molto di più. Nel corso di questi 14 anni più di un milione e mezzo di bambini ci ha aiutato a scrivere questa bella, grande storia collettiva: fatta di racconti e di modellini, di video e di schede didattiche, che ha il profumo di materiali di ogni tipo usati per realizzare progetti fantasiosi, che parla di amicizia, multietnicità, sostenibilità e solidarietà.
Ci piace pensare che i primi bambini che parteciparono al’’iniziativa ora frequentano l’università: Dixan per la Scuola è il più longevo tra le varie iniziative promosse dalle aziende a favore del mondo scolastico italiano.
E soprattutto ci piace guardare avanti, nonostante la crisi; anzi, proprio perché questo è un momento difficile per le famiglie italiane il progetto abbraccia il tema della solidarietà. L’iniziativa di quest’annoMettiti nei miei panni – usati, lavati e donati, toccherà 21 città, attraverso 20 regioni e oltre 100 istituti scolastici e ha lo scopo di insegnare ai bambini l’importanza dell’aiuto reciproco e del consumo responsabile. Un viaggio che è iniziato a Milano il 3 marzo e durerà fino al 14 aprile.
In che modo scuole e famiglie saranno coinvolte?
Nelle scuole italiane toccate dal tour arriverà un furgoncino da cui scenderà l’inconfondibile mascotte dell’iniziativa: il Professor DIX. I ragazzi dell’istituto saranno chiamati a una divertente lezione dove cominceranno a familiarizzare con temi importanti come la solidarietà, la sostenibilità, il risparmio delle risorse, i consumi responsabili, il riuso.
Ma soprattutto saranno chiamati a partecipare attivamente insieme alle loro famiglie alla raccolta degli indumenti che si farà proprio nella loro scuola, dove verrà collocato un grande contenitore che sarà ritirato dopo qualche settimana. Il ricavato della raccolta andrà all’Ai.Bi. – Associazione Amici dei Bambini, un’organizzazione non governativa attiva in tutto il mondo, per combattere l’abbandono minorile con l’adozione, l’affido e il sostegno a distanza.
Tutti i bambini e le loro famiglie riceveranno un kit contenente un sacchetto in cui riporre gli indumenti che desiderano donare, un campione di Dixan per lavarli e un altro oggetto molto particolare. Un libro. Non un libro qualunque: il racconto di una storia che deve ancora svolgersi e che vogliamo vivere insieme ai ragazzi e alle loro famiglie.
Il libro si intitola “Il professor Dix e un calzino sul piede di guerra. La vera storia degli abiti dimenticati”ed è stato appositamente scritto e illustrato da due famosi autori per bambini: la scrittrice Annalisa Strada e l’illustratore Libero Gozzini. Oltre a essere divertente e ricco di spunti educativi, ispira il concorso creativo che si svolgerà proprio in aula in cui i ragazzi sono invogliati a continuare la storia scrivendone le ultime pagine. Perché, come dicevo all’inizio, i bambini sono la nostra voce.
Quali capi potranno essere donati? In che modo vanno “trattati” prima di essere donati?
I ragazzi sono chiamati a donare qualsiasi tipo di indumento che non utilizzano più di qualsiasi taglia e colore. I capi usati dovranno essere lavati prima di essere donati come già preannuncia lo slogan dell’attività Mettiti nei miei panni – usati, lavati e donati.
Quali sono i messaggi educativi che si vogliono trasmettere con questo progetto?
L’obiettivo principale del progetto è quello di insegnare ai bambini l’importanza della solidarietà e che il semplice gesto di donare un capo di abbigliamento può trasformarsi in un aiuto per gli altri. Una storia nella storia, quella di Dixan per la Scuola e di tanti altri bambini cresciuti insieme a noi.
Noi ci prepariamo a svuotare il guardaroba insieme ai nostri bambini, vi unite a noi?
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