Rivoluzione divorzio. Dopo la battuta d’arresto dello scorso ottobre di cui vi avevamo parlato in questo post, infatti, arriva il sì definitivo della Camera e il divorzio breve ora è legge.
Montecitorio ha votato con 398 sì, 28 no e sei astenuti. Una vera e propria svolta per l’Italia dopo più di 40 anni dalla prima legge sul divorzio.
Non saranno più necessari tre anni per mettere fine ad un matrimonio, bensì solo 6 mesi se la separazione è consensuale o al massimo un anno, se si decide di ricorrere al giudice.
Inoltre, il testo, così come approvato, introduce delle importanti novità anche in tema di comunione dei beni. Finora, in base all’articolo 191 del Codice Civile, la Legge ne sanciva lo scioglimento solo con il passaggio in giudicato della sentenza di separazione.
D’ora in poi, invece, nella separazione giudiziale lo scioglimento della comunione dei beni scatterà al momento in cui il presidente del tribunale, in sede di udienza di comparizione, autorizza i coniugi a vivere separati. Nella separazione consensuale, invece, alla data di sottoscrizione del relativo verbale di separazione.
In caso di comunione dei beni, l’ordinanza che autorizza i coniugi a vivere separati deve essere comunicata all’ufficio di stato civile per l’annotazione dello scioglimento della comunione sull’atto di matrimonio.
L’Italia si allinea, quindi, a quanto già previsto in diversi Stati della Unione Europea.
Voi cosa ne pensate?
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