Qualche mese fa, vi avevamo parlato della riforma di Legge sul divorzio breve, volta ad abbreviare le tempistiche relative allo scioglimento dell’unione tra due coniugi.
Una notizia dell’ultima ora, però, ci dice che tale proposta ha subito una battuta d’arresto, con il ritiro dei relativi emendamenti dal Decreto Legge in approvazione al Senato.
Per capire meglio quali saranno gli effetti di questa decisione, abbiamo chiesto alcune delucidazioni all’Avvocato Claudia Cimato…
La motivazione del dietrofront su questo Decreto, sarebbe dettata dall’inserimento dello stesso in un decreto legge che tratta di altro.
Il divorzio breve, quindi, torna ad essere un disegno di legge ordinario.
La senatrice del PD che ha ritirato gli emendamenti avrebbe già chiesto la calendarizzazione del voto sugli emendamenti al divorzio breve.
Vi sarà, perciò, un nuovo passaggio alla Camera e al Senato.
Fino ad oggi per la separazione ed il divorzio, anche consensuale, i tempi sono lunghi: fare prima domanda di separazione, aspettare 3 anni e chiedere, poi, il divorzio.
In linea di massima trascorro mediamente 5 anni per un divorzio consensuale, mentre per il divorzio giudiziale i tempi di attesa per la definizione sono molto più lunghi.
Con il divorzio breve, invece, si ridurrebbero i 3 anni tra separazione e divorzio a 9-12 mesi.
L’unica norma che sopravvive nel decreto legge presentato al Senato è quella cosiddetta del “divorzio facile” o “divorzio fai da te”: i coniugi che intendo porre fine agli effetti civili del loro matrimonio, potranno saltare il passaggio dal giudice e rivolgersi a una negoziazione assistita da due avvocati.
Nel caso di separazione consensuale si prevede che tale l’accordo tra i coniugi venga trasmesso al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale territorialmente competente che, in mancanza di irregolarità, emetterà un nullaosta.
In presenza di figli minori, maggiorenni portatori di handicap o economicamente non autosufficienti, l’accordo andrà trasmesso entro 10 giorni allo stesso magistrato, che dovrà valutare se esso tuteli gli interessi dei figli e solo successivamente emettere provvedimento di autorizzazione.
Laddove vi sia lesione degli interessi dei figli, trasmetterà questo accordo, nel termine di 5 giorni al presidente del Tribunale, che fisserà entro i successivi 30 giorni, la comparizione delle parti dinanzi a sé.
I coniugi, avranno, inoltre, la possibilità – laddove non vi siano figli minori o portatori di handicap – di comparire, con l’obbligo di disporre di avvocati difensori, davanti a un ufficiale di stato civile per la separazione o lo scioglimento del matrimonio.
L’ufficiale dell’anagrafe convocherà i coniugi per la conferma di quanto dichiarato nell’accordo dopo 30 giorni dalla ricezione dello stesso.
Si attendono ulteriori sviluppi, su cui vi terremo aggiornati.
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