“Voi non siete speciali. Vi hanno viziati, coccolati, idolatrati. Ma diversamente da quanto suggeriscono il trofeo che avete vinto a calcio o la vostra splendida pagella, non lo siete. Anche se ci fosse un diplomato su un milione, sareste comunque settemila sulla terra: se tutti siete speciali nessuno lo è”.

Il Corriere della Sera di sabato 13 settembre, in un servizio intitolato Educazione. L’identikit del coach migliore. Capace di evitare frustrazioni o ambizioni sbagliate. Soprattutto ai genitoririporta il discorso del professor David McCullough ai diplomati del suo liceo di Boston. Ora sta per uscire un libro anche in Italia Ragazzi non siete speciali! E altre verità che non sappiamo più dire ai nostri figli

Alla lettura di questa pagina (che comunque vi consiglio) mi sono sorte alcune domande:

  • veramente carichiamo i nostri figli di troppe aspettative?
  • veramente scarichiamo sui nostri figli le nostre frustrazioni favorendo così il sorgere di ambizioni sbagliate?
  • veramente siamo convinti che i nostri figli siano “speciali”?

A giudicare dagli incontri fatti nel periodo di vacanza che ho appena trascorso assieme ai miei nipotini tra boschi e campi gioco, direi che ogni genitore/nonno-a è convinto di avere in famiglia un piccolo genio, se non proprio nel campo scolastico certamente nel campo da calcio.

Guardi non ho mai visto un bambino come mio nipote:

a quattro anni sa già leggere. (Sì ma il mio legge già il corsivo…)

a un anno già cammina (Vabbè il mio ha cominciato a 10 mesi…)

a due anni già conta fino a 10 (che dire del mio che conosce già le tabelline….)

E via dicendo, con un’infinità di particolari che di straordinario alla fine non hanno proprio niente se non il fatto di essere “esagerazioni dell’amore di una nonna”.

E pensare che trasmettere ai ragazzi la convinzione di essere “meglio degli altri”, non li aiuta a valutare e distinguere i loro talenti e li rende incapaci di gestire i loro eventuali insuccessi.

Addirittura, sostiene il professor McCullough,  il messaggio “non siete speciali” genera un certo sollievo negli stessi ragazzi, che realizzando di essere assolutamente normali, riescono ad accettare più serenamente insuccessi e sconfitte.

Insuccessi e sconfitte inevitabilmente fanno parte della vita e i nostri ragazzi dovranno essere preparati ad affrontarli, in un mondo dove niente più è sicuro e niente più è per sempre.

Vabbé poi va da sé, che per ciascuno di noi i nostri figli/nipoti sono assolutamente e inesorabilmente “speciali”, però evitiamo di dirglielo continuamente!

 

 

photo credit: foilman via photopin cc

Author

Comments are closed.