Dialogo effervescente naturale, o naturale sgasato, con nipote cinquenne di ritorno dalla piscina. Influenzato, mannaggia.
Perché a volte non mi sembra di parlare con un bambino, ma con un omino dall’altissimo potenziale comico. E perché spesso le acrobazie si fanno anche con le parole.
– Zia, mi dai un po’ di acqua con le bolle, per piacere? La prendi fredda dal frigo, la scaldi un po’ nel microonde e poi me la dai caldina.
– Prendo una bottiglia fuori dal frigo, allora…
– Nooo, la voglio fredda calda da microonde.
– Perderà tutte le bolle, sai?
– Fa niente, mi piace anche senza bolle l’acqua gassata.
– Allora te la do naturale.
– Nooooo, la voglio gassata che magari è anche senza bolle.
– Quindi magari ti piace anche naturale.
– A volte mi piace con le bolle, a volte naturale calda e a volte naturale fredda.
– E con le bolle la preferisci calda o fredda?
– Fredda e anche calda. Ma spesso fredda scaldata nel microonde.
– Che a volte perde anche le bolle, ma ti piace lo stesso, giusto?
– Giusto!
[…]
– Ah, proprio buona, zia! Mi ha fatto anche bene: mi è passato il male alle braccia.
– Oh, bene. Vuol dire che aiuta anche a guarire i dolori dell’influenza…
– Non esattamente. Non credo di avere l’influenza, penso sia più stanchezza da piscina…
– Che ti fa venire 38 di febbre?
– Sì, molta stanchezza da piscina.
– Ah, ok. Vorrà dire che diremo al dottore di inserirla nella lista delle medicine.
– Sì, però non era abbastanza forte da farmi passare anche il male alla caviglia.
– Forse dovevamo scaldarla di più al microonde…
– Non credo: di bolle non ce n’erano, quindi era abbastanza calda. Forse di partenza doveva essere più fredda da frigo.
– Mi sembra una giusta osservazione, troveremo il giusto equilibrio.
– Ne sono certo.
di Zia Anche
Immagine di copertina: credits Gaia Grassi
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